Meta AI sta pubblicando le conversazioni con gli utenti: e se la tua fosse tra queste?

"Come posso evadere il fisco?". "Ho un'eruzione cutanea in mezzo alle cosce, a cosa è dovuta?". "Come posso chiedere a una ragazza – "in Asiatico" – se è interessata agli uomini più anziani?". Queste sono solo alcune delle domande fatte a Meta IA, domande che tutti possono vedere nel feed "Discorver" di Facebook, Instagram il sito web dell'intelligenza artificiale di Meta.
Sebbene l’azienda affermi che le chat siano private per impostazione predefinita e che gli utenti possano decidere se renderle pubbliche o meno, gli esperti di sicurezza informatica hanno lanciato l'allarme: non è chiaro come impedire che le proprie chat vengano rese pubbliche.
Sul feed discover dell’app, infatti, sono state pubblicate le conversazioni degli utenti con Meta AI su argomenti personali come l'identità di genere, fantasie sessuali o dati sanitari. Molti account sembrano essere riconducibili al profilo Instagram pubblico dell’utente.
Un incubo per la nostra privacy
Come ha spiegato Rachel Tobac, amministratrice delegata della società Social Proof Security, alla BBC, le persone non si aspettano che le loro conversazioni con un chatbot vengano esposte pubblicamente e potenzialmente collegate alla loro identità reale. "Proprio per questo stanno inavvertitamente pubblicando informazioni sensibili a un feed pubblico con la loro identità collegata".
Sebbene prima di iniziare una chat venga mostrato un messaggio di avviso che invita a non condividere informazioni personali o sensibili, resta il dubbio che non tutti gli utenti comprendano appieno le implicazioni. "Ho visto persone condividere informazioni mediche, informazioni sulla salute mentale, indirizzi di casa, persino informazioni direttamente correlate a casi giudiziari pendenti", ha raccontato a Wired Usa Calli Schroeder, consulente senior dell'Electronic Privacy Information Center.
"Tutto ciò è preoccupante, sia perché penso che indichi come le persone fraintendano cosa facciano questi chatbot o a cosa servano, sia perché fraintendono come funzioni la privacy con queste strutture", ha aggiunto Schroeder.
Meta punta sull’IA: superintelligenza e un miliardo di utenti
L’episodio solleva interrogativi più ampi sul rapporto tra intelligenza artificiale, privacy e trasparenza sulle piattaforme social. La consapevolezza degli utenti su come vengono utilizzati e condivisi i dati, ancora una volta, sembra non essere al passo con l’evoluzione degli strumenti digitali.
"Nessuno di noi sa veramente come vengono utilizzate tutte queste informazioni. L'unica cosa che sappiamo per certo è che non rimangono tra te e l'app. Vengono condivise con altre persone, almeno con Meta", ha spiegato Schroeder.
Intanto il CEO Mark Zuckerberg ha annunciato che l’assistente AI dell’azienda ha già raggiunto un miliardo di utenti attivi attraverso le varie piattaforme del gruppo, tra cui Facebook, Instagram e WhatsApp. Non solo,Meta sta anche sviluppando una nuova super intelligenza. Zuckerberg sta facendo colloqui privati nelle sue case a Lake Tahoe e Palo Alto per selezionare un nuovo team e tornare competitivo sul mercato dell'intelligenza artificiale.