Lucca, operaio teme il licenziamento e uccide il suo caporeparto

Ha ucciso il caporeparto della cartiera dove lavorava a Porcari di Lucca e poi si è immediatamente costituito ai carabinieri, affermando di aver sparato al culmine di dissidi sul lavoro. L'omicidio si è consumato alle sette di stamattina, martedì 7 aprile. Secondo una prima ricostruzione si sarebbe trattato di un vero e proprio agguato, consumato a pochi passi dall'abitazione della vittima, a due passi dalle Mura, a Lucca, in piazza Salvo d'Acquisto all'Arancio. La vittima, Franceco Sodini, 52 anni, capo-reparto di una cartiera a Porcari, la Lucart, è stata colpita sotto casa da numerosi colpi di pistola sparati dall'operaio M. D., 43 anni. Secondo le prime informazioni, dopo circa mezz'ora il presunto killer si è presentato al comando provinciale dell’Arma locale consegnando la pistola e confessando di avere ucciso il suo capo perché temeva di essere licenziato.
All’omicidio avrebbe assistito vari testimoni. Anche la moglie di Sodini si sarebbe affacciata alla finestra di casa. L'aggressore avrebbe atteso la sua vittima dietro una siepe in piazza Salvo D'Acquisto. Dopo un breve alterco l'uomo ha estratto la pistola (una calibro 9×21 appartenente al padre) facendo fuoco tredici volte. Il 43enne, poi, è salito in macchina, e alle 7 si è presentato al comando provinciale dei carabinieri dove ha confessato tutto. “Non so che dire siamo tutti sotto choc – ha dichiarato Alberto Baccini, sindaco di Porcari- non riusciamo a spiegarci perché sia accaduto". Adesso il presunto killer si trova in stato di fermo, in attesa dell’interrogatorio del magistrato. Mentre sul luogo dell’omicidio è arrivata la polizia scientifica per effettuare i rilievi.