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L’uomo che ha giocato così tanto a un videogame da entrare nelle pieghe del codice: storia di KurtJMac

Lo statunitense KurtJMac ha camminato per oltre un decennio nel mondo di Minecraft fino a raggiungere le Far Lands, il confine in cui il gioco si “rompe”. Un’impresa epica che racconta la forza della community del videogioco a cubetti.
A cura di Valerio Berra
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C’è voluto più di mezzo decennio di streaming, centinaia di ore di cammino virtuale e una costanza quasi eroica: sabato scorso, dopo quattordici anni e mezzo, il content creator statunitense Kurt Mac, noto online come KurtJMac, ha finalmente raggiunto le Far Lands, il confine estremo del mondo del videogioco Minecraft. Un luogo talmente remoto che, una volta varcata la soglia, il gioco stesso comincia a perdere coerenza, subentrano errori del sistema (o bug) e la realtà si deforma in una distesa di cubi grigi. Una sorta di fine del mondo digitale.

Il viaggio dello youtuber è iniziato il 28 marzo 2011, quando Minecraft era ancora nella sua fase Beta, cioè ancora in sviluppo. All’epoca KurtJMac aveva un solo obiettivo: camminare verso l’ignoto fino a raggiungere il punto in cui l’universo di Minecraft si “rompe”. Così è nato il format Far Lands or Bust, una serie di video su YouTube molto seguita ancora oggi, con oltre 400mila iscritti e quasi 500mila dollari raccolti per beneficenza. Solo quest’anno, Mac ha donato 46.000 dollari all’UNRWA, l’agenzia ONU che fornisce aiuto ai profughi palestinesi.

Le Colonne d’Ercole di Minecraft

Per la community di Minecraft, le Far Lands rappresentano ciò che per i navigatori dell’antichità erano le Colonne d’Ercole: il limite ultimo, la frontiera oltre al quale si cela l’ignoto. Lì, la mappa si distorce e il codice collassa, finisce anche il concetto stesso di “gioco”. Nel 2011, il creatore di Minecraft Markus “Notch” Persson aveva sottolineato che “più ti allontani [dalle parti di gioco note], più il mondo si riempie di bug”. Questo perché le Far Lands non sono un luogo pensato per essere raggiunto, ma il risultato imprevisto di un limite matematico, una crepa nel tessuto stesso del codice.

Negli anni, altri giocatori hanno tentato l’impresa: come riportato da Il Post, sono state documentate una trentina di spedizioni in-game, ma solo una manciata è arrivata a destinazione senza trucchi o scorciatoie, come portali che permettono di tagliare il percorso. KurtJMac, invece, ha scelto la via più pura (e dura): un viaggio quasi contemplativo, in compagnia del suo cane virtuale Wolfie e un orizzonte sempre uguale, come un moderno Ulisse che rifiuta di tornare a casa finché non avrà toccato il bordo del mondo.

La forza di Minecraft: la community

In fondo, l’impresa di KurtJMac è anche la storia di Minecraft stesso: un mondo senza confini reali, costruito dall’immaginazione dei suoi abitanti. Ancora oggi milioni di persone continuano a esplorarlo, modificarlo, reinterpretarlo: solo a marzo 2023, erano attivi oltre 178 milioni di giocatori, un numero impressionante per un titolo uscito nel 2011. Pochi altri titoli videoludici sono riusciti a mantenere viva una community così longeva: vale la pena citare RobloxGTA 5. Quest'ultimo non conta nemmeno sulla stessa componente creativa, nonostante alcune iniziative particolari, come la perfomance dell'Amleto di Shakespear approdata su MUBI. Questo perché Minecraft è un titolo che si adatta alla fantasia di chi gioca, non il contrario. Sia nella versione base (detta vanilla) o attraverso le mod dell'utenza, il titolo ideato da Notch permette di vivere esperienze variegate e incredibili: c’è chi ha ricreato il brano "Africa" dei Toto usando solo i blocchi sonori, chi ha riprodotto con rigore scientifico l’intero universo osservabile, e chi, come i Floo Network, ha impiegato sette anni per ricostruire il mondo di Harry Potter.

E se tutto questo esiste è perché c’è una community globale pronta a supportare e reinventare. Da YouTube a Twitch fino a TikTok, Minecraft è diventato linguaggio comune: è intrattenimento, arte, educazione, persino attivismo. Basti pensare alla biblioteca costruita da Reporter senza Frontiere per aggirare la censura giornalistica, o al server del Vaticano aperto nel 2019 per promuovere una community pacifica e creativa. Tra l'altro, risale a pochi mesi fa la riproduzione perfetta della Basilica di San Pietro. Oggi Minecraft è un simbolo intergenerazionale: ha ispirato fiere come il Minecraft Live, laboratori educativi, opere d’arte digitali e leggende metropolitane come Herobrine, l’entità misteriosa che infesta le mappe online. E anche se Notch è stato poi escluso da Microsoft dopo comportamenti controversi, la sua creatura continua a vivere, alimentata dalla creatività della sua community.

Oltre dieci anni dopo, Minecraft resta quindi un laboratorio di immaginazione collettiva, un universo dove chiunque può essere costruire, esplorare o creare storie. L’impresa di KurtJMac, che ha camminato per quattordici anni verso un orizzonte che non doveva essere raggiunto, ne è la perfetta metafora: perché in un mondo di pixel e bug, il vero limite è soltanto la curiosità.

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