Accolte le dimissioni dell’assessora “hater” di Lecco, il sindaco: “L’errore non cancella quanto di buono ha fatto”

Il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, ha accettato le dimissioni rassegnate lo scorso lunedì 30 giugno dall'ormai ex assessora Alessandra Durante. Il primo cittadino lo ha comunicato durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, venerdì 4 luglio, in sala consiliare. Durante, che aveva le deleghe alla Famiglia, ai Giovani e alla Comunicazione, ha deciso di fare un passo indietro e uscire dalla giunta dopo che era stata scoperta essere l'autrice di alcuni post su Facebook contenenti insulti personali rivolti a un cittadino scontento. "Questo errore, che è grave, non deve cancellare quello che di importante ha fatto per la città in questi cinque anni", ha commentato Gattinoni a Fanpage.it.il
Perché ha deciso di accogliere le dimissioni dell'ormai ex assessora Durante?
È un gesto di coerenza e di rispetto prima di tutto nei confronti dei cittadini. Poi le dimissioni sono state offerte dall'assessore, quindi ho anche rispettato la sua volontà. La sua è stata una decisione presa in coerenza con il suo spirito di servizio, di attenzione, di rispetto istituzionale che ha dimostrato in seguito a questo errore grave e che soprattutto rischia di contraddire quello che ha fatto, in maniera egregia, in questi cinque anni di amministrazione e che per quattro post può cadere.
Ha parlato con Durante prima della conferenza stampa?
Gliel'ho comunicato ieri sera, ma in questi giorni ci siamo sentiti e visti diverse volte. Ci siamo confrontati e valutato insieme cosa fosse meglio.
Com'è il clima in giunta al termine di questa vicenda?
Io perdo un collaboratore validissimo, che ha creato per questo Comune relazioni, progetti, iniziative per i giovani per favorire la crescita, il benessere psicologico e la consapevolezza anche sui social. È chiaro che come amministratori abbiamo degli obblighi in più, un'etica pubblica da rispettare e quindi anche questo fa parte del pacchetto dei doveri di un assessore.
Accettare le dimissioni può essere interpretato come un modo per non gettare al vento quello che è stato fatto in questi anni di lavoro?
Con le dimissioni e la conferenza di oggi abbiamo cristallizzato una situazione. Ho riconosciuto, anche pubblicamente, tutte le attività fatte e i risultati portati a casa a Durante per questa amministrazione. Per ultimo, il fatto che Lecco è la prima provincia in Italia per qualità della vita dei bambini e che la nostra città è stata riconosciuta da Unicef come amica dei bambini e degli adolescenti. Abbiamo anche cambiato lo statuto comunale per renderlo più inclusivo.
Tutto questo deve rimanere, anche se con altre forme. Per quanto riguarda le motivazioni del gesto, credo che non ne verremo mai a capo.
Perché ha atteso cinque giorni prima di accettare le dimissioni?
Per questi cinque giorni, che in realtà sono pochi ma per i tempi mediatici sono un'eternità, ho riflettuto. Volevo capire quale potesse essere l'insegnamento pedagogico, ma anche di educazione civica, politica, quando è addirittura l'assessore a cadere nel tranello.
Mi sono chiesto se esiste un diritto all'errore, che poi è questa la vera domanda di fondo. Siamo anche noi esseri umani, o dal momento in cui diventiamo politici dobbiamo essere infallibili? È una contraddizione, evidentemente. Cercheremo di portare avanti questa riflessione, perché insegniamo ai nostri ragazzi di credere in se stessi costruendo anche sugli errori e poi invece siamo qui ad aspettare che qualcuno sbagli e che cada la testa di qualcuno.
È chiaro che per queste cose serve più tempo, serve una narrazione differente, bisogna far calmare le acque per rendere possibile un percorso di maggiore consapevolezza collettiva. Il primo presupposto è che ci sia serenità e questa può arrivare dall'accettazione delle dimissioni. Poi, dopo una pausa, ripartiremo.