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Le sigarette elettroniche farebbero male, secondo il Ministero della Salute

Uno studio dell’Istituto superiore della sanità (Iss) consegnato al Ministro Balduzzi boccia quello che per molti era diventato il metodo semplice: “l’efficacia di questo prodotto per contrastare il vizio del fumo è ancora tutta da dimostrare”. Una notizia che non può che far sorridere le lobby del tabacco.
A cura di Biagio Chiariello
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sigaretta elettronica

Le sigarette elettroniche con nicotina «presentano potenziali livelli di assunzione» di questa sostanza «per i quali non si possono escludere effetti dannosi per la salute», in particolare nei giovani, «considerando la facilità di reperimento su Internet» del suddetto prodotto. E' questo il risultato a cui è giunto l'Istituto superiore di Sanità (Iss), nello studio commissionato dal ministero della Salute. Cattive notizie, dunque, per tutti coloro che pensano di aver trovato un rimedio al vizio del fumo nelle cosiddette e-cigatteres, tra i regali più gettonati di questo Natale. Inoltre, secondo la relazione finita nella mani del Ministro Renato Balduzzi, «è ancora tutta da dimostrare» l'efficacia della sigaretta elettronica, e cioè se essa sia in grado di aiutare a smettere di fumare senza danni per la salute, dato che non esiste «evidenza scientifica sufficiente a stabilire la sicurezza e l’efficacia come metodo per la dissuefazione, andrebbero regolamentate come dispositivi medici o prodotti farmaceutici e non come prodotti del tabacco».

L'ISS vuole vederci chiaro sulle eventuali conseguenze delle e-cigarettes sulla salute dei fumatori. Per questo propone che, come già accade per le sigarette vere e propriw, anche quelle elettroniche alla nicotina riportino sul pacchetto avvisi espliciti dei rischi per la salute che si corrono, visto che al momento le uniche indicazioni contenute riguardano il divieto per i minori di 16 anni e la raccomandazione di tenere il prodotto fuori dalla portata dei bambini. D'altra parte l'ISS fa presente che, anche nel caso in cui le sigarette elettroniche riuscissero a dimostrare la propria efficacia, dovrebbero comunque passare una serie di accertamenti e controlli che al momento non sono previsti. Un percorso che porterebbe anche l’Italia a trattare questo prodotto come un dispositivo medico, come già succede in Germania, Portogallo, Belgio, Austria e Svezia.

L’alternativa sarebbe il ritiro dal mercato e il divieto della vendita, come ad esempio avviene in Australia, Canada e Norvegia. E questa sarebbe una brutta notizia per i commercianti che solo nell'anno che sta per concludersi hanno fatturato circa 100 milioni di euro con le sigarette elettroniche, come sottolinea il Corriere della Sera. Naturale conseguenza è stata l'invasione del mercato "nero". E' di ieri la notizia del sequestro di 3.000 e-cigarette contraffatte a Genova.
La notizia sarebbe invece, ovviamente, molto buona per le lobby del tabacco che sicuramente stanno iniziano a risentire delle perdite che gli vengono causate dalle nuove "bionde" che, per quanto non siano del tutto sicure per la salute, lo sono certamente più di quelle tradizionali. Quel che certo, comunque, è che una regolamentazione delle sigarette elettroniche sembra sempre più vicina. E necessaria.

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