Perché Elon Musk ora vuole il Vecchio Continente: Make Europe Great Again è solo il primo passo

Prima l'America, poi l'Europa. Quella di Elon Musk è una conquista all'antica, pezzo dopo pezzo. Dopo essere riuscito a entrare nella rosa governativa occupando la guida di un dipartimento, il Doge (Dipartimento per l'efficienza governativa), creato apposta per lui, guarda oltre oceano. Le sue dichiarazioni di intenti sono state messe bianco su nero su X: "Da MAGA a MEGA: rendiamo l'Europa di nuovo grande!". Lo slogan ricalca il "Make America Great Again" di Donald Trump, già utilizzato nel 2024 del primo ministro ungherese Viktor Orbán.
L'interesse di Musk verso l'Europa non è arrivato di punto in banco. Da tempo il miliardario guarda verso il Vecchio Continente, non a caso è entrato a gamba tesa nella politica europea, ha appoggiato il partito di estrema destra anti-immigrazione Alternative für Deutschland (AfD) e ha scritto su X che gli Stati Uniti dovrebbero liberare il Regno Unito dal suo governo tirannico, ha anche sostenuto apertamente Tommy Robinson, attivista anti-Islam britannico ed ex membro del British National Party, partito neofascista e nazionalista bianco. Oltre alle mire espansionistiche il miliardario ha anche degli interessi a piazzare le sue basi politiche in Europa, soprattutto ora che la Commissione europea sta indagando sulla sua piattaforma, X.
La reazione dell'Unione europea
L'Unione europea non ha reagito bene al post di Elon Musk, e infatti ha deciso di intensificare le indagini sugli algoritmi della piattaforma. "Adottiamo nuove misure per chiarire se i sistemi di raccomandazione di X siano conformi al Digital Services Act (Dsa)", ha spiegato Henna Virkkunen, commissaria europea per la Sovranità tecnologica. L’Ue ha voluto poi sottolineare che le misure adottate sono "indipendenti dalle posizioni politiche del patron di X, in quanto rientrano nell’applicazione delle normative vigenti".
La Commissione ha imposto alla piattaforma di fornire, "entro il 15 febbraio 2025, una documentazione dettagliata sui suoi sistemi di raccomandazione e sulle eventuali modifiche recenti. X dovrà anche conservare tutti i documenti relativi ai prossimi cambiamenti della raccomandazione algoritmica previsti nell'arco di tempo che va dal 17 gennaio 2025 al 31 dicembre 2025. Se venisse fuori che X viola il Dsa, la Commissione europea potrebbe comminare una multa fino al 6 per cento del fatturato globale della piattaforma, in casi estremi anche sospendere la piattaforma sul territorio europeo.
La strategia di Elon Musk per l'Europa
La pressione è alta soprattutto ora che le manipolazioni algoritmiche stanno pompando contenuti di estrema destra, soprattutto ora che mancano poche settimane alle elezioni in Germania, soprattutto ora che Musk si è apertamente schierato con l’AfD, partito tedesco di estrema destra, ha persino intervistato in diretta sulla sua piattaforma la leader del partito, Alice Weidel. La Germania è anche il Paese dove Musk ha un'enorme fabbrica Tesla, per la quale sta pianificando una controversa espansione.
L'influenza di Musk durante le elezioni americane è stata fondamentale. Non ha solo donato miliardi per sostenere Trump ma ha anche creato un vera e propria campagna elettorale su X, modificando a suo piacimento gli algoritmi. E infatti, nell'agosto 2024, il Center for Countering Digital Hate, gruppo per i diritti umani e le libertà civili con sede negli Stati Uniti, ha scoperto che le "affermazioni false o fuorvianti di Musk sulle elezioni statunitensi" erano state visualizzate quasi 1,2 miliardi di volte su X. L'ipotesi che il miliardario replichi uno schema simile in Europa non è remota e questi potrebbero essere solo i primi passi.