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Accoltella la madre, poi cerca di suicidarsi buttandosi dalla finestra: arrestata

È stata arrestata la donna di 54 anni che, nella mattinata del 12 agosto, ha accoltellato l’anziana madre a Pisogne (Brescia) per poi tentare il suicidio, prima cercando di colpirsi con la stessa lama e poi lanciandosi da una finestra. L’autrice del gesto si trova in terapia sub intensiva, ma il giudice ha riscontrato un pericolo di reiterazione del reato e disposto la misura cautelare.
A cura di Simone Gorla
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Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brescia ha disposto l'arresto della donna di 54 anni che, nella mattinata del 12 agosto, ha accoltellato l'anziana madre per poi tentare il suicidio.

Accoltella la madre nel sonno e tenta il suicidio: giudice dispone l'arresto per una 54enne

Il dramma è avvenuto a Pisogne, in provincia di Brescia. La donna ha accoltellato la madre di 76 anni mentre dormiva nel suo letto, ferendola. Ha poi tentato di infliggersi una ferita al petto con la stessa lama, ma non ci è riuscita, anche per l'intervento del fratello che sentendo i rumori si è precipitato nella stanza. A quel punto la 54enne si è lanciata dalla finestra, precipitando al suo da un'altezza di otto metri.

Entrambe le donne sono ricoverate in ospedale, non in pericolo di vita

Sul posto sono accorsi i sanitari del 118 inviati dall'Azienda regionale emergenza urgenza della Lombardia dopo la chiamata del figlio della donna accoltellata. I sanitari hanno soccorso sia la madre che la figlia. La prima non ha ricevuto coltellate profonde, nonostante la lama di 30 centimetri, e non ha mai perso conoscenza. Trasportata agli Spedali Civili di Brescia, non è in pericolo di vita. La figlia è invece ricoverata all'ospedale Niguarda di Milano, dove è arrivata in gravi condizioni, e si trova nel reparto di terapia sub intensiva. Anche lei è stata dichiarata fuori pericolo. Il giudice, pur tendendo conto di una patologia psichica della donna prospettata dai familiari, ma che non è mai stata certificata da alcun medico, ha rilevato un concreto pericolo di reiterazione del reato. Per evitare che la donna possa compiere altri atti violenti ne ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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