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Operaio muore folgorato in un cantiere ad Arcore, tre persone a processo per omicidio colposo

Tre persone sono finite a processo al Tribunale di Monza per omicidio colposo in merito alla morte di Vasile Baican. Il 57enne era deceduto il 15 settembre 2022 folgorato da una scarica elettrica in un cantiere ad Arcore.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Si è aperto ieri, lunedì 9 giugno, il processo a carico di tre persone accusate dell'omicidio colposo di Vasile Baican. Il 57enne di Arcore (in provincia di Monza) era deceduto il 15 settembre 2022 in seguito a un incidente sul lavoro in un cantiere edilizio, folgorato da una scarica elettrica mentre si trovava su un ponteggio. Sono imputati i due titolari delle ditte che avevano ottenuto l'incarico per gli interventi edilizi e l'ingegnere responsabile del cantiere, mentre il datore di lavoro di Baican è stato già condannato.

L'incidente in un cantiere ad Arcore

Stando a quanto ricostruito dalle indagini coordinate dal procuratore Flaminio Forieri, Baican la mattina del 15 settembre di tre anni fa stava lavorando in un cantiere allestito in via Trento e Trieste ad Arcore. Il 57enne, di origine romena, stava operando il rifacimento del tetto e della facciata di un'abitazione quando si è accasciato a terra. In un primo momento si pensava che fosse stato colpito da un malore, ma poi è stato accertato che aveva perso i sensi e avuto un arresto cardiaco a causa di una potente scarica elettrica.

Le condizioni di Baican erano apparse subito gravissime. I primi a soccorrerlo sono stati alcuni agenti della polizia locale e sanitari che si trovavano nella vicina palazzina dell’Asl. In attesa dei soccorsi, avevano iniziato il massaggio cardiaco, ma il 57enne è stato dichiarato deceduto appena dopo il suo arrivo all'ospedale di Vimercate. L'autopsia ha confermato la morte per folgorazione.

Il processo

Come riportato da Il Giorno, il 9 giugno si è aperto il processo presso il Tribunale di Monza per omicidio colposo nei confronti di tre indagati: i titolari delle ditte che avevano ottenuto i lavori e l'ingegnere responsabile del cantiere. Il dibattimento è stato rinviato a settembre, in quanto le difese hanno chiesto la nullità degli atti dell'udienza preliminare, dove era stato disposto il rinvio a giudizio. Chiesta anche la citazione come responsabili civili le assicurazioni degli imputati, in quanto non avrebbero ancora risarcito i fratelli del 57enne che si sono costituiti parti civili al processo.

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