Torturati per una password: perché stanno aumentando i rapimenti legati alle critptovalute

I dirigenti della società di wallet di criptovalute Ledger a febbraio hanno ricevuto un video: mostrava la mano mutilata del co-fondatore dell'azienda. A inizio maggio un giovane italiano a New York è stato appeso a testa in giù da un davanzale. Entrambi i casi hanno lo stesso movente: le criptovalute. Negli ultimi mesi sono aumentati i rapimenti di legati alle valute digitali. Tutti seguono uno schema simile, i criminali prendono di mira un investitore, lo rapiscono e poi cominciano a torturarlo per estorcere i dati di acceso per il suo wallet. Una volta ottenuti, i rapitori possono trasferire i fondi in modo rapido e spesso irreversibile.
Nel 2023, sono stati segnalati 18 attacchi fisici contro investitori di Bitcoin e altre criptovalute. Nel 2024, ce ne sono stati 24. Nel 2025, otto solo a gennaio. Negli ultimi mesi in Francia si sono verificati almeno cinque rapimenti legati alle criptovalute, e nell'ultimo anno sono stati registrati decine di altri casi in tutto il mondo, secondo funzionari governativi e specialisti del settore. In realtà i rapimenti legati alle cripto esistono da anni, con i nuovi massimi storici raggiunti dai bitcoin chi investe in criptovalute è diventato un bersaglio sempre più appetibile per i criminali. Ed è così che prende forma una nuova escalation criminale legata a un settore ancora parzialmente privo di regolamentazione.
L'ultimo caso a New York: cosa sappiamo
Un caso emblematico è avvenuto a New York, dove un investitore di criptovalute, John Woeltzn, 37 anni, ha rapito e torturato un ragazzo italiano, Michael Valentino Teofrasto Carturan, 29 anni, per settimane nel tentativo di ottenere l'accesso al suo portafoglio Bitcoin. Stando alle prime ricostruzioni, il giovane italiano sarebbe arrivato a New York il 6 maggio, ha prenotato un alloggio in una casa a schiera di cinque piani, affittata da Woeltz per circa 30.000 dollari al mese.
Al suo arrivo i criminali hanno sequestrato dispositivi elettronici e passaporto. Hanno immobilizzato l'uomo e iniziato a torturarlo per ottenere la sua password e accedere al portafoglio Bitcoin. La vittima ha raccontato di aver subito scariche elettriche, minacce di morte con una pistola alla testa, i criminali lo avrebbero anche appeso alle scale del davanzale e minacciato la sua famiglia.
Teofrasto Carturan è riuscito a scappare venerdì mattina, in strada ha intercettato una pattuglia e ha chiesto aiuto. Dopo essere stato ricoverato in ospedale ha ricostruito con gli inquirenti la dinamica del sequestro. All’interno dell’abitazione, la polizia ha rinvenuto numerose prove: una pistola, strumenti di tortura e diverse fotografie Polaroid che documentano gli abusi. In una delle immagini rinvenute, la vittima apparirebbe con una pistola puntata alla testa, le mani legate con un cavo elettrico e i piedi immersi in una bacinella d’acqua.
Woeltz, è stato fermato venerdì mattina. In tribunale è stato accusato di sequestro di persona, aggressione aggravata, possesso illegale di arma da fuoco e detenzione illegale. Il giudice ha disposto la custodia cautelare senza possibilità di cauzione e il ritiro del passaporto. Woelts non avrebbe agito da solo, altre due persone potrebbero essere coinvolte nel rapimento. La prima, Beatrice Folchi, è stata arrestata con l’accusa di sequestro, mentre un terzo complice – un uomo ancora non identificato – è stato menzionato durante l’udienza preliminare.
Come proteggersi dai rapimenti cripto
Per proteggersi dal rischio di rapimenti o estorsioni legati al possesso di criptovalute, molti investitori adottano misure di sicurezza avanzate. Una delle più efficaci è l’uso di wallet multisig, che richiedono più firme per autorizzare una transazione: in questo modo, anche sotto coercizione, una sola chiave non è sufficiente per accedere ai fondi. Altre strategie includono il cold storage distribuito, ovvero la suddivisione delle chiavi private in più parti conservate in luoghi fisicamente separati, rendendo impossibile l’accesso completo da parte di un solo individuo. Infine, la discrezione: evitare di ostentare ricchezza online o rivelare pubblicamente la quantità di criptoasset posseduti può ridurre notevolmente l’esposizione a minacce e attenzioni indesiderate.
Come ha spiegato a Fortune Jameson Lopp, bitcoiner che nel 2017 è stato a sua volta aggredito: "La cosa migliore che i possessori di bitcoin possono fare per rimanere al sicuro è mantenere la propria riservatezza. L'obiettivo dovrebbe essere quello di evitare di diventare un bersaglio. Non andate in giro a raccontare a nessuno i vostri bitcoin. Non ostentate la vostra ricchezza online o fisicamente. Non intraprendete attività rischiose come le transazioni faccia a faccia ad alto valore".