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Il satelliti di Elon Musk hanno un problema con il Sole: perché ora rischiano di “bruciarsi”

L’attività solare riduce la vita utile dei satelliti Starlink. Secondo un nuovo studio della Nasa sta accelerando il loro rientro sulla Terra: così aumenta il rischio di detriti spaziali in caduta libera.
A cura di Elisabetta Rosso
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L’intensificarsi dell’attività solare è un problema per i satelliti in orbita bassa, in primis per la costellazione Starlink. Secondo nuovi studi della NASA, le tempeste geomagnetiche generate dalle eruzioni solari stanno riducendo la vita utile di questi satelliti. Secondo Denny Oliveira, ricercatore del Goddard Space Flight Center della NASA, durante le tempeste geomagnetiche “i satelliti rientrano sulla Terra prima del previsto”.

Non solo, i picchi solari rischiano di ridurre la vita operativa di un satellite di circa 10 giorni rispetto alla norma. Un dato significativo se si considera che attualmente in orbita ci sono oltre 7.000 satelliti Starlink e che l'obiettivo è arrivare a 30.000 nei prossimi anni.

Il Sole segue un ciclo di attività di circa 11 anni. L'ultimo picco solare è stato registrato alla fine del 2024 e infatti negli ultimi mesi dell'anno sono aumentate le eruzioni solari e le tempeste geomagnetiche.

Satelliti in caduta libera

Dal 2020 al 2024, sono stati tracciati 523 rientri atmosferici di satelliti Starlink: tutti sono bruciati completamente al loro ritorno sulla Terra. Secondo Sean Elvidge dell’Università di Birmingham, il fenomeno potrebbe avere un risvolto positivo. “Questa accelerazione aiuta a rimuovere più rapidamente i satelliti obsoleti, riducendo il rischio di detriti spaziali”. Tuttavia, sempre Elvidge mette in guardia sulle difficoltà nella gestione dei satelliti a quote inferiori ai 400 chilometri, che potrebbero diventare insostenibili se i rientri diventassero troppo rapidi.

Un rischio per la sicurezza nel rientro a Terra

Non solo. C'è anche un problema di sicurezza. Se i satelliti rientrano troppo in fretta, potrebbero non bruciare completamente nell’atmosfera. Nell’agosto 2024, un pezzo di un satellite Starlink dal peso di 2,5 chilogrammi è stato ritrovato integro in una fattoria del Saskatchewan, in Canada. È il primo caso noto in cui un frammento di Starlink ha raggiunto il suolo.

Secondo Samantha Lawler dell’Università di Regina, che vive proprio nel Saskatchewan, è probabile che altri detriti siano caduti altrove, senza essere notati. “Questo è il posto più facile al mondo per trovare pezzi di Starlink. Se ne abbiamo trovato uno qui, quanti ne abbiamo persi altrove?”.

Con l’avvicinarsi del picco solare e il continuo lancio di nuovi satelliti, questi interrogativi diventano sempre più urgenti. Le eruzioni solari non minacciano solo le comunicazioni spaziali: pongono anche sfide pratiche e ambientali, sia nello spazio che sulla Terra.

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