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Medici Senza Frontiere si autodenuncia: “Da noi 24 casi di abusi sessuali”

L’Ong ammette: “Nel 2017 abbiamo ricevuto segnalazioni su 40 casi di molestie nelle nostre strutture, 24 dei quali di abusi sessuali”.
A cura di Davide Falcioni
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Medici senza Frontiere ha fatto sapere che nel 2017 ha ricevuto segnalazioni su 40 casi di molestie nelle proprie strutture, 24 dei quali di abusi sessuali, che sono stati identificati da indagini interne dell'organizzazione. Diciannove persone sono state licenziate, mentre gli altri membri del personale sono stati sanzionati in altri modi. Msf, mentre infuria la bufera su Oxfam, precisa che la "nostra leadership si è impegnata inequivocabilmente a combattere gli abusi".

L'organizzazione non governativa ha reso noto che nel 2017 poteva contare su oltre 40mila membri dello staff che lavoravano sul campo e ci sono stati 146 reclami o segnalazioni di reclami riguardanti "abuso di potere, discriminazione, molestie e altre forme di comportamento inappropriato". "Ci aspettiamo -dichiara Medici Senza Frontiere – che tutto il personale rispetti i nostri principi guida, come stabilito nella nostra carta", ossia "fornire assistenza alle popolazioni in difficoltà e rispettare il nostro codice etico professionale. Per noi, questo significa non tollerare alcun comportamento da parte del nostro personale che sfrutti la vulnerabilità degli altri o dei dipendenti che sfruttano la loro posizione per guadagno personale". Msf rileva poi che "anche se le segnalazioni di abusi attraverso i nostri meccanismi di reclamo sono in costante aumento, i comportamenti scorretti continuano a essere sottostimati oggi".

L'autodenuncia di MSF arriva a pochi giorni di distanza da un grande scandalo che ha coinvolto Oxfam, ong britannica con progetti umanitari in diversi paesi del mondo. Venerdì scorso un’inchiesta pubblicata dal quotidiano Times ha rivelato che diversi dipendenti di Oxfam ad Haiti pagarono alcune prostitute in cambio di sesso nel 2011, durante il progetto umanitario post-sisma avviato dall’organizzazione. Dopo alcune reticenze, l'ong ha ammesso che i comportamenti di "una piccola parte" dei suoi dipendenti sono stati ‘vergognosi' e "hanno tradito gli alti valori che guidano il lavoro di Oxfam e la fiducia dei sostenitori in Gran Bretagna e delle migliaia di persone che ogni giorno sono al nostro fianco per combattere l'ingiustizia della fame e della povertà".

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