
Arrivata oggi, martedì 3 dicembre, la sentenza del processo contro Filippo Turetta, accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa con 75 coltellate l'11 novembre 2023. I giudici riuniti in Camera di Consiglio alle 16 hanno emesso la sentenza di ergastolo: escluse aggravanti di crudeltà e stalking. Presenti il papà della vittima, Gino Cecchettin, la nonna Carla Gatto e gli zii.
Filippo Turetta e la lista sulle abitudini di Giulia Cecchettin: "Annotava anche quanto durava la sua doccia"
Quarto Grado ha mostrato per la prima volta nella trasmissione del 16 novembre i file nascosti trovati nel cellulare di Filippo Turetta in cui annotava tutte le abitudini di Giulia Cecchettin: "Mi ha lasciato così, senza motivo, non vuole neanche provarci".
Le chat tra Giulia Cecchettin e Turetta lette al processo: "Come puoi frequentare un altro? Sei ridicola"
Durante il processo a carico di Filippo Turetta per l’omicidio pluriaggravato di Giulia Cecchettin, il pm Andrea Petroni ha letto alcune chat tra la ragazza e l’ex fidanzato. "Come puoi frequentare un altro? Siamo ancora recenti, siamo due patatini. Che persona ridicola che sei", era alcuni messaggi del ragazzo.
"Sei ossessionato, sei uno psicopatico – scriveva Giulia ormai al limite -. Cosa devo fare? Lasciare che tu mi dica cosa fare e quando farlo? Io sinceramente non lo trovo corretto. Mi sto comportando di conseguenza, allontanandoti e allontanandomi perché stai cominciando a farmi paura".
Le amiche di Giulia: "Turetta diceva che era influenzabile, non voleva che si confidasse con noi"
Le amiche di Giulia Cecchettin hanno raccontato agli inquirenti le pressioni che Filippo Turetta esercitava sulla 22enne di Vigonovo durante il loro anno di relazione. Secondo quanto ricostruito nella requisitoria del pm, Turetta non voleva che la ragazza incontrasse le amiche senza di lui o che facesse colazione con loro senza includerlo.
Processo Turetta, giudici in camera di Consiglio: sentenza attesa non prima delle 15
Nessuna replica e così i giudici della corte d'Assise di Venezia si sono ritirati in camera di consiglio per decidere sul destino di Filippo Turetta, a processo per omicidio aggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, 22 anni di Vigonovo (Padova) uccisa, con 75 coltellate, la sera dell'11 novembre 2023. "La sentenza non ci sarà prima delle ore 15" è l'indicazione del giudice togato Stefano Manduzio che presiede la corte. Nella sua requisitoria il pm Andrea Petroni ha chiesto l'ergastolo per l'imputato, mentre la difesa, rappresentata dagli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, ha chiesto di escludere le aggravanti (premeditazione, crudeltà e atti persecutori), di tener conto della giovane età e dall'assenza di precedenti e di non condannarlo al fine pena mai.
Al via l'udienza del processo Cecchettin: Turetta presente, attesa per la sentenza
È cominciata l'udienza udienza del processo di primo grado per l'omicidio di Giulia Cecchettin. Presente Filippo Turetta, seduto accanto al suo avvocato Giovani Caruso in attesa della sentenza, che dovrebbe essere pronunciata non prima delle 15. L'imputato non farà dichiarazioni spontanee prima che i giudici si ritirino in camera di consiglio per decidere la sentenza.
Caso Cecchettin, difesa Turetta stringe la mano al papà e alla nonna di Giulia: "Mio lavoro non facile"
L’avvocato Giovanni Caruso, legale difensore di Filippo Turetta, in aula prima dell’avvio dell’udienza ha stretto la mano a Gino Cecchettin, papà di Giulia Checcettin, e alla nonna Carla Gatto. "La capisco umanamente, ma il mio lavoro non è facile", ha detto il legale difensore alla nonna della vittima dopo il botta e risposta dei giorni scorsi legato alle parole pronunciate dall'avvocato durante l'arringa.
La risposta degli avvocato di Filippo dopo le dichiarazioni di Gino Cecchettin
Non è mancata la replica degli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, che difendono Filippo Turetta, a Gino Cecchettin. "Come difensori siamo assolutamente certi di non aver travalicato in alcun modo i limiti della continenza espressiva e di non aver mancato di rispetto a nessuno. Abbiamo solo svolto il nostro dovere in uno Stato di diritto", hanno detto i due legali.
Sentenza Turetta, presenti in aula Gino Cecchettin e la nonna di Giulia, Carla Gatto

Sono presenti oggi all'udienza in cui verrà letta la sentenza per Filippo Turetta il papà di Giulia Cecchettin, Gino, la nonna della ragazza, Carla Gatto, e gli zii. Assente la sorella Elena.
Le parole del padre Gino Cecchettin dopo l'arringa dell'avvocato di Filippo
Gino Cecchettin, papà della 22enne Giulia uccisa un anno fa dall’ex fidanzato Filippo Turetta ora a processo, si è espresso sui suoi canali social sulla requisitoria in aula della difesa del 22enne reo confesso. "Mi sono sentito nuovamente offeso e la memoria di mia figlia è stata umiliata", dopo che l'avvocato Giovanni Caruso, che assiste l'imputato ha chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche per evitargli l'ergastolo.
"Quando si esercita il diritto inviolabile della difesa per un imputato – ha scritto Cecchettin – bisogna mantenersi entro un limite che, pur non essendo formalmente codificato, è dettato dal buon senso e dal rispetto umano. Travalicarlo rischia di aumentare il dolore dei familiari della vittima e di suscitare indignazione in chi assiste".
I 15 motivi per cui Giulia aveva lasciato Filippo
Giulia Cecchettin aveva scritto sul suo diario i 15 motivi per cui avrebbe dovuto lasciare Filippo Turetta. La lista è finita agli atti dell’inchiesta e lo stesso pm Petroni ne ha parlato in aula durante la sua requisitoria. Quelle parole sono importanti perché danno un’idea dell’azione di controllo dell’imputato. "Ha idee strane su farsi giustizia da solo, i mie spazi non esistono, dice cattiverie pesanti e minacce quando litighiamo, mi controlla", scriveva la 22enne riferendosi al suo ex fidanzato.
Folla di giornalisti a Venezia per il processo Turetta: oggi attesa la sentenza

Una folla di giornalisti si è radunata questa mattina all'esterno della Corte d'Assise di Venezia dove alle 09.30 comincerà l'udienza del processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin: attesa la sentenza per Filippo Turetta.
L'arringa difensiva dell'avvocato di Filippo Turetta
Dopo la richiesta di condanna all'ergastolo avanzata dal pm Petroni, l'avvocato di Filippo Turetta, Giovanni Caruso, al termine della sua arringa ha chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche, che "vanno valutate alla luce della personalità dello stesso Turetta".
Per evitargli l'ergastolo, il legale ha provato a evidenziare, dal suo punto di vista, l'assenza delle aggravanti della premeditazione, della crudeltà e dello stalking che vengono contestate al 22enne. "Se c'è uno che non sa premeditare alcunché è Filippo Turetta", ha spiegato Caruso, aggiungendo: "Non me ne voglia Filippo ma, a meno che non sia il più consumato degli attori, è insicuro: è insicuro di fare gli esami, non sa se riprendere a giocare a pallavolo, non sa se Giulia è ancora innamorata di lui". Dunque, per Caruso "se c'è una personificazione dell'insicurezza, dell'indecisione e della mancanza di personalità quello è Turetta", ha detto, scatenando anche la rabbia del padre di Giulia Cecchettin, Gino.
La requisitoria del Pm che ha chiesto l'ergastolo per Filippo Turetta
Durante le requisitoria tenutasi nell'udienza del 25 novembre scorso, il pm di Venezia Petroni ha chiesto per Filippo Turetta la condanna all'ergastolo. "È difficile credere a null'altro che a un omicidio premeditato – ha sottolineato il pm – testimoniato da tutti gli elementi raccolti, non perché forniti da Filippo, ma recuperati attraverso l'attività di indagine". Il delitto, secondo quanto ricostruito in aula, si è consumato in due fasi entrambe violente, durante meno di 20 minuti, prima della fuga con l'occultamento del cadavere. "Raggiunta la Germania – ha aggiunto – Filippo non si consegna alle forze dell'ordine, ma ha solo finito la benzina, e prima di chiedere soccorso si è premurato ancora di eliminare tutti i dati informatici che lo riguardavano, ha gettato telefono e pc di Giulia, si è cambiato di abito e ha buttato quanto poteva ricondurre all'omicidio".
Nel corso della requisitoria, Petroni ha anche ricordato di "essersi sentito preso in giro" da Turetta nell'interrogatorio in carcere a Verona e durante quello in aula dell'udienza precedente.
Omicidio Giulia Cecchettin, oggi la sentenza contro Filippo Turetta
Ergastolo o una condanna inferiore, difficilmente a meno di 30 anni di carcere. Sarà uno di questi oggi, martedì 2 dicembre, il verdetto del processo a Filippo Turetta, imputato per l'omicidio di Giulia Cecchettin. Tutto dipenderà dalla valutazione che la Corte d'Assise di Venezia, presieduta dall'esperto giudice Stefano Manduzio, darà delle tre aggravanti di premeditazione, crudeltà e stalking, contestate dalla Procura, e della concessione o meno delle attenuanti generiche. Su questi temi si sono battuti in aula il pubblico ministero Andrea Petroni e gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, che difendono Turetta.