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Abbiamo trovato un altro sito che spoglia le donne con l’IA: ormai combattiamo contro i mulini a vento

A inizio ottobre avevamo segnalato un sito che spoglia le donne con l’IA, ora abbiamo trovato un’altra piattaforma che segue lo stesso modello. Vi raccontiamo cosa succede lì dentro.
A cura di Elisabetta Rosso
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Non è finita. Non basta una denuncia, né un sito che chiude. Su internet il mercato sotterraneo della misoginia è florido, esiste da anni e ora è finito sotto i riflettori. Un po’ perché l’intelligenza artificiale sta radicalizzando il fenomeno, un po’ perché a un certo punto, per fortuna, abbiamo deciso che questi erano temi che meritavano la nostra indignazione. Ma il problema è molto più grande.

Avevamo raccontato a inizio ottobre di un sito che spogliava le donne con l’IA, poi è arrivata la denuncia di Francesca Barra, di Arisa, e di altre vittime che hanno scoperto di essere dentro il forum. Ora a distanza di poche settimane abbiamo trovato un'altra piattaforma che funziona allo stesso modo: crea e distribuisce nudi artificiali di donne inconsapevoli. In questo caso sono coinvolte anche ragazze minorenni. L’impressione è quindi di essere strisciati dentro un buco nero di cui non si riesce a intravedere il fondo. 

Cosa abbiamo trovato dentro il sito che spoglia le donne con l'IA

Il nuovo sito nuovo non è. Anche in questo caso esiste da anni e negli ultimi mesi ha creato pagine dedicate ai deepnude. Il forum è molto simile a quello denunciato a inizio ottobre. C’è una galleria di immagini e video tra cui scegliere, periodicamente gli admin pubblicano immagini di nudo artificiale di politiche, attrici, artiste e influencer. Sul sito abbiamo anche trovato i deepnude di due ragazze minorenni.

Il sito è una community dove si organizzano cum tribute, si scambiano consigli e si pubblicano richieste specifiche. “Ti prego ancora”. “Come le realizzate?”. “Voglio spogliare le mie amiche”. “S*ega collettiva?” Sono solo alcuni dei commenti scritti sotto le fotografie create con l’IA. Ho riportato quelli meno volgari.

Stando a quanto letto all’interno del forum alcune immagini sono realizzate con Grok, altre con bot specializzati in deepnude. Questi software vengono anche sponsorizzati sul sito. “Se vuoi spogliare chiunque con un clik usa questo", si legge sui banner che lampeggiano rosa fluorescente. Il mercato c’è. E infatti, sul sito in molti chiedono di creare nudi artificiali di amiche, ex, cugine e sorelle. 

Mulini a vento, IA e corpi digitali

Sono piuttosto sicura che tra qualche settimana uscirà un nuovo sito, e poi un altro e poi un altro ancora. C’è una rete sotterranea che sfrutta gli angoli del web per proliferare e portare avanti indisturbato pratiche umilianti sul corpo delle donne. E non parliamo di canali Telegram nascosti ma siti in chiaro.

All'orizzonte ci sono tre grandi problemi. Il primo lo stiamo vivendo ora, ovvero la consapevolezza di un fenomeno che è molto più esteso di quanto immaginassimo. Il secondo invece è un problema tecnico: come si frena? Al momento il sito che avevamo segnalato a inizio ottobre è ancora aperto. Ha cancellato giusto qualche pagina e alcuni album di deepnude. Di fatto funziona ancora.

Ma consideriamo anche la migliore delle ipotesi. Se questo sito in seguito alle denunce fosse stato chiuso, come era successo con Phica, quanto tempo ci sarebbe voluto per crearlo di nuovo con un dominio diverso? Poco. pochissimo. Non solo. Questi siti proliferano mentre l'Agcom si preoccupa di bloccare l'accesso ai minori – con metodi discutibili – sui siti porno.

In questo scenario allarmante e anche un po’ demoralizzante, perché l’impressione è davvero di combattere contro i mulini a vento, entrano a gamba tesa i software IA sempre più performanti. Modelli che rendono tutto possibile, tutto più verosimile. I corpi diventano replicabili, manipolabili all’infinito, un oggetto di cui disporre a proprio piacimento calpestando qualsiasi forma di consenso. E quindi cosa si può fare?

Si denuncia, ci si indigna, si punta il dito contro. Intanto i siti rimangono e le contromisure sembrano insufficienti. Eppure come diceva Don Chisciotte contro i suoi mulini a vento: non vi è prova più grande di coraggio che affrontare ciò che sembra impossibile. 

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