Così le tue foto su Vinted diventano materiale erotico nelle chat per uomini

Apri la telecamera, la punti verso lo specchio, scatti, e carichi l'immagine su Vinted. È probabile che quella foto, fatta per vendere un abito di seconda mano, finisca in qualche gruppo erotico su Telegram. È successo a Bella, a Sonja e ad almeno altre 100 ragazze. Secondo un'indagine condotta da NDR, WDR e Süddeutsche Zeitung, nell'ultimo anno sulla piattaforma sono stati creati canali, come Girls of Vinted, per condividere e commentare foto e annunci pubblicati da donne su Vinted, spesso utilizzando un linguaggio a sfondo sessuale. Sui gruppi sono state trovate fotografie di ragazze tedesche, francesi e anche italiane.
"Non conoscevo questi canali Telegram. Improvvisamente però ho cominciato a ricevere molti messaggi spiacevoli e inopportuni. Ora ce ne sono così tanti che faccio fatica a trovare i veri acquirenti. Ho la sensazione che la piattaforma sia cambiata molto negli ultimi tempi", ha raccontato Bella.
La nostra redazione riceve lettere e testimonianze relative a storie che riguardano la violenza online sulle donne. Decidiamo di pubblicarle per spingere a una riflessione sul tema e creare più consapevolezza sui rischi delle piattaforme. Se anche tu hai ricevuto messaggi offensivi, volgari o sessualmente espliciti su Vinted o su altre piattaforma di compravendita online puoi raccontarci la tua storia cliccando qui.
Cosa succede dentro i canali Telegram
I canali sfruttano le "immagini in posa", fotografie scattate dalle utenti per mostrarne la vestibilità di un capo. Le immagini condivise su Girls of Vinted (gruppo con oltre 2000 utenti) mostrano ragazze con abiti attillati, crop top o pantaloncini e sono accompagnate da commenti o emoji a sfondo sessuale. Sono presenti anche i link ai profili originali di Vinted, che permettono agli utenti di contattare direttamente le venditrici. E infatti Bella ha cominciato a ricevere messaggi sessualmente espliciti da presunti acquirenti.
Gli amministratori dei canali spesso sono anonimi. Nel caso di Girls of Vinted, l'amministratrice si è presentata come Sara, 29enne di Milano. Molto probabilmente è un'identità falsa e dietro si nasconde una struttura organizzata. Oltre a gestire il canale, infatti, l'account promuove anche servizi come chat erotiche o video intimi su richiesta.
Le donne su Vinted non sono al sicuro
Non è un caso isolato, su TikTok e su Reddit sono comparsi video e commenti di donne che hanno ricevuto messaggi sessualmente espliciti su Vinted. "Hanno cominciato a scrivere cose schifose nei messaggi", racconta un'utente. "C'era chi mi chiedeva che biancheria intima indossavo", ha aggiunto un'altra. Ora il canale è stato chiuso, Telegram ha confermato ai giornalisti che sia il gruppo, sia gli account coinvolti, sono stati bloccati per violazione dei termini d'uso della piattaforma. Molto probabilmente, aprirà a breve uno nuovo. Su Telegram la migrazione in gruppi lampo è la prassi.
Come ha spiegato a Tagesschau Max Dregelies, avvocato dell'Università di Treviri specializzato in media e diritti della persona, la distribuzione non autorizzata di immagini costituisce una violazione della protezione dei dati e dei diritti della persona. Eppure è difficile in questi casi capire contro chi sporgere denuncia. "Non è semplice, chi è l’amministratore? E se non lo si trova, si deve agire contro Telegram?". Sonja, una delle ragazze coinvolte nel caso Girls of Vinted, ha deciso di sporgere denuncia contro l'amministratore del canale Telegram.
Perché bloccare non è sufficiente
Anche Vinted ha commentato il caso: "Siamo consapevoli dei problemi della piattaforma e abbiamo una politica di tolleranza zero nei confronti di comunicazioni indesiderate e sessualmente esplicite". Ha poi aggiunto che è presente sulla piattaforma una funzione per bloccare i messaggi inappropriati. Sia Bella, sia Sonja hanno segnalato le chat eppure continuano a ricevere messaggi offensivi e sessualmente espliciti.
Bloccare non è sufficiente. Serve un processo di autenticazione più efficace. L'accesso avviene tramite email, se gli utenti vengono bannati, quindi basta iscriversi con un nuovo indirizzo. Ma il problema è alla radice ed è necessario un quadro giuridico per rintracciare i colpevoli e tutelare le donne online.