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La deputata e candidata Di Benedetto lascia il M5s: “Oggi è la volgare negazione di se stesso”

La deputata uscente del MoVimento 5 Stelle Chiara Di Benedetto annuncia che lascerà il M5s dopo essere stata candidata al quarto posto del listino bloccato di Bagheria e Trapani: “Oggi non posso riconoscermi in ciò che viene spacciato per MoVimento, ma che si pone, esattamente, come la sua più volgare negazione”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le parlamentarie e le decisioni sui candidati nei collegi uninominali del MoVimento 5 Stelle continuano a portare strascichi concreti: oggi è stata Chiara Di Benedetto, deputata uscente e candidata al quarto posto del listino bloccato nel collegio di Bagheria e Trapani ad accusare i vertici del M5s e ad annunciare la sua fuoriuscita da quello che definisce un Movimento in cui non si riconosce più.

Di Benedetto passa in rassegna tutti i punti che condivideva del M5s in un post su Facebook e spiega che “per tutti questi motivi decisi di fare parte del progetto del MoVimento 5 Stelle, di attivarmi sul mio territorio, di candidarmi, a 25 anni, alla Camera dei deputati e provare a essere il cambiamento che volevo vedere nel mondo. Per tutti questi motivi, con estrema coerenza, che purtroppo spesso non è stata colta, ho sempre aderito ai principi del MoVimento, al nostro programma, ai nostri impegni. Per tutti questi motivi ho restituito 200 mila euro del mio stipendio, versandolo sul fondo per le pmi e ho sempre cercato di tenere a mente il progetto iniziale e di difenderlo, dagli attacchi esterni, ma anche da quelli interni”.

Ma, sottolinea ancora Di Benedetto, è “esattamente per gli stessi motivi che oggi non posso riconoscermi in ciò che viene spacciato per MoVimento, ma che si pone, esattamente, come la sua più volgare negazione”. “Qualcuno – continua – potrebbe dirmi che avrei fatto meglio a non ricandidarmi e, probabilmente avrebbe anche ragione, ma non potevo immaginare che si raggiungessero tali livelli e, perciò, ho combattuto fino alla fine, per rappresentare quegli attivisti veri che stanno soffrendo maledettamente questa tanto temuta deriva, ho sperato di poter fare ancora qualcosa per tutelare il MoVimento, arginare tutto ciò ma, evidentemente, sono ancora un'inguaribile ottimista”. La Di Benedetto, vicina alla corrente palermitana capitanata da Riccardo Nuti e Claudia Mannino, il primo sospeso e la seconda uscita dal MoVimento, annuncia che nei “prossimi giorni invierò la richiesta, tramite raccomandata, per uscire dalla nuova associazione del Movimento 5 Stelle”.

La deputata siciliana continua la sua critica al MoVimento:

Oggi non rimane molto del MoVimento che aveva fatto sperare le persone. Oggi mi ritrovo un leader, una vera propria struttura di partito, ritrovo accanto a me, in lista, riciclati di altri partiti, o candidati con precedenti esperienze politiche di cui, oltretutto questo movimento sembra vantarsi. Mi trovo all'interno di una forza politica che avrebbe dovuto cambiare il sistema e, invece, ci si è adagiato sopra, si è conformato a questo. In questo movimento i candidati da mettere in lista vengono scelti perché sono amici di qualcuno, perché un portavoce ha garantito per loro. Chi può, chi è vicino ai vertici, cerca di garantire l'elezione dei propri fedeli uomini, organizzando cordate per le votazioni online, denigrando e infangando altri candidati, mentendo spudoratamente, dimostrando tutta l'ipocrisia di un partito che inneggia alla trasparenza ma che poi muove le carte sottobanco. Tutte le persone che, in questi anni hanno davvero cercato di contrastare questa deriva sono state messe alla porta, me compresa; altre, si sono adeguate in fretta alla nuova forma, un po' per furbizia, un po' per inerzia. Io sono stata isolata ed emarginata sia all'interno del mio gruppo parlamentare, sia sul territorio, sia dai vertici della ‘comunicazione’ che mi hanno impedito, anche fisicamente, di partecipare ai lavori e riunioni, ad esempio, sul programma. Il mio quarto posto in lista, che scongiura la mia rielezione, risulta quanto mai giusto e veritiero poiché, nonostante i 5 anni a lottare nell'interesse dei cittadini, non sono, evidentemente adatta a rappresentare questo nuovo movimento e, alla luce degli ultimi risvolti e delle ultime scelte in campo di candidati uninominali, non lo voglio. È evidente che anche questo nuovo movimento non voglia me, unica portavoce uscente a Palermo, e neanche tanti altri validissimi attivisti che sono stati epurati senza alcuna motivazione. Questo movimento preferisce candidare ex assessori Pd, ex uomini di segreterie politiche, ex qualsiasi cosa, piuttosto che candidare chi, nel bene e nel male, ha sempre cercato di tutelare l'integrità del Movimento stesso.

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