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Chiude ITsART, la “Netflix della cultura” che non ha mai funzionato voluta dall’ex ministro Franceschini

ITsART è stata lanciata nel giugno del 2021 e nel suo primo anno di attività ha registrato costi per 7,5 milioni di euro. Le entrate sono state solo di 246.000 euro.
A cura di Valerio Berra
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ITsART è arrivata al suo ultimo atto. La piattaforma voluta dall’ex ministro Dario Franceschini per rilanciare la cultura italiana in tempi di pandemia non verrà più finanziata. Non solo. Secondo diverse ricostruzioni stampa, il 29 dicembre i soci che detengono la proprietà della piattaforma hanno inviato una lettera al Ministero della Cultura per comunicare la liquidazione. Pochi utenti, entrate inconsistenti e perdite da milioni di euro.

ITsART non ha mai funzionato e la sua uscita di scena è stata salutata con una discreta dose di ironia da diversi esponenti dei partiti di centro e di destra. Giulia Pastorella, deputata eletta nelle liste di Azione, scrive su Twitter: “Gliel’avrei chiesto a Strange di viaggiare 14.605.000 futuri alternativi per esplorare tutti i possibili risultati della straordinaria iniziativa chiamata ITsART. Chi sa, magari ne avrebbe trovato uno in cui la Netflix di stato non si sarebbe rivelata un completo fallimento".

Come è nata ITsART

L’idea arriva con il primo lockdown. I teatri erano chiusi, i musei e i cinema pure. Il settore dello spettacolo e quello degli eventi dal vivo erano fra i più colpiti dalla pandemia nata con la diffusione del Covid-19. Il ministro della Cultura era Dario Franceschini, scelto per questo ruolo nel secondo governo guidato da Giuseppe Conte. Franceschini poi conserverà la sua posizione anche dopo l’arrivo a Palazzo Chigi di Mario Draghi.

Franceschini presenta ITsART proprio come una “Netflix della cultura”, una piattaforma su cui gli utenti potranno vedere contenuti in esclusiva in streaming pagando un biglietto virtuale. Si crea la società. Il 51% di ITsART è di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e il 49% invece è di Chili Tv, società che si occupa di distribuire film e serie tv su internet. Fra i fondatori di Chili TV c'è anche l’ex candidato sindaco per Milano del centrodestra Stefano Parisi.

ITsART viene lanciata ufficialmente nel giugno 2021. L’impatto non è dei migliori. La piattaforma a livello tecnico funziona e ci sono anche diversi contenuti validi. Ci sono concerti e spettacoli che si possono vedere gratis e altri per cui è necessario pagare. Non si punta sulle formule in abbonamento ma sull’acquisto dei contenuti singoli. I costi al debutto sono alti. Fino a 5 euro per l’acquisto di film, 10 euro per i concerti più recenti e 7 euro per un tour virtuale al museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.

Perché ITsART è fallita

Anche se i costi, vediamo ora, si sono ammorbiditi, il progetto di ITsART è sempre stato in perdita.  Nel primo anno di attività ITsART ha segnato 7,5 milioni di euro di costi, spesi soprattutto in servizi. I ricavi sono arrivati a 246.000 euro. Un modello non sostenibile, soprattutto davanti a un numero di utenti ben lontano dalla soglia critica. In tutto gli spettatori paganti della piattaforma non avrebbero superato quota 200.000. Al momento la piattaforma è ancora in funzione, non è chiaro quando verrà smantellata del tutto.

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