
Le ultime notizie in diretta sulla tregua a Gaza nella guerra tra Israele e Hamas. Ieri il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha lanciato un monito a Tel Aviv, avvertendo che l’annessione della Cisgiordania occupata e la crescente violenza dei coloni potrebbero mettere in pericolo il fragile cessate il fuoco a Gaza.
Intanto la Corte Internazionale di Giustizia ha dichiarato che Israele è tenuto a non ricorrere alla fame come mezzo di guerra nella Striscia mentre un nuovo report di Francesca Albanese, relatrice speciale dell'Onu per i territori palestinesi occupati, certifica che USA, Germania e Italia sono tra i maggiori fornitori di armi a Israele. "Solo pochi Stati occidentali, in particolare Spagna e Slovenia, hanno annullato contratti e imposto embarghi". Proseguono i raid dello stato ebraico nella Striscia.
OMS: "Evacuati i primi 41 malati da Gaza"
Nella prima evacuazione medica dall'inizio del cessate il fuoco, il capo dell'Oms Tedros Adhanom ha dichiarato di aver evacuato 41 pazienti critici e 145 accompagnatori dalla Striscia di Gaza. In una dichiarazione pubblicata su X, Tedros Adhanom Ghebreyesus ha invitato le nazioni a mostrare solidarietà e ad aiutare 15.000 pazienti che sono ancora in attesa dell'autorizzazione a ricevere cure mediche fuori Gaza.
Un palestinese ucciso da un drone a Khan Younis
Il fuoco di un drone israeliano ha ucciso un palestinese nella città di Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza: lo riporta Al Jazeera Arabic, citando il Nasser Medical Complex.
Vance visita chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme
Il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance e sua moglie Usha hanno visitato oggi la chiesa del Santo Sepolcro nella Città Vecchia di Gerusalemme. Lo riferiscono i media Usa. Vance, cattolico, dopo aver assistito a una messa privata, si recherà a Tel Aviv e incontrerà il capo dello staff delle Israel Defense Forces e altri alti ufficiali dell'esercito israeliano.
Gaza, oltre 15mila persone in attesa di evacuazione medica: l’appello di Medici Senza Frontiere
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 15.600 pazienti nella Striscia di Gaza necessitano di un’evacuazione medica urgente. Tra luglio 2024 e agosto 2025, 740 persone – tra cui 137 bambini – sono morte mentre aspettavano di poter lasciare il territorio per ricevere cure salvavita.
Medici Senza Frontiere (MSF) lancia un appello ai governi di tutto il mondo: "Le evacuazioni mediche da Gaza devono aumentare in modo drastico e immediato", afferma il presidente internazionale dell’organizzazione, dr. Javid Abdelmoneim, che denuncia "morti evitabili, causate non solo dalla distruzione degli ospedali, ma anche dall’inazione politica".
Tra le vittime, anche Sarah, una bambina di sei mesi affetta da una rara malattia genetica che le impediva di assorbire i nutrienti: è morta in attesa di un trasferimento sanitario. MSF riconosce l’impegno dell’Italia, primo Paese occidentale per numero di pazienti accolti (196), e invita il governo a intensificare gli sforzi, sottolineando che "i bisogni restano enormi". L’organizzazione, insieme ad altre associazioni, ha inoltre espresso la disponibilità a collaborare per l’accoglienza e la presa in carico dei pazienti una volta giunti nel nostro Paese.
Incursioni militari israeliane nel sud-ovest della Siria
Pattuglie israeliane a bordo di veicoli militari hanno condotto una serie di incursioni nella Siria sud-occidentale nella regione di Qunaytra, secondo quanto riportano fonti siriane locali e l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Sui social network è comparso un filmato di un militare israeliano che riprende dall'interno di un veicolo il percorso all'interno della località di Turneje, vicino Qunaytra. Le fonti affermano che le incursioni sono avvenute nelle località di Razzaniye, Abu Rajm, Saida al-Golan, Rafid, Tell Ahmad e Aisha.
Israele, la Corte Suprema rinvia l’udienza sull’accesso dei giornalisti a Gaza
La Corte Suprema israeliana ha rinviato stamattina l’udienza sulla petizione presentata dalla Foreign Press Association (FPA), che rappresenta i media internazionali in Israele e nei territori palestinesi. L’organizzazione chiede di consentire ai giornalisti un accesso indipendente alla Striscia di Gaza.
Dall’ottobre 2023, Israele vieta ai reporter stranieri di entrare nel territorio, consentendo solo visite limitate e strettamente controllate in compagnia delle forze armate.
Durante l’udienza, il Procuratore dello Stato ha ammesso che “la situazione è cambiata” e ha chiesto un ulteriore periodo di 30 giorni per valutare le circostanze. La Corte non ha ancora fissato una nuova data per la prossima seduta.
Corte Israele esamina revoca divieto stampa a Gaza
L'Alta Corte di Giustizia esaminerà una petizione presentata dalla Foreign Press Association, che chiede alla corte di ordinare al ministro della Difesa e alle Idf di revocare il divieto assoluto di accesso alla Striscia di Gaza per la stampa indipendente, in vigore dall'inizio della guerra con Hamas dopo il 7 ottobre. La petizione è stata presentata un anno fa, ma lo Israele ha richiesto nove rinvii per la presentazione della sua risposta, tutti concessi dalla corte. Nella sua petizione, la Fpa sostiene che il divieto assoluto di accesso indipendente a Gaza per i giornalisti "contravviene i principi fondamentali dello Stato in quanto paese democratico e rappresenta un danno grave, irragionevole e sproporzionato alla libertà di stampa, alla libertà di espressione, alla libertà di impiego dei giornalisti e al diritto all'informazione".
Decine di coloni israeliani aggrediscono i raccoglitori di olive in Cisgiordania
Numerosi coloni israeliani hanno attaccato i raccoglitori di olive palestinesi nella città di Turmus Ayya, a nord di Ramallah, nella Cisgiordania occupata: lo ha riferito l'agenzia di stampa Wafa. Fonti locali hanno riferito che decine di coloni sono entrati nella città e hanno aggredito i contadini mentre raccoglievano le olive, costringendoli ad abbandonare le loro terre.
Media: “Su Blair a Gaza, no di Egitto, Turchia e Qatar”
Egitto, Turchia e Qatar stanno cercando di convincere gli Stati Uniti a non nominare l'ex premier britannico Tony Blair a capo del "Consiglio di Pace" che dovrebbe gestire la transizione nella Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti palestinesi al quotidiano libanese Al-Akhbar, vicino a Hezbollah. Secondo le fonti, tale orientamento sarebbe emerso da un vertice al Cairo sulla seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco con Israele, vertice al quale hanno partecipato le varie fazioni palestinesi.
UNRWA: "Nella Striscia di Gaza 61 milioni di tonnellate di macerie"
Secondo l’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, la Striscia di Gaza è oggi ricoperta da circa 61 milioni di tonnellate di detriti, conseguenza di due anni di bombardamenti israeliani. In un messaggio diffuso su X, l’agenzia ha denunciato che interi quartieri sono stati rasi al suolo e che i propri team continuano a operare sul campo per garantire alle famiglie il minimo indispensabile per sopravvivere.
Israele, tuttavia, ha vietato all’UNRWA di operare nel territorio palestinese, accusando alcuni suoi dipendenti di legami con Hamas e di attività terroristiche. Le accuse sono state smentite ieri dalla Corte internazionale di giustizia, che ha dichiarato di non aver ricevuto prove sufficienti a sostegno delle affermazioni del governo israeliano.
Funzionario israeliano: "L'Unrwa non metterà più piede a Gaza"
Un funzionario israeliano ha affermato che l'Unrwa "non metterà più piede a Gaza" nonostante la sentenza di ieri della Corte internazionale di giustizia che invita Israele a collaborare con l'agenzia delle Nazioni Unite.
Il funzionario, che ha parlato in forma anonima all'emittente pubblica Kan, ha detto che ogni agenzia delle Nazioni Unite che ha operato nella Striscia ha fallito la sua missione o si è lasciata controllare da Hamas. Secondo la fonte, Israele ha trasmesso questo messaggio anche agli Stati Uniti "nella speranza che gli americani concordino con Israele sulla questione".
La Corte dell'Aia ha stabilito ieri che Israele è legalmente obbligato a consentire all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso dei profughi palestinesi di fornire aiuti umanitari a Gaza, affermando che Israele non ha presentato prove sufficienti delle sue accuse secondo cui l'Unrwa è stata infiltrata da Hamas e quindi non più neutrale.
Israele ha ripreso i bombardamenti a Gaza anche questa mattina
I carri armati israeliani hanno bombardato la zona di Sheikh Nasser, a sud di Khan Yunis, questa mattina presto, "con potenti esplosioni udite in tutta la zona", hanno riferito fonti locali, nonostante il cessate il fuoco in vigore tra Israele e Hamas. Finora, non sono state segnalate vittime in questi attacchi.
La zona di Sheikh Nasser si trova vicino alla nuova "linea gialla", il punto oltre il quale le truppe israeliane si sono ritirate all'interno di Gaza come parte di questo accordo e al quale è vietato avvicinarsi alla popolazione di Gaza.
OMS: "A Gaza 15mila pazienti sono in attesa di evacuazione"
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha coordinato l'evacuazione medica di 41 pazienti critici e 145 accompagnatori da Gaza, ha dichiarato il Direttore Generale Tedros Adhanom Ghebreyesus in un post su X. Secondo l'OMS, tuttavia, oltre 15mila pazienti di Gaza sono in attesa di evacuazione, tra cui 3.800 bambini.
ONU: "La malnutrizione di Gaza avrà un impatto generazionale sui neonati"
Ieri un alto funzionario delle Nazioni Unite ha lanciato un drammatico appello sulla crisi alimentare che colpisce le donne incinte e i neonati nella Striscia di Gaza, descrivendo le conseguenze come "generazionali" e chiedendo un urgente aumento degli aiuti umanitari.
Andrew Saberton, vicedirettore esecutivo del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA), ha parlato di una realtà "da film distopico" dopo la sua recente visita nell’enclave devastata dalla guerra. Secondo i dati forniti dall’agenzia, un quarto della popolazione di Gaza "muore di fame", con 11.500 donne incinte particolarmente esposte a rischi gravi sia per la propria salute che per quella dei loro figli.
L’UNFPA segnala inoltre che il 70% dei neonati nasce oggi prematuro o sottopeso, un dato triplicato rispetto al 20% registrato prima del conflitto. Saberton ha definito la situazione "catastrofica" e ha avvertito che senza interventi immediati le conseguenze sulla salute delle future generazioni potrebbero essere irreversibili.
Rubio: "L'annessione della Cisgiordania minaccia il piano Trump"
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato ieri che la mossa della Knesset israeliana verso l'annessione della Cisgiordania minaccerebbe il piano del presidente Donald Trump per porre fine al conflitto a Gaza.
L'ONU: "USA, Italia e Germania sono i massimi fornitori di armi ad Israele"

Nel suo ultimo rapporto alle Nazioni Unite, Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU per i territori palestinesi occupati, punta il dito contro i principali fornitori di armi a Israele, tra cui Stati Uniti, Germania e Italia. Solo pochi Paesi occidentali – come Spagna e Slovenia – hanno scelto di annullare contratti e imporre embarghi militari.
Tra ottobre 2023 e ottobre 2025, ventisei Stati avrebbero inviato almeno dieci spedizioni di armi e munizioni a Israele. L’elenco comprende anche Cina, India, Austria, Spagna, Repubblica Ceca, Romania e Francia. Molti di questi Paesi, osserva Albanese, contribuiscono indirettamente fornendo componenti per armamenti israeliani.
Un esempio emblematico è il programma dei caccia F-35, impiegati nei bombardamenti su Gaza e realizzati grazie alla cooperazione di diciannove Stati, tra cui Italia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti. Nonostante gli obblighi legali di sospendere le esportazioni verso zone di conflitto, l’Italia – terzo maggiore esportatore verso Israele nel periodo 2020-2024 – avrebbe continuato a rispettare gli accordi già in vigore, adottando un approccio “non interventista”.
Il rapporto evidenzia inoltre un aumento degli scambi commerciali con Israele durante la guerra a Gaza: +836 milioni di dollari per la Germania, +117 milioni per l’Italia, +237 per la Polonia. Anche diversi Paesi arabi, tra cui Emirati Arabi Uniti ed Egitto, hanno intensificato i rapporti economici.
"Il genocidio a Gaza non è stato commesso isolatamente", scrive Albanese, "ma come parte di un sistema di complicità globale. Invece di garantire il rispetto dei diritti umani e dell’autodeterminazione palestinese, i Paesi potenti hanno permesso che le pratiche violente diventassero una realtà quotidiana".
ONU: "No all'annessione unilaterale della Cisgiordania"
Il portavoce dell'ONU Farhan Haq ha ribadito che le Nazioni Unite "sostengono la soluzione dei due Stati e si oppongono a qualsiasi iniziativa volta a modificare unilateralmente lo status quo". Il commento del portavoce è arrivato in risposta alla domanda di un giornalista che chiedeva cosa pensasse della decisione della Knesset, il parlamento israeliano, che ha approvato in via preliminare un disegno di legge che stabilisce l'annessione della Cisgiordania. "Questa – ha aggiunto il portavoce – fa parte del territorio palestinese occupato. Come sapete, spetta a Israele e alla Palestina negoziarne lo status. La Palestina ha un proprio territorio e la sua integrità territoriale deve essere rispettata".