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Steve Wozniak è in ospedale, cosa è successo all’uomo che ha fondato Apple insieme a Steve Jobs

Classe 1950, Steve Wozniak dopo la fondazione di Apple è rimasta una delle persone più ascoltate nella Silicon Valley. È stato ricoverato a Città del Messico, mentre partecipava a un convegno organizzato dal World Business Forum.
A cura di Valerio Berra
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A 73 anni Steve Wozniak è uno degli astri della Silicon Valley. Il 1° aprile del 1976 insieme a Steve Jobs ha fondato Apple, avviando una lunga rivoluzione nel mondo l’informatica che ha portato un pc su buona parte delle nostre scrivanie e uno smartphone in buona parte delle nostre tasche. Nelle ultime ore è emerso da diverse fonti che Steve Wozniak è stato ricoverato in un ospedale in Città del Messico dopo un ictus. Al momento non sono note le sue condizioni di salute.

Secondo la CNN Steve Wozniak è svenuto nel pomeriggio di mercoledì 8 novembre, quando si trovava a una conferenza organizzata dal World Business Forum (WBF) proprio nella capitale del Messico. Wozniak aveva abbandonato Apple già nel 1985 ma è rimasto una delle voci più ascoltate nel campo dell’informatica.

La lettera sul futuro dell’intelligenza artificiale

Dopo l’uscita da Apple, Steve Wozniak, detto anche Woz, ha provato qualche altra esperienza imprenditoriale. Tra queste anche la fondazione di una compagnia che si occupa di tecnologia blockchain ma si è dedicato molto anche all’insegnamento nelle scuole. Nel marzo del 2023 aveva firmato una lettera pubblicata dal portale Future of Life Institute in cui si chiedeva a tutte le aziende che stavano lavorando sull’intelligenza artificiale di bloccare lo sviluppo dei loro software per capire come gestire questa tecnologia.

“Invitiamo tutti i laboratori di intelligenza artificiale a sospendere immediatamente per almeno 6 mesi lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale più potenti di GPT-4. Questa pausa dovrebbe essere pubblica e verificabile e includere tutti gli attori chiave. Se una tale pausa non può essere attuata rapidamente, i governi dovrebbero intervenire e istituire una moratoria”.

La lettera era stata firmata anche da alcuni imprenditori direttamente coinvolti, come Elon Musk. Nonostante il peso delle firme, non ha avuto alcun effetto concerto.

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