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Elon Musk cerca volontari che mettano a disposizione il loro cervello per testare i suoi chip

Nell’annuncio l’azienda scrive che potrebbero qualificarsi per lo studio i pazienti affetti da quadriplegia dovuta a lesioni del midollo spinale cervicale o sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
A cura di Elisabetta Rosso
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Elon Musk è letteralmente a caccia di cervelli. A maggio Neuralink, la società di impianti cerebrali che vuol far camminare i paralitici e ridare la vista ai ciechi, ha ricevuto l’approvazione della FDA per iniziare la sperimentazione sugli umani. Ora l'azienda ha cominciato a cercare pazienti con paralisi per testare l'interfaccia cervello-computer (BCI). In un post sul blog spiega: "L'obiettivo iniziale è garantire alle persone la capacità di controllare il cursore o la tastiera di un computer usando solo il pensiero". Nell'annuncio Neuralink scrive anche che possono qualificarsi per lo studio i pazienti affetti da "quadriplegia dovuta a lesioni del midollo spinale cervicale o sclerosi laterale amiotrofica (SLA)" .

I “primi studi clinici sull’uomo” di Neuralink possono però rappresentare anche un rischio significativo per i pazienti, l'azienda infatti è stata criticata per l'utilizzo delle cavie animali in laboratorio. I dipendenti dell’azienda hanno spiegato che la mancanza di preparazione è stata la principale causa di sofferenze e morti inutili. Come dicevamo Neuralink vuole creare uomini e donne bioniche capaci di superare handicap fisici grazie alla tecnologia. Il costo per raggiungere questi scopi il più velocemente possibile è stata una strage di animali. Il Physicians Committee for Responsible Medicine (PCRM), un’organizzazione americana no-profit di oltre 17.000 medici, ha depositato un’istanza presso il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti per violazione dell’Animal Welfare Act in relazione a pratiche invasive ed esperimenti cerebrali letali su 23 scimmie.

Le accuse contro l'azienda di Elon Musk

Neuralink ha reagito alle accuse sostenendo che i macachi rhesus nei laboratori sono stati "rispettati e onorati " dal team. Musk su X ha aggiunto che "nessuna scimmia è morta a causa di un impianto Neuralink". In realtà è caduto in contraddizione, la stessa azienda aveva già dichiarato di aver praticato l'eutanasia su animali che a causa delle sperimentazioni avevano sviluppato infezioni.

Non solo, il PCRM, che promuove la ricerca medica responsabile e alternative ai test sugli animali, ha spiegato di essere venuto in possesso di documenti inquietanti, che mostrano “l’estrema sofferenza delle scimmie a causa di inadeguatezze nella cura degli animali e di impianti cerebrali sperimentali altamente invasivi durante gli esperimenti”. Il gruppo sottolinea che il personale di Neuralink e dell’Università della California “non ha fornito alle scimmie in fin di vita cure veterinarie adeguate, ha utilizzato una sostanza non approvata, nota come “Bioglue” che ha ucciso le scimmie distruggendo parti del loro cervello e non ha offerto cure volte al benessere degli animali assegnati all’esperimento”.

Come funziona il chip Neuralink

Il dispositivo Neuralink è un sistema si basa sulla cosiddetta brain-computer interface che permette una comunicazione diretta tra l’attività cerebrale e un dispositivo esterno, come un computer o un arto robotico. L’impianto sviluppato dall’azienda statunitense si chiama N1 ha un chip grande quanto una moneta che viene alimentato da una piccola batteria ricaricabile in modalità wireless, in grado di elaborare i segnali neurali e trasmetterli  a un’applicazione che decodifica il flusso di dati in azioni ed intenti.

“L’impianto registra l’attività neurale attraverso 1.024 elettrodi distribuiti su 64 filamenti. Questi filamenti altamente flessibili e ultrasottili sono fondamentali per ridurre al minimo i danni durante l’impianto e nel tempo”, hanno spiegato gli scienziati e ingegneri di Neuralink. Il dispositivo viene inserito chirurgicamente nel cervello da un robot sviluppato sempre da Neuralink.

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