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Las Vegas, 59 morti e 527 feriti. Trump insiste: “Non è il momento di discutere di armi”

Malgrado la strage sia stata la più grave causata dal facile accesso alle armi da fuoco negli Stati Uniti il presidente ha deciso di evitare l’argomento. Il killer aveva con sé 19 tra pistole e fucili e centinaia di munizioni.
A cura di Davide Falcioni
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E' di almeno 59 morti e 527 feriti il bilancio della strage di Las Vegas, avvenuta ai piedi del Mandala Bay Casino, uno dei luoghi del divertimento della città del Nevada. A premere il grilletto su una folla di 40mila persone che partecipavano a un concerto del Route 91 Harvest Festival, rassegna di musica country, è stato Stephen Paddock, un pensionato americano di 64 anni salito fino al 32esimo piano dell'edificio con un vero e proprio arsenale di armi da fuoco e da quell'altezza determinato a causare il più alto numero di morti possibile: "missione compiuta", se si considera che la carneficina è la più grave della storia statunitense causata dall'uso di armi da fuoco. Basti pensare che secondo alcuni media, che citano esperti di armi, Paddock avrebbe utilizzato un "grilletto a manovella per aumentare il numero di colpi esplosi. Un marchingegno del genere – spiegano – è facilmente acquistabile online e permette di sparare circa 700 colpi al minuto, dunque oltre dieci al secondo".

Nella camera di Paddock 23 armi da fuoco e centinaia di munizioni

Stephen Paddock alloggiava al Mandala Bay Casino da tre giorni: nella sua stanza aveva portato 23 armi da fuoco e centinaia di munizioni. Aveva dunque premeditato la strage, che ha commesso rompendo le finestre della camera, sistemando i fucili su degli appositi cavalletti e poi aprendo il fuoco sulla folla per rivolgere infine l'arma verse se stesso, onde evitare di farsi catturare ancora vivo dalla polizia. L'Isis ha rivendicato il gesto ma l'Fbi ha insistito nell'affermare che non esistono collegamenti fra il killer e il terrorismo. Perquisendo l'auto di Paddock, le forze dell'ordine hanno trovato anche nitrato d'ammonio, composto chimico utilizzato per produrre esplosivo. In casa dell'attentatore, invece, sono state trovate altre 19 armi da fuoco, migliaia di munizioni ed esplosivi.

Trump: "Non è il momento di discutere di armi"

Nel corso di una conferenza stampa il presidente degli Stati Uniti Donald Trumo ha commentato la tragedia: "Mercoledì sarò a Las Vegas per incontrare autorità, soccorritori e familiari delle vittime della sparatoria avvenuta nella città del Nevada. È stato un atto di pura malvagità. È stata una reazione miracolosa quella della polizia di Las Vegas, che ha salvato molte vite". Anche Trump nel suo messaggio ha evitato ogni riferimento a legami terroristici, malgrado sia emersa una presunta rivendicazione dell'Isis. Nonostante la carneficina sia, evidentemente, direttamente collegata all'accesso alle armi da fuoco da parte dei cittadini, la Casa Bianca ha almeno per il momento glissato l'argomento: "C'è un tempo e un luogo per il dibattito politico, ma non è ora. Il presidente è un convinto sostenitore del secondo emendamento (che garantisce ai cittadini di possedere armi, ndr) e adesso non ha altro da aggiungere". Nel frattempo Hillary Clinton è tornata a fare pressing contro la lobby americana delle armi, mentre il fondatore di Facebook, Zuckerberg, ha chiesto maggiori controlli.

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