
Centinaia i morti accertati tra i palestinesi durante l'offensiva di terra dell'Idf con carri armati, aerei e droni. Migliaia di palestinesi fuggono in un vero e proprio esodo mentre le bombe israeliane piovono su Gaza City. Idf: "400mila palestinesi evacuati, nuovo corridoio temporaneo". L'Ue annuncia sanzioni e sospende sostegno bilaterale a Israele che replica: “Reagiremo a tono". Migliaia di israeliani hanno protestano proprio davanti alla residenza di Netanyahu ma la polizia li ha sgomberati. Tel Aviv nega anche i risultati della Commissione d'inchiesta indipendente ONU secondo la quale "A Gaza c'è un genocidio in corso". Il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich ha descritto la Striscia di Gaza come una "pacchia immobiliare" e ha affermato di essere in trattative con gli Stati Uniti per spartirla dopo la guerra.
Nelle carceri israeliane solo un detenuto su quattro è un combattente
Solo un detenuto su quattro catturato dalle forze israeliane a Gaza dopo il 7 ottobre è un combattente. Questo è quanto rivela un’inchiesta congiunta realizzata dal Guardian insieme a +972 Mag e Local Call e condotta su un database classificato e gestito dalla Direzione dell’Intelligence Militare Israeliana (Aman). Tra le persone detenute senza accusa, né processo, anziani, minori e disabili. Le informazioni su cui si è basata l’inchiesta congiunta coprono il lasso temporale che va dall’ottobre del 2023 al maggio del 2025.
L'itelligence dell'Idf: "A Gaza City 7.500 combattenti armati"
Il colonnello ‘A' dell'intelligence militare israeliana ha riferito oggi ai membri della Knesset che, secondo le stime, nell'area della città di Gaza ci sarebbero circa 7.500 combattenti armati, 5.000 di Hamas e 2.500 del Jihad islamica. Il numero include una serie di attivisti di livello più basso, come ragazzi che osservano le truppe sul campo e riferiscono.
Secondo il rapporto, Hamas ora è impegnato nel reclutamento di combattenti, nella riparazione dei tunnel, nello studio e nella preparazione di esplosivi. "Hamas si prepara a un periodo di combattimenti nella città di Gaza e nel nord della Striscia", ha detto ‘A' .
"Il capo negoziatore di Israele incontrerà l'inviato della Casa Bianca Witkoff a Londra"
Il ministro israeliano Ron Dermer, capo negoziatore e massimo consigliere di Netanyahu, incontrerà questa sera a Londra l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff per discutere la possibilità di riprendere i negoziati su un accordo globale per liberare tutti gli ostaggi e porre fine alla guerra a Gaza. Lo riferisce Channel 12.
Al Jazeera: "Oggi 83 morti in attacchi israeliani, 61 a Gaza City"
Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani a Gaza dall'alba è salito a 83, di cui 61 a Gaza City. Lo hanno riferito fonti mediche ad Al Jazeera.
Media: "Nelle prossime settimane potrebbero riprendere negoziati tra Israele e Hamas"
Secondo fonti di Channel 12, funzionari del Qatar si trovano a Londra – dove questa sera è previsto un incontro tra l'inviato Usa Steve Witkoff e il ministro israeliano Ron Demer – ma non è ancora chiaro se parteciperanno al colloquio o se terranno incontri separati.
Una fonte ha affermato che l'amministrazione Usa ritiene che nelle prossime due settimane ci sarà la possibilità di riprendere i negoziati tra Israele e Hamas sull'accordo di tregua e rilascio degli ostaggi. Gli Usa stanno mediando tra Israele e Qatar per superare la crisi scoppiata in seguito all'attacco dell'Idf contro alti funzionari di Hamas a Doha.
Israele attacca un'auto nel sud del Libano e provoca due morti
Il Ministero della Salute libanese ha dichiarato in una nota che l'esercito israeliano ha preso di mira un'auto a Baalbek, uccidendo almeno due persone. Baalbeck, nella valle della Bekaa, si trova a più di 100 km dal confine israeliano, eppure è stata teatro di numerosi attacchi da quando Israele ha accettato una tregua con Hezbollah quasi un anno fa.
Meloni: "L'Italia non può condividere l'occupazione di Gaza"
"La reazione di Israele è decisamente sproporzionata, un quadro che non può che peggiorare con l'occupazione di Gaza City, una scelta che l'Italia non può condividere". Così la presidente del Consiglio e leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, dal palco ad Ancona per sostenere la corsa alla presidenza delle Marche di Francesco Acquaroli. "I terroristi di Hamas ancora oggi si rifiutano di liberare gli ostaggi", ha aggiunto. "Cerchiamo di costruire pace con risposte, non solo con gli slogan".
Hamas: "Gli USA hanno dimostrato di non essere credibili come mediatori"
L'esperienza di Hamas "con il mediatore americano è amara" in quanto "la parte americana non ha dimostrato credibilità e ha fatto marcia indietro sulle sue proposte". Lo ha detto ad Al Jazeera l'alto funzionario del movimento islamista Ghazi Hamad, bersaglio del recente raid israeliano a Doha, nella sua prima apparizione pubblica dopo il raid. "Non solo noi siamo il bersaglio, ma l'intera nazione", ha affermato Hamad, che ha lanciato un appello ai paesi arabi: "Netanyahu parla di cambiare il volto del Medio Oriente, e questo richiede una posizione araba".
Italia favorevole a sanzioni a coloni violenti ed estremisti israeliani
Al Coreper di oggi pomeriggio la Commissione europea ha presentato le proprie proposte per esercitare pressione su Israele a fronte dell'attuale situazione a Gaza. L'Italia è stata tra i Paesi membri che hanno preso la parola nel dibattito. A quanto si apprende, Roma ha reso noto il proprio sostegno alla risoluzione Onu per la soluzione a due Stati, ha ribadito il proprio sostegno all'adozione di sanzioni contro coloni violenti e si è detta "disponibile a parlare di sanzioni contro i ministri estremisti israeliani".
Il presidente del Consiglio UE Antonio Costa: "Per l'Europa inaccettabili le azioni di Tel Aviv"
"Accolgo con favore le proposte" avanzate oggi dalla "Commissione europea sulla sospensione di alcune disposizioni commerciali dell'Accordo di Associazione con Israele e sulle sanzioni contro ministri estremisti e coloni violenti, nonché contro Hamas. Spetta ora agli Stati membri decidere". Lo scrive su X il presidente del Consiglio dell'Unione europea Antonio Costa."Queste misure – sottolinea Costa – non sono contro il popolo israeliano. Il loro scopo è dimostrare che l'Europa non può accettare le azioni del governo israeliano a Gaza e in Cisgiordania, che sono andate ben oltre il legittimo diritto di Israele all'autodifesa"."La situazione a Gaza è catastrofica e inaccettabile. È urgente un cessate il fuoco immediato. Deve essere ripristinato il pieno accesso umanitario. Gli ostaggi devono essere rilasciati senza condizioni", aggiunge Costa.
Hamas: "Non abbiamo paura delle porte dell'inferno di Trump"
"Non abbiamo paura di Trump quando dice che ci aprirà le porte dell'inferno. Non riceviamo istruzioni da lui su come trattare gli ostaggi nemici. Li trattiamo secondo i nostri valori e la nostra religione". Lo ha dichiarato un alto funzionario di Hamas, Razi Hamed, apparendo su Al Jazeera dopo essere stato preso di mira dall'Idf in Qatar. "Chiunque voglia liberare gli ostaggi deve ordinare a Netanyahu di concludere un accordo di scambio di prigionieri e fermare la guerra", ha affermato.
Kallas (UE): "Le sanzioni non sono per punire Israele ma per migliorare la situazione a Gaza"
"Abbiamo presentato un pacchetto di sanzioni contro i terroristi di Hamas e i ministri estremisti del governo israeliano e coloni violenti e entità che sostengono l'impunità in Cisgiordania". Lo ha annunciato l'alta rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas. "Voglio essere molto chiara" ha aggiunto, "l'obiettivo non è punire Israele. L'obiettivo è migliorare la situazione umanitaria a Gaza. Tutti gli stati membri sono concordi nel dire che la situazione a Gaza è inaccettabile. La guerra deve finire".
Israele uccide operatore MSF: è il tredicesimo dall’inizio del conflitto

"Medici Senza Frontiere (MSF) è sconvolta e rattristata per la morte di un membro del suo staff, Hussein Alnajjar". A dirlo in una nota l'ONG, secondo cui Hussein è morto il 16 settembre a Gaza "a causa delle ferite da schegge riportate cinque giorni prima, a seguito di un attacco aereo israeliano vicino alla sua tenda. Sono rimasti feriti nello stesso incidente anche la cognata e il nipote. Non si tratta di un tragico incidente, ma dell'ennesima dimostrazione che a Gaza non esiste alcun luogo sicuro. Hussein è il tredicesimo collega di MSF ucciso dall'inizio della guerra a Gaza. Come MSF, siamo indignati dal fatto che la violenza militare continui a uccidere i nostri colleghi palestinesi".
"Hussein – prosegue la nota – lavorava con MSF come infermiere da gennaio 2024, nelle cliniche di Deir al-Balah e Khan Younis. In precedenza, aveva lavorato in collaborazione con i team di MSF come tecnico di sterilizzazione in un progetto di ricostruzione degli arti presso l'ospedale Al-Awda. Padre di 3 bambini, era una persona appassionata e amava la vita. Inoltre, orfano di padre, Hussein era il maggiore di quattro fratelli e supportava finanziariamente gli studi di uno di loro, che sta studiando medicina in Egitto. In questo tragico momento, i nostri pensieri vanno alla moglie di Hussein, ai suoi figli e a tutti i suoi familiari e amici. Questo spargimento di sangue deve finire".
Il ministro delle finanze israeliano: "Gaza è una pacchia immobiliare, la spartiremo con gli USA"
Il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich ha descritto la Striscia di Gaza come una "pacchia immobiliare" e ha affermato di essere in trattative con gli Stati Uniti per spartirla dopo la guerra: lo riporta il Times of Israel .
Intervenendo a una conferenza immobiliare a Tel Aviv, Smotrich ha affermato che la distruzione di Gaza è "la prima fase del rinnovamento della città", aggiungendo: "Abbiamo già avviato le trattative con gli americani".
ONU: "Con invasione di Gaza le scorte di carburante e cibo si esauriranno nel giro di pochi giorni"
Le Nazioni Unite hanno espresso "profonda preoccupazione" per la grave carenza di cibo e forniture essenziali nel nord di Gaza, dove centinaia di migliaia di civili rischiano di affrontare condizioni di carestia nei prossimi giorni.
La situazione si è aggravata da ieri. L'Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite (OCHA) ha avvertito che "le scorte di carburante e cibo si esauriranno nel giro di pochi giorni". Il problema è aggravato dalla chiusura del valico di Zikim il 12 settembre, che ha interrotto completamente l'arrivo di aiuti umanitari nel settore nord. "Non esistono più punti di ingresso diretti per gli aiuti nel nord di Gaza", ha precisato l'OCHA, sottolineando come il rifornimento dalle zone meridionali sia diventato "sempre più difficile a causa della crescente congestione stradale e dell'insicurezza".
Migliaia di persone, già sfollate multiple volte durante il conflitto, si trovano ora "esauste e affamate" in una situazione di crescente disperazione. La popolazione civile teme non solo per la propria incolumità immediata, ma anche per un possibile sfollamento definitivo dalle proprie terre.
Decine di ONG chiedono ai governi di fermare il genocidio a Gaza
Più di 20 organizzazioni umanitarie, tra cui Save the Children, Oxfam, Medici Senza Frontiere e Action Aid, hanno lanciato un appello alla comunità internazionale per chiedere un intervento con urgenza per mettere fine alla guerra a Gaza, dopo che una commissione indipendente dell'Onu ha denunciato che è in corso “un genocidio”.
“Mentre il governo israeliano ha ordinato lo sfollamento di massa di Gaza City, che ospita quasi un milione di persone, la tragedia si avvierà in una fase ancora più devastante se non verranno prese misure concrete. Gaza è stata deliberatamente resa inabitabile… Eppure i leader mondiali non agiscono. I fatti vengono ignorati. Le testimonianze vengono ignorate. E come conseguenza diretta, altre persone vengono uccise”, si legge nella lettera.
Sottolineando che il loro lavoro può arrivare fino a un certo punto, le organizzazioni internazionali hanno esortato gli Stati ad “agire ora per prevenire la distruzione della vita nella Striscia di Gaza e per porre fine alle brutalità e all'occupazione”. Devono “utilizzare ogni strumento politico, economico e legale a loro disposizione per intervenire. Retorica e mezze misure non bastano. Questo momento richiede un'azione decisa”.
Lunedì all'Assemblea Generale ONU Macron riconoscerà lo stato palestinese
Il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron riconoscerà uno Stato palestinese lunedì prossimo alle 21:30. Lo afferma Le Figaro, citando una fonte diplomatica a conoscenza della vicenda. Il riconoscimento avverrà durante un discorso che sarà pronunciato all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, in concomitanza con il Rosh Hashanah, il capodanno ebraico. Le Figaro sostiene che questo riconoscimento sarà "incondizionato", mentre l'ex deputato ebreo Meir Habib sostiene che Macron gli abbia detto in precedenza che il riconoscimento sarebbe stato accompagnato da condizioni.
Almeno 65.062 i palestinesi uccisi da Israele
Il bilancio del genocidio a Gaza continua ad aggravarsi. Secondo i dati del Ministero della Salute locale, almeno 65.062 persone hanno perso la vita e 165.697 sono rimaste ferite negli attacchi.
Solo nelle ultime 24 ore sono stati trasportati negli ospedali di Gaza i corpi di sette operatori umanitari e di 87 palestinesi feriti. Dall'istituzione del Gaza Health Framework a fine maggio, il numero totale di vittime nei centri di assistenza è salito a 2.504 morti e oltre 18.381 feriti.
La crisi umanitaria si aggrava ulteriormente con la diffusione della fame. Quattro dei decessi più recenti sono stati causati da carestia e malnutrizione, portando a 432 il numero complessivo di morti per fame, di cui 146 bambini.
Da quando il mese scorso l'Integrated Food Security Phase Classification (IPC), sostenuto dalle Nazioni Unite, ha ufficialmente dichiarato lo stato di carestia a Gaza, sono stati registrati 154 decessi per malnutrizione, tra cui 31 minori.
L'Ue sospende sostegno bilaterale al governo israeliano ma restano i fondi contro l'antisemitismo
L'Ue sospende sostegno bilaterale al governo israeliano ma restano i fondi contro l'antisemitismo. “Sospendiamo il sostegno bilaterale al governo israeliano. Si tratta di un segnale importante, che conferma la nostra politica a favore della pace. In particolare, 14 milioni di euro di fondi già stanziati per il periodo 2020-2024. Di tale importo, 4,3 milioni di euro sono stati contrattualizzati, mentre 9,4 milioni di euro rimangono non contrattualizzati. Fino a nuovo avviso, non procederemo all'identificazione congiunta di nuove azioni né alla firma di contratti” loa ha annunciato la commissaria Ue Dubravka Suica sottolineando che in questo caso l'esecutivo comunitario ha potuto prendere una decisione “indipendente”.
“Come annunciato, non sospenderemo lo stanziamento di 20 milioni di euro destinati a misure volte a combattere l'antisemitismo e a promuovere la vita ebraica sostenendo Yad Vashem. Allo stesso modo, rimarranno invariati i 10,2 milioni di euro destinati alla società civile. Continuerà anche il sostegno dell'Ue alle iniziative di costruzione della pace attraverso la società civile israeliana e palestinese, con uno stanziamento medio di 5 milioni di euro all'anno” ha spiegato ancora Suica.
Fonti mediche: "Oggi almeno 50 morti nella Striscia di Gaza”
Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani a Gaza continua a crescere. Fonti mediche hanno riferito ad Al Jazeera che le forze israeliane hanno ucciso almeno 51 palestinesi dall'alba di oggi, 38 dei quali a Gaza City, la zona dove si stanno concentrando le operazioni militari israeliane.
Hamas annuncia che le brigate Qassam hanno spostato gli ostaggi israeliani a Gaza: "Sono in pericolo"
Una fonte di Hamas ha rivelato chele Brigate Qassam hanno spostato gli ostaggi israeliani in diverse località di Gaza. La fonte ha spiegato ad Al Arabiya che questo spostamento è avvenuto per evitare di ferire gli ostaggi. Ha inoltre sottolineato che “c'è timore per la vita degli ostaggi a causa dei violenti bombardamenti israeliani”, aggiungendo che “le loro vite sono in pericolo a causa dei bombardamenti indiscriminati”.
Israele: “Reagiremo a tono alle misure Ue contro di noi”
"Le azioni contro Israele danneggeranno gli interessi della stessa Europa", dato che "ogni azione contro Israele riceverà una risposta a tono, speriamo che non siano necessarie". Lo ha affermato su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar, definendo le misure proposte dalla Commissione europea contro Israele "moralmente e politicamente distorte". Sà’ar ha promesso quindi che "Israele continuerà a combattere, con l'aiuto dei suoi amici in Europa, contro i tentativi di danneggiarlo mentre è impegnato in una guerra esistenziale".
Von der Leyen: “Sospendiamo sostegno bilaterale a Israele, l'orrore quotidiano a Gaza deve finire”
"Gli orribili eventi che si verificano quotidianamente a Gaza devono cessare. È necessario un cessate il fuoco immediato, un accesso illimitato per tutti gli aiuti umanitari e il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas. L'Ue rimane il principale donatore di aiuti umanitari. Continuiamo inoltre a sostenere con fermezza la soluzione dei due Stati, che è stata compromessa dalle recenti azioni di insediamento del governo israeliano in Cisgiordania". Lo scrive su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, aggiungendo: "Oggi proponiamo di sanzionare i ministri estremisti e i coloni violenti e di sospendere le concessioni commerciali con Israele. E sospendere il sostegno bilaterale a Israele, senza compromettere il nostro lavoro con la società civile israeliana o con lo Yad Vashem.
Israele: ieri a Gaza entrati 230 camion di aiuti ma in attesa di centinaia di tir
Il 16 settembre sono entrati nella Striscia di Gaza circa 230 camion di aiuti umanitari attraverso i valichi di Kerem Shalom e Zikim, dopo l'ingresso di 1.900 tir la scorsa settimana. Lo ha comunicato il Cogat, l'ente di coordinamento delle attività governative nei Territori. Secondo i dati diffusi, circa 250 camion sono stati raccolti e distribuiti dall'Onu e da organizzazioni internazionali ma centinaia di camion restano ancora in attesa di ritiro dal lato della Striscia.
Kallas: "Sanzioni Ue ai ministri israeliani estremisti e ai leader di Hamas"
"Oggi al Collegio dei Commissari abbiamo discusso della situazione a Gaza, l'operazione a Gaza City rappresenta un'escalation della guerra, oggi presentiamo un robusto pacchetto di sanzioni: l'obiettivo non è punire Israele ma migliorare la situazione a Gaza, tutti gli Stati membri sono d'accordo nel dire che la situazione umanitaria è intollerabile” ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas in conferenza stampa, precisando che “oltre ai ministri israeliani estremisti” nel pacchetto – che deve essere approvato all'unanimità – “ci sono altri membri di Hamas e coloni violenti”.
Idf: "Colpito un sito di armi e ordigni di Hamas a Gaza City"
L'Idf ha comunicato che lunedì è stato colpito un sito di produzione di armi del quartier generale di Hamas a Gaza City. "Durante l'attacco, nel sito erano presenti uomini di Hamas che stavano fabbricando esplosivi destinati a colpire le truppe israeliane. In seguito sono state registrate esplosioni secondarie, a conferma della presenza di ordigni nella struttura. Negli ultimi due giorni, l'aeronautica militare e le unità di artiglieria hanno colpito oltre 150 obiettivi legati ad Hamas in diversi punti della città, a sostegno delle forze che stanno manovrando sul terreno" ha speogato l'esercito che ha diffuso anche un filmato che mostra l'attacco a un deposito di armi di Hamas e le successive esplosioni
La presidente della commissione Onu: "Abbiamo prove del genocidio"
Per arrivare ad accusare Israele di genocidio a Gaza “abbiamo raccolto prove. La nostra commissione ha condotto la propria indagine” in un lavoro che dura da due anni. “Abbiamo verificato tutti i fatti utilizzando le risorse delle Nazioni Unite: immagini satellitari, prove digitali. Abbiamo ascoltato testimoni, medici per esempio”. Lo ha spiegato Navi Pillay, l'ex Alto Commissario Onu per i diritti umani che oggi presiede la Commissione d'inchiesta internazionale delle Nazioni Unite responsabile del rapporto contro lo Stato ebraico.
Famiglie degli ostaggi hanno interrotto la testimonianza di Netanyahu nel processo per corruzione
Le famiglie degli ostaggi israeliani hanno interrotto la testimonianza del primo ministro Netanyahu nel processo per corruzione. I parenti dei prigionieri detenuti da Hamas a Gaza sono entrati nel tribunale dove il premier stava testimoniando. Hanno protestato a gran voce contro la situazione prima di essere allontanati dagli agenti di sicurezza. Netanyahu ha liquidato la protesta come un esempio del "livello di incitamento contro di me come primo ministro e contro la mia famiglia".
A Gaza interrotti tutti i servizi Internet e telefonici
La Commissione palestinese per la regolamentazione delle telecomunicazioni ha dichiarato che i servizi Internet e telefonici sono interrotti nel nord di Gaza a causa degli attacchi israeliani. "I servizi Internet fissi e telefonici sono stati interrotti a Gaza e nei governatorati di Gaza settentrionale a causa dell'attacco delle forze israeliane in diverse zone che riforniscono la regione" spiegano le autorità locali affermando che si sta lavorando 24 ore su 24 per riparare i guasti nonostante alla pericolosa situazione
Papa Leone: "A Gaza rispettare il diritto umanitario, subito il cessate il fuoco"
“Rinnovo l'appello al cessate il fuoco, al rilascio degli ostaggi, alla soluzione diplomatica dei negoziati, al rispetto integrale del diritto umanitario internazionale” lo ha detto il Papa parlando della situazione di Gaza alla fine dell'udienza generale. “Invito tutti ad unirsi alla mia accorata preghiera affinché sorga presto un'alba di pace e di giustizia” ha aggiunto Papa Leone. "Davanti al Signore onnipotente che ha comandato ‘ Non ucciderai' e al cospetto dell'intera storia umana, ogni persona ha sempre una dignità inviolabile da rispettare e da custodire", ha osservato Prevost