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Arrestata la Regina delle Cripto: come ha fatto Zhimin Qian a perdere un impero da 6 miliardi in Bitcoin

Tra promesse di ricchezza e Bitcoin nascosti, la parabola della donna che trasformò la fede nelle criptovalute in una macchina di frodi.
A cura di Elisabetta Rosso
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È crollato il regno di Zhimin Qian, "la regina delle cripto" che ha orchestrato per anni una delle truffe più redditizie nel mercato delle criptovalute. Qian ha messo in piedi un impero costruito su promesse di guadagni rapidi, investimenti tecnologici e misteriosi profitti digitali A reggere tutto, una frode piramidale che trasformando milioni di yuan in Bitcoin quando la criptovaluta valeva appena qualche migliaio di dollari. Dopo anni di latitanza, Qian è stata arrestata. Martedì scorso, il Regno Unito l’ha condannata a 11 anni di carcere.

Ma partiamo dall'inizio. Dal 2014 al 2017, Qian gestisce Lantian Gerui, una società che promette rendimenti eccezionali grazie a prodotti per la salute ad alta tecnologia e presunti progetti di mining di criptovalute. Il bersaglio? Più di 128.000 investitori, soprattutto anziani e persone di mezza età. La truffa è un classico schema Ponzi: i soldi dei nuovi arrivati servono a pagare i rendimenti dei primi investitori.

Va tutto bene, la frode frutta miliardi poi però la macchina si inceppa. Nel 2017 la polizia cinese inizia a indagare sul caso. Qian fugge con un passaporto falso, attraversa il Sud Est asiatico e si nasconde a Londra. Inizia una vita all'insegna del lusso, affitta una villa da oltre 17.000 sterline al mese, compra gioielli, pezzi di antiquariato. Lo sfarzo però non passa inosservato la polizia britannica comincia ad indagare e poco dopo arresta Qian, sequestrandole più di 61.000 Bitcoin, oggi valutati oltre 6 miliardi di dollari.

Il verdetto: undici anni di carcere per Zhimin Qian

Secondo l’accusa, Qian ha raccolto circa 40 miliardi di renminbi (5,2 miliardi di dollari) dagli investitori, di cui 6 miliardi finiti direttamente nelle sue tasche. Più di 80 persone coinvolte nella rete in Cina sono già state condannate

A settembre 2025, in aula alla Southwark Crown Court, Qian ha ammesso di aver riciclato denaro ed è stata condannata a 11 anni di carcere. Il giudice dopo la sentenza, ha aggiunto: “Lei è stata l’architetta di questa frode dall’inizio alla fine… il suo unico motore è stata la pura avidità". La battaglia legale non è finita: un processo civile deciderà il destino dei Bitcoin sequestrati e la possibilità per le vittime cinesi di recuperare parte dei loro risparmi.

Gli avvocati dello studio legale Fieldfisher, che rappresenta un gruppo di vittime, hanno affermato che alcune di loro hanno perso i risparmi di una vita."Le vittime sono rimaste senza proprietà per circa 10 anni e hanno diritto a recuperare i bitcoin congelati in questa giurisdizione", hanno affermato.

Le altre regine nel reame delle cripto

La storia di Qian non è un caso isolato. Altre donne hanno saputo trasformare sfruttare il mercato opaco delle criptovalute per mettere in piedi truffe miliardarie. Per esempio Ruja Ignatova, fondatrice di OneCoin nel 2014, prometteva un’alternativa rivoluzionaria a Bitcoin. In realtà, la criptovaluta non esisteva: OneCoin era un’enorme truffa che ha sottratto circa 4 miliardi di dollari prima che Ignatova scomparisse nel 2017. É diventato uno dei più celebri nella storia delle truffe finanziarie, e infatti, nel 2022, Ignatova è stata inserita nella lista dei Dieci più ricercati dall’FBI.

C'è poi Valeria Fedyakina, alias “Bitmama”. É influencer russa di 24 anni, che ha usato i social per attirare investitori in un raggiro da oltre 22 milioni di dollari, finendo condannata a 7 anni di carcere. Infine Caroline Ellison, ribattezzata Lady Cripto, braccio destro di Sam Bankman-Fried, coinvolta nel fallimento di FTX. Questi casi dimostrano come dietro l’euforia delle criptovalute si nasconde una realtà più oscura, fatta di schemi piramidali, pump-and-dump e frodi che hanno sottratto decine di miliardi di dollari a persone comuni.

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