Oltre l’iPhone, l’era dispositivi intelligenti è iniziata: “Saranno i nostri amici invisibili”

Da un lato Sam Altman, l'uomo dietro CharGPT, dall'altro Jony Ive, l'ex designer Apple. Il loro obiettivo è dare un corpo all'intelligenza artificiale e lanciare una nuova generazione di dispositivi. Il progetto è ambizioso: Altman e Ive vogliono andare oltre l'era degli schermi e sviluppare device integrati nella vita delle persone. Sul sito di OpenAI si legge: "Questo è un momento straordinario. I computer ormai vedono, pensano e capiscono. Nonostante questa capacità senza precedenti, la nostra esperienza si basa ancora su prodotti e interfacce tradizionali". Ora la collaborazione tra Altman e Ive vuole ribaltare lo schema. Durante una chiamata intercettata dal Wall Street Journal Altman ha detto ai dipendenti di OpenAI: "Abbiamo l'opportunità di realizzare la cosa più grande che abbiamo mai fatto come azienda".
OpenAI ha acquistato la startup di Jony, io, per un valore di 6,5 miliardi di dollari. In un video il designer britannico ha descritto questo nuovo capitolo come la naturale evoluzione di tutta la sua carriera: “Ogni esperienza degli ultimi trent’anni mi ha condotto qui”. Altman, ha aggiunto: "Il nostro prodotto sarà il dispositivo tecnologico più straordinario mai creato”. Proviamo a capire insieme cosa aspettarci da questa collaborazione.
Come sarà il nuovo dispositivo IA
Due anni fa, Jony Ive e il collettivo creativo LoveFrom hanno iniziato a collaborare in sordina con Sam Altman e il team di OpenAI. "Una collaborazione fondata su amicizia, curiosità e valori condivisi si è rapidamente trasformata in ambizione. Idee e sperimentazioni preliminari si sono evolute in progetti concreti", si legge sul sito di OpenAI. "Ci siamo resi conto che le nostre ambizioni di sviluppare, progettare e produrre una nuova famiglia di prodotti richiedevano un'azienda completamente nuova. E così, un anno fa, Jony ha fondato io con Scott Cannon, Evans Hankey e Tang Tan. Il team, di io, concentrato sullo sviluppo di prodotti che ispirano, potenziano e abilitano, ora si unirà a OpenAI per collaborare più a stretto contatto con i team di ricerca, ingegneria e prodotto di San Francisco."
Fonti interne avrebbero rivelato al Wall Street Journal che OpenAI sta puntando a una produzione di massa da oltre 100 milioni di unità: saranno veri e propri “compagni” AI da affiancare a smartphone e laptop. Il dispositivo non sarà né un telefono né un visore da indossare. Ive, ha spiegato che il progetto con OpenAI è la chiave per creare qualcosa che sia utile, bello e profondamente integrato nella vita quotidiana.
"Il prodotto sarà in grado di riconoscere pienamente l'ambiente circostante e la vita dell'utente, sarà discreto e potrà stare in tasca o sulla scrivania", secondo la registrazione di una riunione dello staff di OpenAI esaminata dal Journal . Il dispositivo "sarà il terzo dispositivo principale che una persona metterebbe sulla scrivania dopo un MacBook Pro e un iPhone". Gli indizi sono pochi e vaghi, sappiamo solo che il prodotto non sarà presentato prima del 2026.
Un'eredità difficile da superare
Secondo l’analista Martha Bennett di Forrester Research, il nuovo dispositivo dovrà essere “davvero rivoluzionario” per convincere gli utenti ad abbandonare i loro device. Sono già stati presentati hardware IA, nessuno ha avuto successo. L'universo tech ha già i suoi cimiteri che traboccano di gadget indossabili, basti pensare a Humane Pin o il Rabbit R1. Lo stesso Ive li ha liquidati definendoli "prodotti di scarsa qualità".
Per Benedict Evans, analista tech, non è una semplice collaborazione: “OpenAI sta cercando una via per autosostenersi e diventare una vera piattaforma, come Apple o Google. L’accordo con Ive è centrale in questa strategia”. Il punto critico, spiega Evans, è che i modelli di intelligenza artificiale stanno diventando sempre più simili tra loro. “La vera differenza sarà nel modo in cui verranno messi nelle mani delle persone. Altman ha bisogno di un dispositivo che dia forma e funzione a questi modelli”. In altre parole dare un corpo all'intelligenza artificiale.