Operaio muore folgorato in un cantiere ad Arcore, tre persone a processo per omicidio colposo

Si è aperto ieri, lunedì 9 giugno, il processo a carico di tre persone accusate dell'omicidio colposo di Vasile Baican. Il 57enne di Arcore (in provincia di Monza) era deceduto il 15 settembre 2022 in seguito a un incidente sul lavoro in un cantiere edilizio, folgorato da una scarica elettrica mentre si trovava su un ponteggio. Sono imputati i due titolari delle ditte che avevano ottenuto l'incarico per gli interventi edilizi e l'ingegnere responsabile del cantiere, mentre il datore di lavoro di Baican è stato già condannato.
L'incidente in un cantiere ad Arcore
Stando a quanto ricostruito dalle indagini coordinate dal procuratore Flaminio Forieri, Baican la mattina del 15 settembre di tre anni fa stava lavorando in un cantiere allestito in via Trento e Trieste ad Arcore. Il 57enne, di origine romena, stava operando il rifacimento del tetto e della facciata di un'abitazione quando si è accasciato a terra. In un primo momento si pensava che fosse stato colpito da un malore, ma poi è stato accertato che aveva perso i sensi e avuto un arresto cardiaco a causa di una potente scarica elettrica.
Le condizioni di Baican erano apparse subito gravissime. I primi a soccorrerlo sono stati alcuni agenti della polizia locale e sanitari che si trovavano nella vicina palazzina dell’Asl. In attesa dei soccorsi, avevano iniziato il massaggio cardiaco, ma il 57enne è stato dichiarato deceduto appena dopo il suo arrivo all'ospedale di Vimercate. L'autopsia ha confermato la morte per folgorazione.
Il processo
Come riportato da Il Giorno, il 9 giugno si è aperto il processo presso il Tribunale di Monza per omicidio colposo nei confronti di tre indagati: i titolari delle ditte che avevano ottenuto i lavori e l'ingegnere responsabile del cantiere. Il dibattimento è stato rinviato a settembre, in quanto le difese hanno chiesto la nullità degli atti dell'udienza preliminare, dove era stato disposto il rinvio a giudizio. Chiesta anche la citazione come responsabili civili le assicurazioni degli imputati, in quanto non avrebbero ancora risarcito i fratelli del 57enne che si sono costituiti parti civili al processo.