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Intelligenza artificiale (IA)

Bruce Springsteen annuncia il concerto in onore di Kirk: le immagini false create con l’IA

Sui social sono comparse immagini fake create con l’intelligenza artificiale di artisti come Springsteen, Bob Dylan, Robert Plant e Mick Jagger. Ci sono post che annunciano eventi organizzati in onore di Kirk, canzoni dedicate e frasi di cordoglio. È tutto falso, eppure diversi utenti sono cascati nella trappola dell’IA.
A cura di Elisabetta Rosso
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Bruce Springsteen non ha portato i fiori al memoriale di Charlie Kirk. Mick Jagger non gli ha dedicato Angie sul palco e Bob Dylan non ha cantato Blowin’ in the Wind in suo onore. Eppure sui social queste immagini sono diventate virali. Sembrano vere ma non lo sono. Fanno parte di un fenomeno più ampio, quello delle immagini create con l'intelligenza artificiale. I modelli sono sempre più performanti e spesso vengono utilizzati per diffondere fake news e manipolare l'opinione pubblica. Il caso Kirk è l'ultimo di una lunga serie. 

Tutto inizia il 10 settembre, quando un proiettile colpisce al collo Charlie Kirk, durante un evento pubblico alla Valley University, nello Stato dello Utah. La morte dell'attivista conservatore è diventata un fenomeno social. C'è chi ha provato a interpretare i meme incisi sui proiettili sparati dall'assassino, chi ha cercato collegamenti tra l'attentato e il movimenti anarchico, l’antifa, rete decentralizzata di militanti di estrema sinistra, o i Groypers, estremisti di destra delusi da Trump. Sono state condivise immagini denigratorie, celebrative e c'è chi ha perso il lavoro per aver condiviso sui social commenti inopportuni sulla morte di Kirk. Ora sono arrivati le foto delle rock star in cordoglio generate con l'IA.

L'ascesa delle AI-generated rock memes

Sui social sono comparse immagini fake di artisti come Bruce Springsteen, Bob Dylan, Robert Plant, Mick Jagger. Ci sono post che annunciano eventi organizzati in onore di Kirk, canzoni dedicate, frasi di cordoglio. Molti post sono stati cancellati, altri sono comparsi su Facebook, Instagram e X. Come ha spiegato Rolling Stone Usa, questa tendenza fa parte di un più ampio fenomeno chiamato AI-generated rock memes. Sono immagini che giocano sulla nostalgia e sul fascino delle rock star. Ad agosto erano state condivise immagini IA di Steven Tyler o Jagger in visita a Phil Collins in ospedale, Springsteen intento a tagliare i capelli a Dick Van Dyke, o leggende del rock che seppelliscono Ozzy Osbourne.

Secondo Justin Grome, esperto di marketing digitale, “questi post sfruttano la nostalgia: le persone vogliono credere a queste storie.” Le immagini delle rock star in lutto per Kirk seguono quindi un filone consolidato che però, in questo caso, acquisisce una connotazione politica. Anche perché la maggior parte dei musicisti coinvolti sono progressisti.

Il caso Chris Martin dei Coldplay

Per un occhio allenato è semplice riconoscere la natura artificiale delle immagini. In molti però hanno creduto che i post fossero reali. A rinforzare questa convinzione è stato anche l'intervento di Chris Martin dei Coldplay. Durante un concerto a Londra ha infatti voluto interrompere il live in onore di Kirk. "Alziamo le mani così e mandiamo amore, ovunque vogliate nel mondo. Potete mandarlo a vostro fratello o vostra sorella, potete mandarlo alle famiglie di persone che hanno attraversato momenti terribili, potete mandarlo alla famiglia di Charlie Kirk".

I rischi delle immagini generate dall’IA

Il caso di Charlie Kirk è diventato un un terreno fertile per fake news e narrazioni distorte. Meme e immagini false, anche se apparentemente innocui o nostalgici, possono manipolare l’opinione pubblica, diffondere disinformazione e generare confusione tra gli utenti.

L’aumento di post falsi sulle rock star, così come altre immagini generate dall’IA, dimostra quanto sia facile per chiunque creare e diffondere contenuti verosimili, sfruttando la fiducia del pubblico. La sfida, per utenti, piattaforme e istituzioni, è sviluppare strumenti di verifica e alfabetizzazione digitale in grado di distinguere il reale dall’artificiale, evitando che eventi e personaggi pubblici vengano manipolati a fini sensazionalistici o politici.

FACEBOOK | Il post fake su Bob Dylan
FACEBOOK | Il post fake su Bob Dylan
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