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Accensione riscaldamento in Lombardia 2025-26: date e orari in zona E

A Milano i riscaldamenti si potranno accendere dal 15 ottobre per 13 ore al giorno, fino al 14 aprile. Quest’anno, la temperatura massima per le abitazioni sarà 19°C. Esclusi coloro che possiedono pompe di calore elettriche.
A cura di Vittoria Brighenti
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Pochi giorni fa è stata pubblicata l'ordinanza sindacale che dà il via alla stagione termica 2025/2026: a Milano si potranno accendere i riscaldamenti dal 15 ottobre, come stabilito dal documento del Comune. La città è tra quelle delle fascia climatica E. In questa fascia, si potranno tenere accesi dal 15 ottobre al 15 aprile, per un totale di 13 ore al giorno.

Tutte le province della Lombardia in zona E: quando si accendono i riscaldamenti a Milano

Le province lombarde fanno parte della zona E, la penultima più fredda d'Italia. Come stabilito da un'ordinanza del sindaco Giuseppe Sala, pubblicata il 3 ottobre, i riscaldamenti potranno essere accesi dal 15 ottobre 2025 e verranno spenti il 15 aprile 2026, salvo nuove disposizioni. Potranno essere accesi per 13 ore, invece delle 14 previste a livello nazionale, nella fascia oraria tra le 5 e le 23.

Quale sarà la temperatura massima per i riscaldamenti a Milano

La temperatura massima consentita per le abitazioni sarà di 19°C (+2°C di tolleranza), ridotta di 1 grado rispetto ai 20° previsti per legge. Sono esclusi gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili, in cui il limite rimane invece invariato a 18°C (+2°C di tolleranza). Restano esclusi da queste prescrizioni alcune categorie di edifici, tra cui ospedali, cliniche, case di riposo, asili nido e scuole dell'infanzia.
Ogni Comune può comunque emettere ordinanze specifiche in base al clima locale. Per esempio, a Bormio o Livigno, che appartengono alla zona F, non esistono vincoli temporali e l'accensione è libera tutto l'anno. Invece a Senago, l'accensione è facoltativa fino al 30 aprile, in caso di basse temperature.

Perché un grado e un'ora in meno a Milano

La scelta dell'amministrazione è simbolica quanto logistica. Ridurre di un grado e limitare di un'ora l'accensione dei termosifoni comporta, secondo le stime del Comune e di Amat (Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio), una riduzione dei consumi di gas e delle emissioni inquinanti, contribuendo agli obiettivi di decarbonizzazione urbana.

Pompe di calore: niente limiti di accensione

Chi utilizza pompe di calore elettriche per il riscaldamento domestico o commerciale non è soggetto alle limitazioni previste. La norma infatti, si applica esclusivamente agli impianti termici alimentati da combustibili fossili, come metano o gasolio. Le pompe di calore, sono considerate una tecnologia ad alta efficienza e basso impatto ambientale. Per tale ragione non c'è un calendario obbligatorio e possono restare attive anche 24 ore.
L'obiettivo è incentivare al loro utilizzo e all'adozione di sistemi più sostenibili.

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