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Luci verdi nell’universo: l’ultima foto di Pettit, l’astronauta che ha vissuto 220 giorni nello spazio

Le fotografie di Don Pettit mostrano la Terra da una nuova prospettiva, tra scie luminose, galassie lontane e fenomeni atmosferici ripresi a 400 km di altitudine. Donald Pettit, classe 1955 ha un lunga carriera nello spazio. Ha partecipato alla sua prima missione di lunga durata nel 2002.
A cura di Elisabetta Rosso
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DON PETTIT | L'ultima foto pubblicata dall'astronauta
DON PETTIT | L'ultima foto pubblicata dall'astronauta

Una luce verde acido che supera i confini della Terra, in contrasto con il buio nerissimo dello spazio profondo. Don Pettit continua così il suo diario fotografico dello spazio. L'astronauta, tornato sulla Terra il 20 aprile, sta pubblicando sul suo profilo Instagram gli scatti catturati durante la missione per la Nasa. L'ultimo, un'aurora boreale vista dalla Stazione spaziale internazionale, è stato condiviso oggi, 3 giugno. Nella didascalia Pettit ha scritto: "Il colore della Terra incontra il buio dello spazio profondo. Stelle sopra le aurore verdi e rosse, viste come puntini fissi dovuti alla mia guida siderale orbitale."

"La maggior parte delle persone sulla Terra non avrà mai la possibilità di andare nello spazio", ha spiegato Pettit durante una conferenza stampa dopo il suo rientro sulla Terra. "Possono però dare un'occhiata allo spazio attraverso le mie immagini".

Chi è Don Pettit

Donald Pettit è nato a Silverton il 20 aprile 1955 e vanta una lunga carriera nello spazio. La sua prima missione di lunga durata risale al 2002, quando ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale a bordo dello Shuttle STS-113. 

Nel 2008 è tornato in orbita per la missione STS-126 e nel 2011 per l'Expedition 30/31, a bordo della Sojuz TMA-03M. La sua ultima missione è iniziata l’11 settembre 2024, quando è decollato con la Sojuz MS-26 per unirsi all’equipaggio della Expedition 72.

Pettit ha registrato oltre 18 mesi in orbita durante i suoi 29 anni di carriera, al momento è l'astronauta più anziano della Nasa. Tuttavia, il record per "la persona più anziana a volare in orbita" rimane a John Glenn, che nel 1998, all'età di 77 anni, è partito per la missione di nove giorni a bordo dello space shuttle Discovery.

Come sono state scattate le foto nello spazio

Fotografare lo spazio non è semplice. Le stelle emettono una luce debole, e servono esposizioni lunghe, ma in orbita niente è fermo: la Stazione Spaziale Internazionale viaggia infatti attorno alla Terra a una velocità di circa otto chilometri al secondo. In alcuni casi Don Pettit ha saputo trasformare questo movimento in un elemento artistico, in alcune immagini infatti le luci della superficie terrestre sono diventate scie luminose dinamiche.

Per ottenere immagini più stabili, invece, l'astronauta ha utilizzato un "tracciatore orbitale siderale", un dispositivo che ruota lentamente per compensare il movimento della stazione, mantenendo la fotocamera ferma verso un punto fisso nel cielo.

Scatti dallo spazio: il diario visivo di Pettit

Grazie al tracciatore orbitale siderale Pettit è riuscito a catturare – con un’esposizione di 10 secondi –una nitida immagine della Via Lattea che brilla sopra l’Oceano Pacifico, poco prima dell’alba e la navicella spaziale SpaceX Crew Dragon attraccata sulla ISS.

Non solo. A dicembre 2024 aveva pubblicato un'immagine della Terra con la Grande Nube di Magellano e la Piccola Nube di Magellano sullo sfondo. Ad aprile, invece, ha registrato un video delle pulsazioni ritmiche delle aurore boreali, ovvero la luce brillante emessa quando le molecole nell'atmosfera vengono bombardate da particelle ad alta energia provenienti dal sole.

Con la telecamera puntata verso la Terra, Pettit è riuscito anche a immortalare i fulmini nell'alta atmosfera sopra il bacino amazzonico in Sud America. Le sue immagini sono racconti visivi che ci ricordano quanto sia fragile e straordinario il nostro pianeta, visto da oltre 400 chilometri di distanza. Con ogni scatto Pettit ci offre una finestra privilegiata sull’universo, portando lo sguardo umano là dove pochi possono arrivare.

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