26 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Abbiamo scoperto che il Bluetooth può avere un problema molto grave

La falla si chiama Bluffs ed è stata scoperta da Daniele Antonioli, un ricercatore italiano, durante una conferenza dedicata alla cybersecurity a Copenaghen. Rigaurda molti dispositivi prodotti dal 2014 a oggi.
A cura di Valerio Berra
26 CONDIVISIONI
Immagine

Daniele Antonioli è un ricercatore che si occupa di cybersecurity. Ha una laurea in Ingegneria e Telecomunicazioni presa all’Università di Bologna a un lungo curriculum fatto di dottorati e esperienze di ricerca che vanno dalla Singapore University of Technology and Design alla University of Oxford. Durante una conferenza dedicata alla sicurezza informatica organizzata a Copenaghen tra il 27 e il 29 novembre ha presentato un’analisi su una tecnologia che usiamo tutti i giorni: il Bluetooth.

In questa analisi, pubblicata anche sul suo sito personale, Atonioli ha dimostrato come nella tecnologia Bluetooth ci sia una falla. Si può trovare in molti dispositivi prodotti dal 2014 a oggi. Il nome della falla è Bluffs, un acronimo di Bluetooth Forward and Future Secrecy. La tecnologia Bluetooth è diventata sempre più importante negli ultimi anni.

Gli ultimi modelli di smartphone non hanno più il jack per le cuffie. O ancora, in tempi di pandemia le app per il tracciamento dei contagi come Immuni sfruttavano proprio il Bluetooth per registrare gli smartphone con cui entravano in contatto. La falla di sicurezza trovata da Antonioli riguarda molti dei dispositivi in circolazione dal 2014.

In cosa consiste la falla Bluffs

In un paper pubblicato sul suo sito personale Antonioli spiega nel dettaglio come funziona la falla Bluffs. In breve, e soprattutto in maniera approssimativa, le vulnerabilità definite come Bluffs non riguardano delle specifiche tecnologie ma sono relative proprio a questo standard. Il rischio principale riguarda soprattutto la privacy: un cyber criminale potrebbe infiltrarsi nella connessione tra due dispositivi accoppiati tramite Bluetooth e rubare dei dati.

Come funziona la tecnologia Bluetooth

La tecnologia Bluetooth permette di trasmettere dati su una banda radio a onde corte con frequenze che variano da 2,4 Ghz ai 2,485 Ghz. La distanza a cui avviene la trasmissione può variare a seconda dei dispositivi: da 100 metri a 1 metro. Curioso il nome. Il simbolo del Bluetooth è un fusione di due caratteri dell’alfabeto scandinavo: Hagall e Berkanan.

Si tratta delle iniziali del re scandinavo Harlad Blåtand, l’uomo a cui nel 1997 un ingegnere della Ericsson decise di intitolare questa tecnologia. Blåtand, italianizzato Aroldo I, aveva connesso diverse tribù in lotta tra loro. Proprio come il Bluetooth unisce dispositivi diversi.

26 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views