
Gli aggiornamenti in diretta dalla guerra tra Ucraina e Russia: le ultime notizie di oggi 21 novembre. Gli ultimi sviluppi ruotano attorno al piano di pace in 28 punti attribuito all’amministrazione Trump. La proposta, rivelata da Axios, prevedrebbe la cessione alla Russia delle regioni di Luhansk e Donetsk, trasformate in aree smilitarizzate, mentre nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia le linee di controllo resterebbero in gran parte congelate con alcune restituzioni dopo negoziati. In cambio, Kiev otterrebbe garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti per prevenire nuove aggressioni.
Washington, secondo il Financial Times, starebbe spingendo Zelensky a firmare la bozza “prima del Ringraziamento”, con l’obiettivo di presentare il piano a Mosca entro fine mese. Il presidente ucraino ha confermato un confronto con una delegazione americana, ribadendo però che l’Ucraina accetterà solo una pace “dignitosa”, rispettosa della sovranità nazionale.
Mosca, tramite la portavoce Zakharova, ha smentito di aver ricevuto qualsiasi proposta ufficiale, mentre a Kiev diversi funzionari definiscono il piano “assurdo”, una provocazione utile solo a Putin per guadagnare tempo. Lo storico Sergey Radchenko a Fanpage.it lo giudica addirittura “una resa mascherata”.
Sul terreno, la guerra prosegue: un attacco russo a Zaporizhzhia ha causato cinque morti e tre feriti, mentre le truppe di Mosca hanno annunciato la conquista di Kupyansk, nel Kharkiv, aggravando ulteriormente il quadro militare.
Zelensky: “Pace deve rispettare nostra dignità”
Zelensky ha ribadito la necessità di una “pace che rispetti la dignità del popolo ucraino” in un messaggio diffuso ieri sera sui suoi canali social, dopo l’incontro a Kiev con i vertici militari statunitensi. Nel pomeriggio, il governo ucraino aveva confermato di aver ricevuto una prima bozza del piano americano per porre fine alla guerra con la Russia, sottolineando la disponibilità a collaborare in modo “costruttivo” con Washington nella definizione della proposta.
Cosa prevede il piano di pace degli USA per l'Ucraina
Il nuovo piano di pace americano per l’Ucraina introduce garanzie di sicurezza modellate sull’articolo 5 della Nato: Stati Uniti e alleati europei si impegnerebbero a considerare un futuro attacco russo come una minaccia all’intera “comunità transatlantica”, con la possibilità di una risposta anche militare. Axios, che ha visionato la bozza, sottolinea che il piano comporta concessioni territoriali rilevanti per Kiev ma include, per la prima volta, la disponibilità di Donald Trump a offrire garanzie di sicurezza solide, da sempre obiettivo centrale di Volodymyr Zelensky.
Il documento di 28 punti, consegnato dal segretario dell’Esercito Usa Dan Driscoll, si limita a promettere garanzie “affidabili”, mentre un testo parallelo inviato da Washington specifica che ogni “attacco armato significativo e sostenuto” della Russia attiverebbe l’impegno congiunto di Usa ed Europa. Le garanzie avrebbero una durata iniziale di dieci anni, rinnovabile, e la loro autenticità è stata confermata da un alto funzionario della Casa Bianca, pur con la precisazione che il piano dovrà essere discusso con i partner europei e potrebbe subire modifiche.
Per l’amministrazione Trump, queste clausole rappresenterebbero un successo politico per Kiev e un pilastro della sua sicurezza futura. Ma Zelensky deve fare i conti con un punto particolarmente controverso: la proposta richiede la cessione alla Russia di territori ulteriori rispetto a quelli attualmente occupati, oltre alla reintegrazione di Mosca nella comunità internazionale, con revoca delle sanzioni e amnistia per i crimini di guerra. Il piano, redatto dall’inviato di Trump Steve Witkoff e discusso con il consigliere ucraino Rustem Umerov, potrebbe inoltre incontrare resistenze nell’area Maga, che vede con sospetto qualsiasi impegno militare vincolante per gli Stati Uniti.