
L'esercito di Israele ha iniziato le operazioni militari per invadere Gaza City via terra: "Abbiamo avviato le operazioni preliminari e le prime fasi dell'attacco: le nostre forze controllano già la periferia", ha confermato il portavoce delle forze armate israeliane (Idf). Si parla di decine di migliaia di soldati per invadere una delle ultime zone della Striscia non ancora occupate militarmente. Una mossa chiaramente contraria alla proposta di cessate il fuoco che Hamas aveva accettato negli scorsi giorni.
Il governo israeliano ha annunciato ieri anche l'approvazione di un piano per l'insediamento di nuove colonie illegali nel territorio a Est di Gerusalemme. Il nuovo blocco di colonie, chiamato E1, di fatto spaccherebbe in due la Cisgiordania, o West Bank, e renderebbe quasi impossibile immaginare il territorio di uno Stato palestinese. L'Onu e numerosi governi – incluso quello italiano, con il ministro degli Esteri Tajani – hanno denunciato questi nuovi insediamenti come illegali e contrari al diritto internazionale.
Hamas: "Israele insiste sulla guerra, palese disprezzo per la proposta di cessate il fuoco"
In un messaggio diffuso su Telegram, poco prima dell'inizio dell'occupazione di Gaza City, Hamas aveva chiesto ai mediatori di Egitto e Qatar di "fare la pressione su Israele" per spingerlo ad accettare l'accordo di cessate il fuoco e "porre fine alla guerra di sterminio contro il popolo palestinese". Aveva anche detto che avrebbe considerato responsabili delle conseguenze dell'occupazione non solo il governo israeliano, ma anche quello degli Stati Uniti.
In una nuova comunicazione, Hamas ha affermato che l'attacco mostra il "palese disprezzo per gli sforzi compiuti dai mediatori" per raggiungere un accordo di tregua. "Israele insiste nel continuare la sua guerra" e "dimostra di essere il vero ostacolo a qualsiasi accordo", ha concluso.
Nuova protesta delle famiglie degli ostaggi israeliani: chiedono al governo di accettare la tregua
Tra i soggetti che spingono di più, in Israele, per accettare la proposta di cessate il fuoco ci sono le famiglie degli ostaggi catturati da Hamas il 7 ottobre 2023. La liberazione degli ostaggi era stata la priorità del governo israeliano, stando alle dichiarazioni dei primi mesi di duri attacchi militari nella Striscia. Ma da tempo le famiglie chiedono al primo ministro Netanyahu di chiudere il conflitto e cercare una soluzione politica per la liberazione. Sul tavolo, come detto, c'è una proposta che Hamas ha già accettato: cessate il fuoco di 60 giorni, il rilascio di 10 ostaggi vivi e la restituzione di 18 corpi – circa la metà degli israeliani ancora trattenuti a Gaza. Ma il governo ha approvato l'invasione di Gaza City e la prosecuzione dell'offensiva. Le famiglie hanno dichiarato uno sciopero generale per domenica.
Il segretario Onu Guterres: "Subito il cessate il fuoco a Gaza"
"È fondamentale raggiungere subito un cessate il fuoco per evitare le morti e la distruzione che un'operazione militare contro Gaza City inevitabilmente causerebbe", ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres. Negli scorsi giorni Hamas aveva approvato una proposta di cessate il fuoco presentata dai mediatori Egitto e Qatar, che l'avevano presentata al governo israeliano. Da Tel Aviv non è ancora arrivata una risposta ufficiale, ma l'invasione di Gaza City sembra andare nella direzione completamente opposta.
La comunità internazionale condanna ancora Israele, Tajani: "Nuove colonie inaccettabili"
Non si sono fatte attendere le reazioni internazionali all'invasione di Gaza City e all'approvazione di nuove colonie illegali. Il presidente francese Emmanuel Macron, parlando dell'attacco militare, ha detto che "rappresenta un disastro per i due popoli e trascina la regione in una guerra permanente". Le Nazioni unite hanno detto di essersi "opposte fermamente" alle decisioni di Israele, dicendo che porteranno a "un altro sfollamento di massa di persone che sono già state sfollate diverse volte".
In Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto che l'approvazione di nuove colonie è "inaccettabile, contraria al diritto internazionale e rischia infatti di compromettere definitivamente la soluzione a due Stati". Concorde l'Unione europea, che ha esortato Israele a "rinunciare a tale decisione", e il ministro degli Esteri britannico David Lammy che ha parlato di una "grave violazione del diritto internazionale". Anche in questo caso è arrivata la denuncia dell'Onu, con il portavoce Stephane Dujarric: "Sia i sostenitori che gli oppositori riconoscono che colpirà al cuore la soluzione dei due Stati. Invitiamo il governo di Israele a fermare tutte le attività di insediamento e a rispettare pienamente i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale".
Approvate nuove colonie israeliane illegali, la "zona E1" per spaccare la Cisgiordania in due
Ieri è arrivato anche il via libera definitivo al piano, discusso da decenni ma mai concretizzato, di costruire nuove colonie nella cosiddetta zona E1, o East 1. Si tratta di un territorio di dodici chilometri quadrati a est di Gerusalemme, dove oggi vivono diverse comunità beduine. Il piano prevede la costruzione di circa 3.400 abitazioni. Se occupata dalle colonie israeliane – illegali secondo il diritto internazionale – questa porzione di territorio spaccherebbe in due la Cisgiordania. Questo renderebbe quasi impossibile immaginare uno Stato palestinese che abbia la propria capitale in Gerusalemme est, rendendo più probabile la continuazione degli attacchi militari. "Lo Stato palestinese viene cancellato, non con gli slogan ma con le azioni", ha affermato il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich.
Quanti soldati partecipano all'invasione di Gaza City nell'operazione "Carri di Gedeone B"
Secondo il Times of Israel, che cita fonti dell'Idf, sono coinvolte nell'operazione cinque divisioni dell'esercito, che significa decine di migliaia di soldati. L'offensiva sarebbe partita questa notte dalla periferia della città, e sono previste più fasi. Ai civili sarà inviato un ordine di evacuazione. A Gaza City negli ultimi mesi si è raccolto oltre un milione di palestinesi scappati dai bombardamenti, che ora affronteranno un'altra deportazione forzata.
Le forze armate circonderanno la città, per poi penetrare anche in zone che finora non erano state occupate militarmente. Il nome dell'operazione, battezzata "Carri di Gedeone B", riprende quello della prima invasione di terra di Gaza lanciata a maggio. L'esercito, stando a fonti israeliane, avrebbe già occupato i tre quarti del territorio della Striscia di Gaza.
Nella notte Israele invade Gaza City, carri armati nella periferia della città
Questa notte il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha approvato il piano per l'occupazione di Gaza City, nell'area nord della Striscia di Gaza. Il portavoce dell'Idf, le forze armate di Israele, ha poi confermato che l'invasione è iniziata: "Abbiamo avviato le operazioni preliminari e le prime fasi dell'attacco: le nostre forze controllano già la periferia", ha detto. Stando a quanto riportato dalle agenzie internazionali, sono coinvolti carri armati e decine di migliaia di soldati.