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Opinioni

Ma a che serve #passodopopasso se i cittadini non possono partecipare?

Una modesta proposta al Presidente del Consiglio: lasci che a gestire, implementare ed aggiornare il nuovo sito del Governo (con il resoconto dell’operato dell’esecutivo e delle promesse mantenute o meno) siano direttamente i cittadini. Anche perché, così com’è, è solo la vetrina personale di Matteo Renzi.
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L'idea probabilmente era quella buona: dare la possibilità ai cittadini di usufruire di uno spazio virtuale (ufficiale) in cui monitorare l'operato del Governo. Fornire insomma uno strumento che facilitasse la verifica delle promesse mantenute e di quelle non mantenute. Non il massimo dell'originalità (questo il post di ValigiaBlu per Fanpage in cui trovate il countdown delle promesse dei primi mesi di governo), ma una buona occasione e anche un passo in avanti verso quella disintermediazione che in casa renziana si considera indispensabile per ripensare il rapporto della politica e delle istituzioni con i cittadini (vedremo se a ragione o a torto). Invece, lo diciamo senza girarci intorno: pur con l'attenuante del poco tempo, il primo passo non è per nulla incoraggiante e a conti fatti ci ritroviamo solo con un nuovo strumento di propaganda nelle mani dei fedelissimi di Matteo Renzi. Un sito, da riempire con le veline del Governo, appunto.

Lo ripetiamo, l'operazione è ambiziosa, ma il rischio della "vetrina personale", mascherata da comunicazione istituzionale, è e resta alto. Soprattutto se non si ha alcuna intenzione di rinunciare al tono divulgativo (e paternalista) delle slide di questi mesi: un modello semplicistico e banalizzante (sicuramente efficace dal punto di vista della comunicazione politica in senso stretto), che non rende giustizia alla complessità delle questioni e contribuisce a restituire l'idea di un esecutivo che tratta i cittadini come studenti delle medie. O come elettori, per dirla in maniera diretta.

Per questo, affidarsi ai cittadini potrebbe essere un'ottima idea. Lasciando che siano loro ad aggiornarlo, implementarlo e modificarlo in modo diretto e senza filtri. I modelli ci sono (quello Openpolis, quello Wiki e via discorrendo), la tecnologia non è un problema, la partecipazione non mancherebbe. Insomma, perché non provare a fare di passodopopasso.italia.it uno strumento di informazione, invece che di propaganda?

Così come è ora, invece, a che serve "passo dopo passo"? A raccogliere in un unico luogo virtuale tutte le veline del Governo? A catalogare i comunicati stampa dell'esecutivo e del Presidente del Consiglio? A fornire la versione ufficiale con la quale confrontare le "letture" dei giornali e degli altri partiti? E cosa dovrebbe fare esattamente un cittadino? Aprire il libro dei sogni e bearsi dei successi dell'esecutivo? E come potrebbe / dovrebbe partecipare al monitoraggio? Quale sarebbe il suo apporto, oltre a quello (passivo) di vaso vuoto da riempire con la "comunicazione" ufficiale? Che senso ha tutto questo se l'unico strumento di partecipazione è la "mail" ufficiale? Che senso ha un sito partecipativo se il lettore non può neanche commentare?

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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