15 CONDIVISIONI

Chi è Guntam Adani, l’uomo che ora è più ricco di Jeff Bezos

È ora il terzo uomo più ricco al mondo, il capo del gruppo Adani ha interessi in molti settori e sta crescendo grazie a una serie di investimenti strategici in campi molto diversi.
A cura di Elisabetta Rosso
15 CONDIVISIONI
Immagine

Gautam Adani ora è la terza persona più ricca al mondo, prima di esserlo, e per esserlo, è stato tante altre cose. È quel tipo d’uomo che offre il 55% in più rispetto del prezzo concorrente per comprare il porto più importante di Israele, solo per sottrarlo agli artigli cinesi. Che convince l’Australia a investire, nonostante tutto, sul carbone, e persuade quello che forse è l’unico canale televisivo indipendente in India a cedergli il 29% di proprietà. Nel 1978 seleziona diamanti a Mumbai, 10 anni dopo fonda il gruppo Adani. Un conglomerato tentacolare con interessi nel settore energetico, agricoltura, immobilare, logistico, difesa e aerospaziale. Un gruppo che oggi segna un patrimonio netto di 150,8 miliardi di dollari. Gautam Adani è il primo uomo asiatico a salire sul podio degli uomini più ricchi al mondo.

Le azioni delle sue società sono aumentate vertiginosamente grazie anche all’aumento dei prezzi dell’energia. Il magnate delle infrastrutture possiede partecipazioni in sei società quotate in borsa che portano il suo nome, e a febbraio ha superato il collega miliardario indiano Mukesh Ambani, il suo attuale patrimonio netto è di 90,1 miliardi di dollari. Ora, ha tagliato in curva Jeff Bezos, di pochissimo, e si è preso il terzo posto. C’è chi dice che Adani abbia beneficiato finanziariamente dalla lunga amicizia con il primo ministro indiano, Narendra Modi. È lui che nel 2014 offre a Modi il suo jet privato per il tour della vittoria.

Come Adani è diventato un miliardario

Figlio di un commerciante di tessuti, sei fratelli, Adani lascia l’università perché voleva diventare subito un imprenditore.  Comincia a selezionare diamanti per i Mahendra Brothers, poi passa alla plastica. Suo fratello Mansukhbhai Adani apre un’attività e gli chiede di gestire le operazioni. Si affaccia al commercio globale con il cloruro di polivinile, poi comincia a importare polimeri primari per piccole industrie.

È il 1988, in India viene istituita la Discount and Finance House of India, polo del mercato monetario, e anche il  Security and Exchange Board che regola il mercato e protegge gli investitori. Adani ha 26 anni e fonda l’ Adani Exports Limited, oggi Adani Enterprises Limited, la holding del gruppo. Si occupa di prodotti agricoli e di energia. Nel 1991 le politiche di liberalizzazione economica socchiudono le porte delle nuove grandi opportunità. Ne approfitta. Cresce. Commercio di metalli, tessuti, prodotti agricoli. Compra poi il porto di Mundra, il più grande dell'India,

“Ci sono due punti di svolta nella mia vita. Uno nel 1985, quando il governo ha allentato le norme di importazione con licenza generale aperta (OGL) per gli utenti effettivi. La seconda svolta è arrivata nel 1995, quando abbiamo deciso di entrare nel settore portuale, come parte della strategia generale del gruppo per entrare nell'asset building”, ha racconato Adani.

Da lì è una scalata. Adani è un imprenditore di prima generazione che rischia, tutta la sua strategia aziendale ruota attorno a un’eccessiva leva finanziaria. Avvia un processo di espansione territoriale, concentrandosi su investimenti strategici e controversi. Provoca, convince, arriva dove vuole. Nel 2019 avvia un progetto di estrazione di carbone in Australia, la miniera, Carmichael, è tra le più grandi al mondo. Marchia il Queensland con il carbone nonostante gli avvertimenti degli scienziati sulle conseguenze disastrose per il clima e il territorio. Nello stesso anno firma un accordo con l'’esercito del Myanmar per la creazione di un terminal marittimo nel porto di Yangon, a settembre 2021 in quello di Colombo, in Sri Lanka.

Si prende poi il porto di Haifa, in Israele: Adani offre 1,18 miliardi di dollari.  Il 55% in più rispetto al prezzo di mercato. Si assicura così una porta di accesso via mare dall’Asia verso l’Europa, in chiave anti cinese. Adani acquista anche una partecipazione del 29% nella rete televisiva New Delhi Television (NDTV), uno dei pochi canali televisivi indipendenti rimasti in India. Ed è pronto ad aggiungere un 26%, percentuale che gli assicurerebbe la quota di maggioranza. Gautam Adani è quel tipo d’uomo che fa offerte. Offerte che non si possono rifiutare.

15 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views