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Fenomeno Mandrake: “A 38 anni ho lasciato il posto fisso per puntare su TikTok. Al Sud non è una scelta facile”

Giuseppe “Mandrake” Ninno è diventato nelle ultime settimane uno dei creator capaci di generare più interazioni su TikTok. La sua storia sui social è cominciata nel giugno del 2021, con un video che è andato subito virale.
A cura di Valerio Berra
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I social media manager lo sanno bene, le aziende che scelgono di investire nei creator un po’ di meno. I numeri che contano quando si pensa a una campagna social non sono semplicemente quelli dei follower o delle visualizzazioni. Per capire la portata dei contenuti prodotti da un singolo creator è necessario capire quanto riesce a far interagire la sua community, a generare emozioni, a sollevare domande o semplicemente like.

Le classifiche del portale HypeAuditor analizzano questo tipo di dati per ogni Paese. Il primo risultato dell’Italia è scontato, gli altri sorprendono di più. In cima alla classifica dei creator italiani che riescono a coinvolgere di più le loro community c’è il re di TikTok: Khaby Lame. La persona più seguita al mondo su questa piattaforma. Da diverse settimane nelle prime cinque posizioni si muove un creator brindisino che fino a giugno del 2021 scorso non sapeva neanche cosa fosse TikTok.

Giuseppe Ninno, detto Mandrake, è nato nel 1984. Ha sempre lavorato come impiegato, giusto qualche serata come comico nei locali accanto alla Puglia. Poi ha cominciato a pubblicare video su TikTok. I suoi contenuti si inseriscono in tutto il filone Comedy, uno di quelli che su questa piattaforma ha sempre funzionato di più. Ha 1,9 milioni di follower e oltre 45,8 milioni di like. Su TikTok ha creato praticamente una sit com, con una serie di personaggi (tutti interpretati da lui) che raccontano le difficoltà di una famiglia media italiana.

Quando è stata la prima volta che hai visto TikTok?

La prima volta che ho aperto TikTok è stato nel giugno del 2021, quando ho pubblicato il primo video della famiglia Imbarazzi, la famiglia che racconto su TikTok. Mi sentivo un boomer ma sbagliavo. La gente vede TikTok come un posto dove fare balletti ma invece è uno strumento molto potente. È in grado di farti diventare virale in pochissimo tempo. In un anno e mezzo sono arrivato a due milioni di follower.

Cosa facevi prima di cominciare a pubblicare video?

Lavoravo come impiegato in un’azienda che si occupa di diversi tipi di forniture, come carta o plastica monouso per altre aziende. Contratto regolare, tempo indeterminato. Quando TikTok ha cominciato a ingranare ho deciso di mollare per dedicarmi solo alla creazione di contenuti. Ovviamente TikTok è solo il punto di partenza, adesso faccio anche altro a partire dagli eventi. Soprattutto le feste di piazza.

Ti ricordi quale è stato il primo video che è diventato virale?

Facile. È stato il primo che ho pubblicato. Da lì ho sfruttato tutto per fare il resto. Mi è servito per cominciare subito bene.

Cosa hai pensato?

Appena ho visto i numeri crescere ho deciso di lasciare il lavoro. Certo, la mia famiglia era preoccupata. Qui al Sud non è così facile mollare un lavoro sicuro. All’inizio sembrava un suicidio ma ora sono contentissimo.

Hai scoperto i segreti dell’algoritmo.

Io in questa cosa non ci credo tanto. Se un contenuto funziona, funziona. Io posto video a qualsiasi ora, non mi faccio mai problemi. A volte sento persone che si lamentano perché magari hanno postato un video in un orario buono e non fanno visualizzazioni. Magari l’orario era buono, ma se il video non fa ridere come fa a diventare virale? Non esistono algoritmi, esistono solo le idee.

Da dove guadagni adesso?

Come dice il mio amico Frank Gramuglia ora il guadagno principale sono le marchette su Instagram. Anche YouTube è un’ottima fonte, TikTok invece ti paga pochissimo anche se qui faccio 50 milioni di visualizzazioni al mese. Su Facebook invece ho la monetizzazione bloccata.

Cosa vuol dire fare questo lavoro in Italia? Non esiste nemmeno un codice per la dichiarazione dei redditi per i creator.

Tasse, tasse e ancora tasse. Ti faccio un esempio. Ho colleghi che guadagnano in un anno 500.000 euro e devono pagare 300.000 euro di tasse. Certo, io non sono a quei livelli. I metodi per dichiarare i guadagni ci sono, la tassazione è davvero alta.

Su TikTok si cresce in fretta ma si sparisce anche in fretta. Non ti fa paura?

Io sono un risparmiatore. La mia compagna dice che vivo su un foglio Excel. Prima di lasciare il lavoro ho fatto tantissimi conti per capire se fosse davvero possibile. Io non ho 20 anni, ne ho 38. Non posso lasciarmi scappare un’occasione del genere. Forse un giorno mi stancherò anche io.

Durante il Festival di Sanremo sono entrati nelle tue story un sacco di artisti. Che idee hai per il futuro?

A Sanremo io, Frank Gramuglia e Enzuccio abbiamo fatto un macello. Abbiamo fatto dirette e contenuti con ospiti e cantanti. Abbiamo conosciuto tutti quello che volevamo conoscere. Abbiamo fatto dirette con Gianluca Grignani e giocato a calcio balilla con Marco Mengoni. Per il futuro mi piacerebbe tanto cinema e teatro. Se arriva bene, se non arriva farò in modo che arrivi lo stesso.

Un ultima domanda, perché Mandrake?

Per un periodo ho lavorato come broker in un'agenzia di scommesse a Roma. Diciamo che nella capitale è facile essere chiamati per soprannome. Mandrake deriva dal film Febbre da Cavallo, con Gigi Proietti.

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