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L’Istat rivede il Pil per 2017 e 2018. Aumenta il debito pubblico: è al 132,2%

L’Istat ha pubblicato una nuova versione dei dati sui conti economici nazionali e su quelli delle amministrazioni pubbliche per il 2017 e il 2018. Ricalcolato il Pil nominale che è stato stimato superiore di 3,2 miliardi per il 2017 e di 3,miliardi per il 2018. Aggiorna le stime del debito pubblico la Banca d’Italia: nel 2018 sale al 132,2% del Pil.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'Istat ha pubblicato una revisione dei dati sui conti nazionali e delle amministrazioni pubbliche per il 2017 e il 2018. Il Pil nominale è stato ricalcolato e rivisto verso l'alto, con una stima di 1.727.382 milioni di euro nel 2017 e di 1.756.982 milioni nel 2018, con una valutazione superiore rispettivamente di 3.177 e 3.033 milioni nel confronto con le stime pubblicate lo scorso 1 marzo. È importante sottolineare che questa revisione verso l’alto deriva da un effetto di riclassificazione non utilizzato per i dati del 2016 e degli anni precedenti, per cui il tasso di variazione del Pil nominale tra il 2016 e il 2017, ricalcolato al 2,2% (dal 2,0% del primo studio) è affetto da una discontinuità che deve essere necessariamente considerata. L'Istat ha revisionato al rialzo anche le stime del Pil 2017, portandole da +1,6% a +1,7%, ma per lo stesso motivo il dato resterà incerto fino a che, entro settembre, sarà effettuata una revisione complessiva che comprenderà anche gli anni precedenti. Confermato allo 0,9% il dato del 2018.

Per quanto riguarda invece le cosiddette Ap il dato è cambiato anche perché è stato ampliato il numero di amministrazioni pubbliche considerate (sono inclusi ora dieci enti in più, da Rfi a Invitalia) rispetto allo studio pubblicato il 3 aprile: l'indebitamento netto è stato rivisto solo in misura marginale, segnando un miglioramento di 256 milioni nel 2017 e 38 milioni nel 2018, che però lascia invariati i rispettivi valori del rapporto tra deficit e Pil del 2,4% per il 2017 e del 2,1% per il 2018.

Una modifica degna di nota è senz'altro la revisione al rialzo della "produzione vendibile e per uso proprio" rivalutata di circa 2,7 miliardi nel 2017 e di quasi 3 miliardi nel 2018. Per le spese in conto capitale va segnalato che diminuiscono drasticamente i contributi agli investimenti (di circa 4,1 miliardi nel 2017 e 3,6 nel 2018), mentre aumenta la spesa per investimenti fissi lordi (4,4 miliardi nel 2017 e 4,0 nel 2018). Le stime del debito delle amministrazioni pubbliche per gli anni 2015-18 sono state aggiornate dalla Banca d’Italia: infatti con il nuovo perimetro delle Ap considerate, il valore è salito di 800 milioni nel 2016, 5,5 miliardi nel 2017 e 5,3 miliardi nel 2018, anno in cui la cifra totale del debito è stata di 2.322 miliardi, ovvero il 132,2% del Pil, in aumento rispetto al 131,4% del 2016 e del 2017. Questi ultimi due dati saranno inseriti nel Documento di economia e finanza che oggi il governo è chiamato ad approvare.

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