A Milano il teatro arriva a domicilio: le attrici in bicicletta portano l’arte sotto casa
In sella alla loro bicicletta e con lo zaino in spalla girano Milano nel tentativo di soddisfare il bisogno di "nutrire l'anima e prevenire l'astinenza del cuore" dei cittadini. O almeno è così che a Fanpage.it definiscono la loro iniziativa. Marica e Roberta sono due attrici che, come tanti professionisti del mondo del teatro, sono state obbligate a sospendere la loro attività a causa della chiusura imposta dalle disposizioni anti-Covid. Dopo i primi mesi di sconforto, le due hanno deciso di aderire al progetto di Ippolito Chiarello ideatore dell'iniziativa "Barbonaggio teatrale". L'idea è quella di portare il teatro sotto casa e così le due si fermano sotto i condomini dei cittadini e danno vita alle loro performarce. Il tutto indossando sempre la mascherina e rispettando la distanza di sicurezza: "Il nostro è stato sicuramente un modo per reinventarci – racconta Roberta – ma è anche un modo per far capire che noi resistiamo ed esistiamo, ma soprattutto che i cittadini sentono la necessità di avere cultura e arte".
Il menù delle perfomance
Le persone contattano Marica e Roberta su Facebook, per e-mail o per telefono. "Abbiamo messo online un menù teatrale diviso in quattro parti: bianco dove sono elencate le perfomance di Marica, rosso dove sono elencate le mie, un menù speciale dedicato alle famiglie e un altro dal titolo "Proponici un testo" dove è possibile regalare o sentire testi letti o narrati scelti dal cittadino". Una volta scelto il menù, le due attrici si recano nei pressi dell'abitazione: "Siamo sempre all'aperto – spiega Roberta a Fanpage.it – Cerchiamo di scegliere dei luoghi che non siano affollati o troppo di passaggio per evitare assembramenti". Dal punto di vista economico la loro attività non è particolarmente remunerativa. Una scelta voluta per consentire a tutti di poter usufruire del loro repertorio. "Non è un'iniziativa che può essere considerata fonte di reddito – continua -. Abbiamo applicato dei prezzi popolari perché non sempre il cittadino comune può permettersi l'ingresso in teatro. Abbiamo pensato fosse anche un modo per avvicinare chi non c'è mai andato e che così ha potuto riscoprire qualcosa di nuovo".
Le due attrici: Il nostro è un modo per dire che esistiamo e resistiamo
Per loro però questo progetto è anche un modo per riprendersi dai mesi di sconforto dovuta alla chiusura del loro luogo di lavoro: "Alle persone manca veramente tanto il teatro. È vero che questo è stato un modo per reinventarsi considerato che per noi questi sono stati mesi molto difficili, ma attraverso questa iniziativa vogliamo far capire che le persone hanno bisogno della cultura e dell'arte. Il nostro è un modo per dire che noi esistiamo, resistiamo e che non vogliamo essere dimenticati considerato che c'è ancora tanta incertezza sulla data di riapertura e che già a giugno solo il venti per cento degli operatori e delle operatrici dello spettacolo ha potuto lavorare. La situazione è complessa, ma la gente ci dice di aver bisogno di nutrire l'immaginario, la coscienza e l'anima".