Intercettazioni Napolitano, Consulta: “Riservatezza assoluta per il Presidente”

Le intercettazioni riguardanti Giorgio Napolitano raccolte dalla Procura di Palermo nell'ambito dell'inchiesta sulle trattative tra Stato e Mafia vanno immediatamente distrutte perché "il Presidente della Repubblica deve poter contare sulla riservatezza assoluta delle proprie comunicazioni, non in rapporto ad una specifica funzione, ma per l'efficace esercizio di tutte". E' questa in sostanza la motivazione depositata oggi dai giudici della Consulta con cui la Corte Costituzionale nel dicembre scorso diede ragione a Napolitano dopo il sollevamento del conflitto tra poteri dello stato da parte del Quirinale nei confronti della Procura di Palermo. "Le intercettazioni oggetto dell'odierno conflitto devono essere distrutte, in ogni caso, sotto il controllo del giudice, non essendo ammissibile, né richiesto dallo stesso ricorrente, che alla distruzione proceda unilateralmente il pubblico ministero" si legge nella sentenza n.1 del 2013 scritta dai relatori Gaetano Silvestri e Giuseppe Frigo.
La Consulta in sostanza attribuisce al Capo dello Stato alcune prerogative fondamentali sulla riservatezza delle comunicazioni perché "è indispensabile che il Presidente affianchi continuamente ai propri poteri formali, espressamente previsti dalla Costituzione, un uso discreto di quello che è stato definito il ‘potere di persuasione', essenzialmente composto di attività informali" e "le suddette attività informali, fatte di incontri, comunicazioni e raffronti dialettici, implicano necessariamente considerazioni e giudizi parziali e provvisori da parte del Presidente e dei suoi interlocutori". Per i giudici costituzionalisti dunque le intercettazioni del Capo dello Stato avrebbero provocato un "vulnus" alle prerogative presidenziali perché anche se i Pm di Palermo hanno chiarito che si trattava di intercettazioni indirette e non rilevanti ai fini dell'indagine, la distinzione tra "intercettazioni dirette, indirette e casuali non assume rilevanza" in questo caso.