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Perché i blackout a Milano continueranno per tutta l’estate

Un’interruzione di corrente durante un improvviso aumento delle temperature è l’evento climatico più mortale che possiamo immaginare e a pagare il prezzo più alto sono le persone con un reddito basso.
A cura di Elisabetta Rosso
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Se le temperature salgono vengono accesi i condizionatori, e questo innesca un aumento della produzione di energia. La domanda raggiunge un picco e quindi per bilanciare l’offerta si ricorre un blackout programmato. Questo è l’unico modo per evitare di far saltare la corrente a tutta la città all’improvviso. Per questo a Milano ieri sera alcune zone, soprattutto l’area Est e Nord sono rimaste al buio. Le segnalazioni sono arrivate da Città Studi, Lambrate, Precotto-Gorla, Isola, Marche e Bicocca, incluse anche alcune zone del Vigentino e via Ripamonti, a Sud. Il motivo, come dicevamo, è sempre lo stesso: l’aumento delle temperature. Il 26 giugno è stato raggiunto il picco dell’anno, e questo ha innescato una crescita del 40% per i consumi di energia a Milano.” In queste circostanze si stanno verificando alcune interruzioni del servizio che vengono risolte nella grande maggioranza dei casi in pochi minuti. Noi assicuriamo il massimo sforzo per riuscire a risolvere nel più breve tempo possibile le problematiche che si dovessero presentare” ha spiegato Unareti, la società che gestisce la distribuzione di energia elettrica.

In realtà il caldo e i blackout sono l’ennesima forma in cui si esprime la disuguaglianza sociale. Partiamo da un presupposto, a darlo è Brian Stone Jr., professore presso la School of City & Regional Planning presso il Georgia Institute of Technology. "Un blackout diffuso durante un'intensa ondata di caldo può essere l‘evento climatico più mortale che possiamo immaginare". E un tale scenario è "sempre più probabile", ha detto al New York Times. A pagare il prezzo più alto è chi non possiede un condizionatore, vive dentro case fatte di materiali scadenti e prive di aree verdi. In altre parole, i quartieri poveri.

Non tutta la città è calda nello stesso modo

Dato che sono sempre più frequenti ​​sia le ondate di caldo e sia i blackout (è un cane che si morde la coda) "è molto più probabile che un'ondata di caldo e un evento di blackout si verifichino contemporaneamente", ha aggiunto il team di Stone. In questo scenario, considerato d’emergenza dagli specialisti, la fascia di popolazione più colpita è chi ha un reddito basso. È meno probabile che le famiglie meno abbienti possiedano un impianto di condizionamento, (e questo in realtà li espone al di là dei blackout).

Non solo, i quartieri a basso reddito sono anche molto più caldi rispetto a quelli delle aree ricche, perché hanno meno aree verdi e alberi che raffreddano l’ambiente e i materiali di costruzione più scadenti non sono impermeabili al caldo. Anche di notte le temperature non si riequilibrano a causa dell’effetto isola, il cemento e i mattoni infatti assorbono l'energia del sole durante il giorno e la rilasciano durante la sera. I blackout e le ondate di caldo rappresentano anche un problema per le persone più fragili, chi fa affidamento su apparecchiature alimentate come concentratori di ossigeno e sedie a rotelle elettriche. Il calore mette anche in difficoltà chi soffre di malattie croniche, patologie cardiovascolari, asma, diabete e insufficienza polmonare.

I blackout di Unareti

“L’ondata di caldo degli ultimi giorni e l’aumento delle temperature”, scrive Unareti sul suo sito, “hanno portato a una repentina crescita dei consumi di energia a Milano. Nonostante nei mesi precedenti fossero state annunciate soluzioni alternative anche quest’anno non sono sufficienti per evitare i blackout. Anche nel 2022 infatti per contrastare le ondate di caldo erano stati programmati slot per le interruzioni di corrente". La società ha anche spiegato che è possibile monitorare sul sito ufficiale i prossimi blackout che verranno attivati nelle città.

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