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Lavoratori Alcoa in protesta a Roma, scontri con la polizia (VIDEO)

Oltre 300 operai protestano al ministero dello Sviluppo economico contro la chiusura dello stabilimento Alcoa di Carbone Iglesias. Tensione a causa del gesto di alcuni manifestanti che hanno bruciato il tricolore.
A cura di Susanna Picone
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Oltre 300 operai protestano al ministero dello Sviluppo economico contro la chiusura dello stabilimento Alcoa di Carbone Iglesias. Tensione a causa del gesto di alcuni manifestanti che hanno bruciato il tricolore.

Una manifestazione inizialmente tranquilla si è presto trasformata in una protesta violenta che ha registrato scontri tra i lavoratori e le forze dell’ordine in assetto antisommossa. A scendere in piazza a Roma, oggi, erano i dipendenti della fabbrica Alcoa di Portovesme, oltre trecento persone (lavoratori, istituzioni e sindacati) che hanno protestato contro la chiusura dello stabilimento in provincia di Carbone Iglesias, fabbrica che dà attualmente lavoro a 900 persone e che da sola produce il 12 per cento del fabbisogno nazionale d’alluminio. I lavoratori Alcoa si sono riuniti stamane in corteo in piazza della Repubblica per poi proseguire per le vie del centro bloccando il traffico cittadino e arrivare sotto al ministero dello Sviluppo economico in via Molise dove era appunto previsto un incontro con il ministro Passera. La richiesta è quella di un intervento da parte del governo per far evitare la chiusura dello stabilimento.

La rabbia degli operai Alcoa a Roma – Gli operai sono arrivati a Roma portando con sé bandiere dei sindacati, tanti slogan, tamburi, megafoni, trombe e petardi, la zona era presidiata dalle camionette della polizia e dei carabinieri. In segno di protesta gli operai hanno iniziato un sit-in e hanno ripetutamente sbattuto gli elmetti da lavoro a terra, hanno lanciato petardi e fumogeni e alcuni di loro hanno bruciato le schede elettorali e una bandiera italiana davanti all’ingresso del ministero in attesa del risultato dell’incontro tra i rappresentanti del governo e quelli dell’azienda. Immediatamente le persone responsabili delle proteste estreme sono state insultate dal resto dei manifestanti. Scontri, lancio di oggetti e manganellate hanno fatto comunque degenerare la manifestazione pacifica: le misure di sicurezza sono state rafforzate e un cordone di poliziotti si è schierato dinanzi all’ingresso laterale del ministero.

Il ministro Passera: ”Il risultato non è garantito” –Il ministro dello Sviluppo economico ha spiegato che c’è il massimo impegno del governo, del sottosegretario De Vincenti e dello stesso Passera per facilitare le trattative relative all’Alcoa ma ha anche precisato che “il risultato non è garantito” perché “ci muoviamo in un settore molto difficile”. “Siamo gli unici che produciamo alluminio”, il grido da parte dei lavoratori Alcoa che chiedono a Passera di prendere delle azioni forti affinché questa produzione rimanga in Italia. Quelli che non sono andati a manifestare a Roma, intanto, hanno proclamato dalla Sardegna quattro ore di sciopero per difendere la fabbrica e in sostegno ai lavoratori presenti nella Capitale.

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