L’UE toglie l’embargo alle armi ai ribelli siriani. Bonino: “L’Italia non venda armi”
Dopo 12 ore di colloqui, i ministri degli esteri europei hanno dato la "fumata bianca" e deciso di togliere l'embargo sulle armi ai ribelli siriani: la decisione è stata presa con il benestare soprattutto di Francia e Gran Bretagna, dopo una lunga discussione che ha visto alcuni paesi (Austria in testa) opporsi fermamente. Il ministro degli esteri inglese William Hague ha detto: "Abbiamo tolto l'embargo di armi sui ribelli siriani: era un risultato fortemente auspicato dalla Gran Bretagna, ma è stata comunque una decisione difficile vista la resistenza di alcuni paesi. Era tuttavia necessario, per giungere a una soluzione diplomatica del conflitto in Siria: ora Assad è invitato ad aprire un negoziato di pace. Se rifiuta di farlo, tutte le opzioni rimangono possibili". Emma Bonino, ministro degli Esteri italiano, ha duramente criticato la decisione presa dall'UE, di fatto imposta da Francia e Regno Unito: "Proporrò – ha dichiarato – che l'Italia non venda armi ai ribelli siriani".
Michael Spindelegger, ministro degli esteri austriaco, si è detto comunque rammaricato per il mancato raggiungimento di un accordo con Francia e Regno Unito. Insieme all'Austria, anche Svezia, Finlandia e Repubblica Ceca si sono detti estremamente reticenti alla fornitura di armi ai ribelli, per via del rischio che così la violenza aumenti anziché diminuire. Adib Shishakly, rappresentante del Consiglio Nazionale Siriano (autorità politica in esilio, che si oppone al regime di Asssad) ha dichiarato il suo entusiasmo: "Spero che ogni paese europeo decida di sostenere il diritto di difendersi del popolo siriano". Di fatto, con questa decisione l'Unione Europea decide di sostenere una delle due fazioni in guerra tra loro in un conflitto civile.
