Melfi, costringe compagna incinta a prostituirsi e minaccia clienti che si tirano indietro

Per mesi avrebbe costretto la compagna a prostituirsi per intascare i soldi delle prestazioni sessuali, minacciandola continuamente persino quando ha scoperto che era rimasta incinta. Non contento, avrebbe minacciato anche diversi clienti della donna che, dopo aver concordato la prestazione, si tiravano indietro una volta scoperta l'evidente gravidanza della giovane. Per questo un ragazzo di 21 anni di Melfi (Potenza), L. C., è stato arrestato nelle scorse ore dai Carabinieri con le accuse di sfruttamento della prostituzione, atti persecutori e violenza privata. Nei suoi confronti i militari dell'arma hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le Indagini preliminari del capoluogo lucano su richiesta della locale Procura della Repubblica.
L'uomo era nel mirino degli inquirenti da tempo. Gli accertamenti investigativi svolti dai carabinieri hanno accertato che il 21enne gestiva a suo piacimento la giovane compagna concordando con i clienti "luogo, modalità e costo delle prestazioni sessuali" senza che lei avesse alcuna voce in capitolo e infine "incassando e gestendo i relativi proventi". Lo sfruttamento sessuale sarebbe andato avanti almeno dal giugno del 2017 e sarebbe proseguito anche quando la vittima era in avanzato stato di gravidanza. Dalle stesse indagini è emerso che l'evidente gravidanza per molti clienti della donna, anche abituali, era diventata un problema e che il ventunenne come risposta avrebbe iniziato a minacciarli. In particolare il giovane avrebbe preso di mira un vecchio cliente che si era rifiutato di avere nuovi incontri a pagamento, pressandolo anche con insistenti telefonate e messaggi in modo da convincerlo a presentarsi a nuovi incontri.