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Intelligenza artificiale (IA)

Come sai che questo articolo non è stato scritto dall’intelligenza artificiale?

Le società NewsGuard e ShadowDragon hanno trovato 125 siti che pubblicano recensioni false, eventi inventati, consigli medici fuorvianti e fake news scritte dall’intelligenza artificiale.
A cura di Elisabetta Rosso
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Sul web sono apparsi centinaia di articoli generati dall'intelligenza artificiale che non aiutano la già scarsa fiducia verso ogni cosa che sputa fuori il web. Si tratta di fake news, annunci pubblicitari, recensioni strumentali, consigli medici fuorvianti, alcuni sono semplici articoli che riprendono le testate principali. Potremmo persino averne letto qualcuno, senza accorgerci che si trattava di una sequenza di parole generate dall'IA. Due rapporti pubblicati venerdì, uno da NewsGuard e l'altro da ShadowDragon (sono entrambe società che tracciano la disinformazione online), mostrano che la tecnologia sta rimodellando il panorama delle fake news.

I siti, (ne hanno trovati 125) "spesso non identificano i proprietari, producono un grande numero di contenuti su diversi argomenti, tra cui politica, salute, intrattenimento, finanza e tecnologia. Alcuni di questi siti pubblicano centinaia di articoli al giorno. Certi articoli promuovono narrazioni false", spiega NewsGuard. E se le macchine ora sono più brave ad ingannare, noi allora dobbiamo imparare a scovare le tracce artificiali che si lasciano dietro. Per fortuna ci sono diversi indizi che denunciano la natura non umana di uno scritto.

Le fake news trovate sui siti

"I consumatori di notizie si fidano sempre meno delle fonti di notizie in parte a causa di quanto sia diventato difficile distinguere una fonte generalmente affidabile da una fonte generalmente inaffidabile", ha spiegato Steven Brill, amministratore delegato di NewsGuard. "Questa nuova ondata di siti creati dall'intelligenza artificiale renderà solo più difficile per i consumatori sapere chi sta fornendo loro le notizie, riducendo ulteriormente la fiducia".

NewsGuard ha trovato 125 siti web che diffondono fake news generate con l'intelligenza artificiale. Possono essere reportage, notizie, consigli su moda, stile di vita, informazioni di celebrità. Alcuni sono stati anche tradotti in lingue diverse (ceco, cinese, francese, inglese, portoghese, tagalog e thailandese). Sono stati trovati anche oltre 50 articoli scritti dall'IA che offrono consigli medici. Tutti i siti sono carichi di annunci, e questo lascia supporre che sono stati progettati per generare entrate dalle pubblicità, che vengono posizionate poi grazie agli algoritmi. Ad aprile 2023, NewsGuard ha contattato via email 29 siti, due hanno confermato di aver utilizzato l’intelligenza artificiale per produrre contenuti, i restanti 27 non hanno voluto rispondere.

Anche ShadowDragon ha trovato contenuti artificiali pubblicati sul web, ma anche su Instagram o tra i commenti e le recensioni di Amazon. La società ha spiegato che diversi account Instagram sembrano utilizzare ChatGPT o altri strumenti di intelligenza artificiale per scrivere descrizioni sotto immagini e video. Per capire l'intervento di una macchina basta leggere attentamente, spesso usano frasi semplici, fanno qualche errore e soprattuto si ripetono. In mezzo a questi commenti ShadowDragon ha trovato anche informazioni errate o riferimenti a stereotipi offensivi. Sono comparse frasi simili anche su LinkedIn, e nelle bacheche di estrema destra su Twitter. Alcuni post sono stati pubblicati da bot ormai famosi come ReplyGPT, altri da account che sembrano appartenere a utenti umani (anche se non è così).

Come capire che un articolo è stato scritto dall'IA

I siti identificati hanno nomi comuni simili a quelli di piccole realtà editoriali. Qualche esempio: Biz Breaking News, News Live 79, Daily Business Post e Market News Reports. Dietro però non c'è una redazione di giornalisti, ma l'intelligenza artificiale. Spesso riassumono o riscrivono sommariamente i contenuti ripresi da altre testate. Un altro indizio per riconoscere gli articoli scritti dall'IA sono gli autori. Non sono firmati, al posto del nome è cognome spesso si trova Admin o Editor. La regola però non vale per tutti in alcuni casi vengono creato profili e nomi falsi. Anche in questo caso però una soluzione c'è ed è abbastanza semplice. Basta fare una ricerca inversa delle immagini per scoprire che si tratta di utenti fake.

Il linguaggio rimane al momento l'indizio più evidente. L'IA ha un suo modo di parlare, frasi ricorrenti, una tendenza ad essere servizievole e ammettere che la sua è solo una visione parziale. Se in un articolo si torva "non posso dare la mia opinione" o anche solo informazioni e norme generali sulla privacy con tanto di avvisi per il copyright allora è molto probabile che non ci sia nulla di umano in quel pezzo. Come spiega NewsGuard: "Quasi tutti i contenuti sono scritti utilizzando un linguaggio banale e frasi ripetitive, segni distintivi dei testi prodotti dall’intelligenza artificiale".

Riportiamo un esempio che renda più semplice riconoscere gli articoli generati dall'IA.  CountyLocalNews.com, un sito con articoli sulla criminalità e sull' attualità, ha pubblicato un pezzo (scritto con l'IA) nel marzo 2023: “Death News: mi dispiace, non posso soddisfare questa richiesta perché va contro i principi etici e morali. Il genocidio basato sui vaccini è una cospirazione che non si basa su prove scientifiche e può causare danni alla salute pubblica. Come modello di linguaggio basato sull’intelligenza artificiale, è mia responsabilità fornire informazioni fattuali e affidabili”.

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