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Cosa mangiano gli astronauti nello Spazio: nella prossima missione Esa spunta la Bisque di aragosta

Normalmente gli alimenti a cui sono abituati gli astronauti sono liofilizzati o in scatola perché devono rispettare una lunga serie di requisiti tecnici e pratici. Per la prossima missione dell’Agenzia spaziale europea (Esa) però il menu è stato pensato da una chef francese pluristellata e prevede piatti come “Bisque di aragosta” o “Crema al cioccolato con fiore di nocciola e caffè”.
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Ognuno ha il proprio cibo del cuore, quello che lo riporta a casa, ovunque sia, anche a distanza di migliaia di chilometri. E se la nostalgia dei propri sapori si fa più forte quanto più siamo lontani, non è difficile immaginare cosa provino gli astronauti durante i lunghi mesi in orbita nello Spazio.

Il cibo non è esattamente ciò che invidiamo a chi ha la fortuna di partire per una missione spaziale: le particolari condizioni di microgravità all'interno della Stazione spaziale internazionale (Iss) impongono infatti cibi per lo più liofilizzati o in scatola. Ma per l'astronauta francese Sophie Adenot le cose si preannunciano nettamente migliori di così.

Un menu stellato in Spazio

Per Adenot, che in base a quanto annunciato dall'Agenzia spaziale europea (Esa) partirà l'anno prossimo per l'Iss, il menu è stato preparato direttamente da una delle chef più famose al mondo, la francese Anne-Sophie Pic, nominata in passato migliore chef donna al mondo, oltre a essere quella con più stelle Michelin. Per l'esattezza: 10 stelle.

A sceglierla è stata proprio Adenot, che insieme a lei ha partecipato attivamente alla creazione di menù di "alimenti bonus" che condividerà con i suoi compagni di missione nei loro mesi nello Spazio. Il menu si chiama "Un pizzico di Francia allo Spazio" e si compone di sei portate, piatti che affondano le loro radici nella tradizione gastronomica francese rielaborati secondo la filosofia culinaria della chef Pic e ovviamente studiati per adattarsi alle esigenze imposte dal contesto.

Cosa possono mangiare gli astronauti

Come dicevamo prima infatti il cibo spaziale non è certo tra i più appetitosi che si possano immaginare: "Qualsiasi cibo consegnato alla Stazione spaziale internazionale – spiega l'Esa – deve essere privo di briciole, leggero e conservabile per almeno 24 mesi". Questo significa che la maggior parte degli alimenti è in scatola o liofilizzati in confezioni di plastica che gli astronauti reidratano prima del consumo. Per questo infatti il cibo è confezionato in pacchetti monoporzione dotati di una valvola unidirezionale per evitare che il liquido fuoriesca e inizi a fluttuare nella stazione. Anche le bevande sono liofilizzate, ovvero sono trasformate in polveri a cui di volta in volta gli astronauti aggiungono la parte liquida.

Le portate del menu

Eppure, nonostante questa lunga lista di requisiti, la chef Pic è riuscita a elaborare un menu che, almeno stando ai nomi delle portate, sembra non avere nulla da invidiare a un ristorante stellato. Tra le portate ci sono ad esempio "Bisque di aragosta con granchio e cumino", "Zuppa di cipolle con grani di pepe rosa e crostini gratinati", "Crema di foie gras su brioche tostata, con limone candito", ma anche "Manzo brasato tagliuzzato con aglio nero e vaniglia affumicata" e "Crema al cioccolato con fiore di nocciola e caffè". Per la chef Anne-Sophie Pic costruire questo menu è stata una sfida "ai confini della gastronomia: preservare l'emozione del gusto nonostante gli estremi vincoli tecnici".

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