Stop alle chiamate da call center illegali: come funziona il filtro anti-spoofing dell’AgCom

A lavoro, a pranzo e perfino nei weekend: le chiamate indesiderate sono un fastidio quotidiano: secondo i dati della società Hiya l'Italia è uno dei Paesi europei più colpiti dal telemarketing selvaggio, con circa 10 miliardi di chiamate indesiderate all’anno, seguono Francia e Spagna.
Come vi abbiamo spesso raccontato, oltre al possibile fastidio, queste chiamate possono mettere a rischio la nostra sicurezza, in quanto molto spesso nascondono veri e propri tentativi di truffa. Il rischio c'è anche quando le chiamate sembrano provenire da prefissi che conosciamo, come quello della nostra città, o comunque da numeri che sembrano affidabili.
Qualche settimana fa AgCom, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, aveva già annunciato di essere a lavoro su un filtro obbligatorio per ogni operatore telefonico in grado di proteggere i clienti da questo tipo di chiamate. Ora è stata approvata la delibera per renderlo effettivo.
Cos'è lo spoofing telefonico
Le chiamate che arrivano da numeri apparentemente affidabili, ma che in realtà provengono da call center illegali con sede all’estero, sono il risultato di una vera e propria truffa, lo spoofing telefonico. Come spieghiamo in questo articolo, si tratta della pratica con cui un call center modifica soltanto virtualmente il proprio numero così da bloccare i filtri tradizionali attualmente esistenti, ad esempio aggirando il Registro delle opposizioni. Un altro vantaggio dello spoofing è quello di permettere ai call center illegali di cambiare costantemente il numero così che chi riceve la chiamata non possa riconoscerli.
Come funziona lo scudo dell'AgCom
Per bloccare questa pratica l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha progettato un filtro anti-spoofing che oggi è stato ufficialmente approvato con la delibera 106/25/CONS. L’obiettivo è “bloccare – si legge sul sito dell’AgCom - le comunicazioni provenienti dall’estero che illegittimamente usino numerazione nazionale per identificarne l’origine”.
In sostanza si tratta di una doppia barriera tecnologica, pensata per arginare sia le chiamate che sembrano arrivare da numeri fissi sia quelle che simulano un cellulare con prefisso italiano. Entro tre mesi gli operatori sono tenuti a installare un software in grado di riconoscere e deviare le chiamate dall’estero che simulano numeri fissi italiani. Entro sei mesi dovrà essere poi introdotto un secondo filtro che faccia lo stesso con i numeri mobili, bloccando qualsiasi chiamata non provenga davvero da un numero di cellulare italiano attivo e reale.