La “mente” del sequestro Spinelli tradita dalle scarpe del Milan

Un paio di scarpette rosse con i lacci neri. E' uno dei particolari che ha permesso alla Squadra Mobile della Polizia di Milano che indaga sul caso del sequestro-lampo di Giuseppe Spinelli, cassiere di Silvio Berlusconi, di mettersi sulle tracce della "mente" della banda che per 11 ore ha costretto nella propria abitazione di Bresso, nel milanese, il 71enne fedelissimo del Cavaliere. Da appassionato del Milan quale egli è, Francesco Leone si sarebbe fatto tradire. A portare gli investigatori sulle tracce del leader del gruppo di rapitori, il primo ad essere stato individuato, è stata infatti la ripresa di una telecamera di sorveglianza in cui appare, appunto, calzare delle scarpette rossonere. Calzature con cui poi verrà nuovamente immortalato, nel corso dei pedinamenti, a San Siro, durante una partita della sua squadra del cuore.
Francesco Leone «appare da subito quale "capo"» della banda che ha rapito Giuseppe Spinelli e la moglie: «così viene percepito – scrive il gip nella sua ordinanza – dalle stesse persone offese che lo indicano nella persona che è arrivata a casa loro a sequestro già avviato e che indossava scarpe rosse con lacci neri».E che quella persona fosse proprio Leone lo prova «il rinvenimento nell'alloggio di Spinelli di tracce biologiche a lui riferibili con certezza assoluta»: infatti «il suo dna è stato trovato su un tappo di bottiglia repertato nel salotto delle vittime». Gli inquirenti sottolineano che «è lui che tiene i contatti più rilevanti con i complici e, a partire dal 9 novembre, emerge tutto il suo interesse per lo spostamento di una grossa somma di denaro da cassette di sicurezza nella disponibilità del Maier ad un rifugio sicuro presso una banca svizzera».
Dai tabulati telefonici e dai primi accertamenti gli investigatori sono poi risaliti ad Alessio Maier, che con Leoni aveva avuto un'assidua frequentazione anche nei giorni precedenti al sequestro, e da loro agli altri componenti del gruppo. L'indagine sul sequestro Spinelli ha portato anche all'arresto di tre cittadini albanesi, Iljrjan, Marjus Anuta e Laurenc Tanko.
Leone, 51enne nato a Bari e residente a Paliano (in provincia di Frosinone) sarebbe "specializzato" nei sequestri di persona a scopo estorsivo. Come scrive l'Agi, negli anni Novanta si rese protagonista del sequestro di un militare dell'Aeronautica che doveva permettergli di penetrare nella banca dell'aeroporto di Ciampino. Arrestato, cominciò a collaborare con le forze dell'ordine ma nel 1996 lasciò il programma di protezione.