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Lo stallo in Parlamento: in 70 giorni solo una legge approvata e pochissime sedute

In attesa della nascita del nuovo governo l’attività parlamentare è stata minima: lo stallo politico ha avuto riflessi anche su Camera e Senato, dove in più di 70 giorni è stata approvata solo una legge, come mostra un report di Openpolis. Non sono ancora stati costituiti quasi tutti gli organi parlamentari e anche le commissioni speciali si sono riunite poche volte negli ultimi tempi.
A cura di Stefano Rizzuti
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Finalmente il governo c’è e nei prossimi giorni il Parlamento potrà iniziare a lavorare a pieno ritmo, partendo dalla formazione delle commissioni permanenti che finora non sono nate in attesa dell’insediamento di un esecutivo. Dopo il voto di fiducia dei prossimi giorni, quindi, Camera e Senato potranno iniziare a legiferare, tenendo in considerazione che di lavoro da fare ce n’è tanto, dopo lo stallo degli ultimi mesi tra elezioni del 4 marzo e crisi istituzionale con 89 giorni necessari a far nascere il governo. Il report ‘Numeri alla mano’, realizzato da Openpolis, certifica lo stallo di oltre 70 giorni dall'insediamento del nuovo Parlamento. E il primo dato che emerge è che in questo lasso di tempo è stata approvata solo una legge.

Dall’inizio della legislatura il Parlamento ha approvato solamente il decreto sull’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), deliberato dal precedente governo, guidato da Paolo Gentiloni. Approvazione che è arrivata dopo la pubblicazione del report di Openpolis, con il via libera del Senato datato 30 maggio, a soli nove giorni dalla scadenza del decreto.

In totale l’attuale Parlamento è stato finora chiamato a discutere e approvare quattro decreti leggi del precedente governo. Pochi, soprattutto perché il governo uscente era espresso da partiti ora nettamente in minoranza in Parlamento, con un radicale cambio di maggioranza. Nell’ultima settimana il governo Gentiloni ha approvato un nuovo decreto legge riguardante le zone terremotate del centro Italia. Verrà discusso in aula nei prossimi giorni. Così come verrà discusso il decreto Alitalia: approvato al Senato, ora dovrà andare alla Camera per la sua seconda lettura.

Senza il governo, come ricorda anche l’Agi, non sono ancora stati costituiti molti organi parlamentari: parliamo delle 28 commissioni permanenti, delle 10 commissioni bicamerali, delle 5 giunte, delle 4 delegazioni presso organi internazionali, del comitato legislativo e anche delle 13 (si tratta di una media tra bicamerali e monocamerali) commissioni d’inchiesta.

Nel frattempo è stata costituita, come da prassi, la commissione speciale sia alla Camera che al Senato: il suo compito è quello di esaminare i provvedimenti urgenti, ovvero – soprattutto – proprio i decreti legge. Ma anche la commissione speciale finora non si è riunita più di tanto. Nell’ultima settimana, per esempio, solo tre volte a Montecitorio e due Palazzo Madama, per un totale di cinque incontri. Altro dato segnalato è quello del primo voto ribelle del nuovo Parlamento, arrivato sul decreto Alitalia: il senatore di Fratelli d’Italia Francesco Zaffini ha dato parere favorevole, al contrario di quanto fatto dal suo gruppo che si è astenuto. Tutti gli altri gruppi parlamentari si sono espressi favorevolmente.

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