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Malta approva le nozze gay: voto storico nell’isola cattolica

La legge approvata a Malta interviene anche sulla disciplina delle adozioni, già previste nel paese per le unioni civili omosessuali: i termini “padre” e “madre” vengono sostituiti con “genitori”.
A cura di Susanna Picone
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Anche il Parlamento di Malta ha approvato la legge sui matrimoni omosessuali. Solo uno dei 67 membri del Parlamento, il deputato nazionalista Edwin Vassallo, ha votato contro la norma che ha definito “moralmente inaccettabile” e incompatibile con la sua fede cattolica. “In quanto politico cristiano non posso lasciare la mia coscienza civile fuori dalla porta”, ha spiegato il deputato. Esulta invece il governo laburista di Joseph Muscat, che voleva fortemente una legge sui matrimoni gay: “È un voto storico – ha commentato il Primo ministro maltese –  che mostra un livello di maturità senza precedenti. Viviamo in una società dove tutti possiamo dire ‘siamo uguali'”. Malta è quindi il ventiquattresimo Paese al mondo e il quindicesimo in Europa a sancire il diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso.

La legge sulle nozze gay e l’adozione dei figli – La nuova norma che dice sì alle nozze gay a Malta prevede che alla frase di rito “vi dichiaro marito e moglie” si sostituirà la formula “adesso siete sposi”. Già nel 2014 le coppie omosessuali avevano ottenuto il diritto a unirsi civilmente. La nuova legge interviene anche sulla disciplina delle adozioni e lo fa introducendo una nuova terminologia: a “padre” e “madre” si sostituisce la parola “genitori”, mentre per le coppie lesbiche che hanno figli grazie alla fecondazione assistita si distinguerà tra “persona che dà alla luce” e “altro genitore”.

Altri cambiamenti lessicali riguardano anche le nozze fra eterosessuali – I cambiamenti lessicali interessano anche i matrimoni tra eterosessuali: scompare ad esempio il riferimento alla formula “nome della ragazza”, che viene rimpiazzato con il “cognome alla nascita”. E sul cognome adesso i coniugi avranno possibilità di scelta: anche un uomo potrà cioè decidere di prendere quello della moglie.

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