“Vogliono i campi di concentramento per le donne, nei gruppi le chiamano Non Persone”: Marco, ex Incel

Per anni Marco ha fatto parte della comunità Incel, una sottocultura misogina che si mostra sui social con diverse identità. Altre versioni di questa sottocultura si fanno chiamare Red Pill o Black Pill. Parlano di relazioni, di odio verso le donne e le chiamano Non Persone. Marco ci ha raccontato quello che ha visto in questi gruppi: “Io ho avuto fortuna, ne sono uscito. Non è così per tutti”.
A cura di Elisabetta Rosso
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Quando chiedo a Marco perché ha accettato di parlarmi, risponde: "Sai, ho visto cosa succede nei gruppi, credo sia pericoloso, sono ambienti malsani, bisogna raccontarli". I gruppi di cui parla sono le chat degli uomini che odiano le donne. Su Telegram, X e Reddit, ha preso forma una sottocultura misogina che si autoclassifica in Incel, Red Pill e Black Pill, la frangia più radicale della manosphere. Marco – il nome è di fantasia per proteggere la sua identità – ha 23 anni, è entrato nei gruppi quando ne aveva 18, "ho iniziato perché avevo problemi a relazionarmi con le donne, poi ho cominciato a leggere teorie strane, ci ho creduto per un po', alla fine ho capito che era pericoloso rimanere lì dentro."

Lì dentro, come dice Marco, prende forma un universo distorto. Le chat diventano tane per condividere messaggi misogini, strategie per combattere il femminismo “una stron*ata delle donne che cercano di sottometterci", e arene per i guru che vogliono addestrare giovani uomini a odiare le donne. Nei gruppi la cultura dello stupro, la misoginia e “l’inferiorità genetica delle femmine” sono tesi supportate da articoli pseudo-scientifici e manifesti.

Questi gruppi sono camere di risonanza che rischiano di normalizzare narrazioni violente, rafforzare la misoginia, il sessismo e giustificare la cultura dello stupro. In un ecosistema online strutturato prende forma la comunità neo maschilista, "e molti rischiano di rimanere incastrati lì dentro, e non uscirne più".

Su Fanpage.it abbiamo raccontato cosa succede all'interno dei gruppi della manosphere, siamo stati un mese nella comunità Black Pill. La nostra redazione riceve lettere e testimonianze relative a storie sull'universo Incel. Decidiamo di pubblicarle per spingere a una riflessione sul tema e creare più consapevolezza sui rischi del fenomeno. Se anche tu hai avuto esperienze puoi raccontarci la tua storia cliccando qui.

Partiamo dall'inizio. Come sei entrato nei forum?

Entrai in quinta superiore. Non mi ricordo il momento preciso solo a un certo punto nell’estate tra la quinta e la quarta mi sono trovato dentro questi forum.

Come ti sei avvicinato a questo mondo?

Ho cominciato a vedere dei post su Facebook e Instagram, a un certo punto una cosa tira l’altra e sono finito dentro i gruppi.

Cosa ti ha spinto a entrare?

Sono entrato perché avevo problemi a relazionarmi con le ragazze, soprattutto se tentavo un approccio. Quando manifestavo un interesse, ecco, non andava molto bene. In quei gruppi era come se avessi trovato una risposta, mi spiegavano perché ogni volta che manifestavo interesse finiva sempre nella stessa maniera…

Ovvero?

Che venivo rifiutato.

E quale risposta ti veniva data nei gruppi?

Che era una questione biologica e che le donne non volevano quelli come me, molti dicevano che non avrei mai avuto una donna.

Oltre a questo, di cosa parlavate nei gruppi?

Beh ti confesso che spesso venivano portate avanti tesi misogine e ci sono utenti che pubblicavano contenuti di odio indiscriminato verso il genere femminile. Cose che la maggior parte di queste persone nella realtà a un parente o un amico che magari non è all'interno di questi gruppi non penserebbe neanche di dire.

Per esempio?

Scrivono che le donne guardano solo i soldi, che fanno le morte di caz*o con gli uomini alti due metri con il mascellone.

Sono entrata in diversi gruppi ho letto anche di minacce di stupro e morte.

Eh sì, ci sono quelli che chiamano le donne NP, vuol dire Non Persone. Scrivevano frasi estreme, cose più cattive, magari riprendevano il manifesto di Elliot Rodger, il ragazzo Incel che ha ucciso sei persone e si è suicidato, c’era chi proponeva i campi di concentramento per le donne. Io non ho mai creduto a queste cose estreme, parlavo di altro…

Di cosa parlavi?

Soprattutto del rapporto uomo donna, per capire come mai non riuscivo ad approcciarmi con le ragazze. Però si creavano comunque ambienti tossici perché prevaleva lo sconforto. Magari qualcuno si lamentava dei problemi che aveva, in un primo momento era uno sfogo e per me anche un modo per vedere che non ero da solo poi però si trasformava in una cassa di risonanza, un ambiente malsano perché magari si veniva contagiati dal membro più estremo.

E che effetto ha avuto su di te stare in questi ambienti? Ti ha condizionato?

Sì, innanzitutto sulla percezione che avevo di me. Non avevo mai fatto caso al mio aspetto estetico, non mi reputavo né brutto né bello, però lì pubblicavano degli studi per dimostrare come gli uomini come me non potevano avere chanche…

Ho visto queste ricerche di cui parli, la maggior parte non hanno alcuna validità scientifica. 

È vero, però ci sono anche studi o teorie riconosciute come quella dell’investimento parentale.

Da quello che ho visto se sono teorie vere vengono però interpretate in maniera sbagliata.

Sì, dentro i gruppi si estremizza tutto. Prendono delle cose vere e le esagerano. Queste cose ti influenzano e io a un certo punto ho cominciato a pensare che non avevo speranza. Mi guardavo intorno per cercare conferme, vedevo un ragazzo con il mascellone e dicevo: “Vedi è fidanzato”. Poi non erano solo loro quelli fidanzati però io avevo un bias in base a quello che leggevo nei gruppi. E ho cominciato a credere di non essere abbastanza.

E invece questi forum hanno cambiato la tua predisposizione nei confronti delle donne?

Allora io sono cresciuto in una famiglia matriarcale, mi hanno insegnato che le donne non si toccano nemmeno con un fiore, devi essere sempre gentile. Ho fatto così dalle elementari alle superiori, leggendo certe cose ho cominciato a pensare che non fosse la tattica giusta. E mi sono anche arrabbiato perché mi sono sentito come se fossi stato preso per il cu*o soprattutto dalle donne della mia famiglia. Mi avevano insegnato che le ragazze erano in un certo modo invece in quei gruppi leggevo cose molto diverse.

Quali comunità hai frequentato? Red Pill, Black Pill? 

Conosco entrambe, la filosofia Black Pill ha una visione biologico determinista, sei completamente fuori gioco, non c’è speranza di cambiamento, sei condannato dalle tue caratteristiche genetiche. Non sono mai caduto proprio nella filosofia Black Pill, mi sono fermato un passo prima. A un certo punto ero diventato proprio paranoico, cioè non riuscivo a uscire di casa, ero paranoico e arrabbiato.

Chi c’è dentro questi gruppi?

Ci sono tantissimi ragazzi che hanno una storia di bullismo, ragazzi autistici, con neurodivergenze, almeno così dicono o con problemi familiari. E poi ci sono di solito i profili più attivi che scrivono o pubblicano le teorie scientifiche che ti dicevo.

Loro sono i guru, giusto?

Sì, sono persone che portano avanti le teorie, o con questi studi oppure esempi della loro vita, dicevano: "Basta che ti guardi in giro per vedere come le donne ti schifano". A furia di leggere queste cose da più persone mi rendevo conto che forse stavano delirando.

Hai detto che ti sei fermato un passo prima. Cosa è successo?

Mi sentivo un fallito, un idiota, un cretino che non riusciva a stare al mondo. Non stavo bene. Poi giravano delle storie assurde.

Tipo?

C’era questo messaggio ricorrente che veniva copiato e incollato. Diceva: "Se non hai avuto relazioni prima dei vent’anni non sei degno di vivere". Dicevano che se non avevi avuto nessuna ragazza prima dei vent'anni, voleva dire che il mondo ti stava respingendo, ti stava tagliando fuori, che la natura ti stava dicendo che non meritavi di vivere.

Può essere letta come un’istigazione al suicidio.

Eh sì, ma infatti ce ne sono stati all’interno della comunità Incel. Non ho avuto esperienze dirette di persone che conoscevo, però c’erano ragazzi che scrivevano: Io se entro tot non riesco a risolvere una situazione penso che la farò finita. Quando ho iniziato a leggere questi messaggi mi sono detto forse qui la cosa sta degenerando.

Hai stretto amicizia con qualcuno all'interno dei gruppi?

No, ci parlavo ma erano persone talmente tanto inquinate che era meglio non averci a che fare a livello più stretto. Non sto dicendo che vanno isolati, cioè hanno bisogno di aiuto ma devi saperti tenere a distanza. Se sei sensibile al tema è un problema. Molti rimangono bloccati in realtà.

Tu però sei uscito da questi gruppi. Cosa è successo?

Allora sicuramente leggere certi messaggi veramente estremi mi ha allontanato, poi ho cominciato a seguire altri canali che parlavano del rapporto uomo donna in modo più sano e a seguire un percorso di terapia. Io ho avuto fortuna, a differenza di molti.

Cosa consiglieresti a un ragazzo che è dentro a questi gruppi?

Gli direi che non si deve sentire strano perché si lamenta della sua vita, e che la sua sofferenza merita di essere riconosciuta ma che non deve farsi influenzare da ciò che viene detto all'interno di questi gruppi. Chi è dentro è esposto continuamente a visioni della vita molto pericolose. I ragazzi non devono essere isolati ma nemmeno trovare conforto in questi gruppi. Senza ombra di dubbio consiglierei di uscire subito.

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