74 CONDIVISIONI

Usare il grasso di maiale come carburante per gli aerei è una pessima idea

Secondo uno studio curato dalla European Federation for Transport and Environment l’utilizzo di grasso animale come biocarburante rischia di alimentare la richiesta di materiali più inquinanti in altri settori, a partire dall’olio di palma.
A cura di Valerio Berra
74 CONDIVISIONI
Immagine

Per produrre tutto il carburante che viene consumato in un volo da Parigi a New York è necessario il grasso estratto dalle carcasse di 8.800 maiali. La stima della European Federation for Transport and Environment non apre esattamente un futuro promettente per una riconversione green di tutta l’industria dei trasporti aerei. Secondo una serie di dati riportati dalla BBC, la richiesta di carburante proveniente da sottoprodotti di origine animale dovrebbe triplicare entro il 2030. Si tratta di un combustibile che sulla carta è ottimo per il pianeta: visto che siamo davanti a materiali di scarto, la Carbon Footprint generata dovrebbe essere parecchio bassa. Per Carbon Footprint si intende il quantitativo di emissioni di gas serra legato a un evento o un prodotto.

Eppure l’uso di questo tipo di materiale per la creazione di carburante rischia di creare un’effetto a catena che porterebbe in breve tempo a un aumento dei consumi di altri materiali, molto più inquinanti. Gli scenari legati all’utilizzo di grassi animali come carburante per l’industria aerea dei trasporti sono raccolti nello studio The fat of the land (Il Grasso delle Terra) curato dalla European Federation for Transport and Environment. Il rischio analizzato nello studio è che la richiesta di grasso animale per la produzione di biocarburante potrebbe portare un aumento della richiesta di altri materiali provenienti da molto meno sostenibili.

La connessione tra biocarburanti e olio di palma

Per biodiesel si intende tutta quella classe di carburanti ottenute da fonti rinnovabili. L’utilizzo di grasso animale come combustibile non è esattamente una novità. Herman Melville nel suo Moby Dick ha dedicato ampio spazio a tutti gli usi possibili dell’olio ricavato dal grasso delle balene, dai candelabri ai profumi. Come carburante però questo sistema non è ancora efficiente. Secondo l’European Federation for Transport and Environment se il grasso proveniente dalle carcasse animali venisse utilizzato solo per creare carburante potrebbe danneggiare gli altri usi per cui è già impiegato.

Gli obiettivi per le compagnie aeree che volano nell’Unione Europea sono minimi, ma comunque impattanti: per il 2030 l’obiettivo è quello di garantire il 6% di carburante sostenibile per tutta l’industria. Secondo questa percentuale per ogni volo transatlantico sarebbe necessario comunque creare biocarburante a partire dalle carcasse di circa 400 maiali. Nel Regno Unito la percentuale a cui dovrebbe arrivare il biocarburante è ancora più alta: sempre entro il 2030 qui bisognerebbe arrivare al 10%.

Tra le industrie che utilizzano nella loro filiera grassi animali c’è anche quella del cibo per animali domestici. Nicole Paley, vicedirettrice di UK Pet Food, ha spiegato che questi sottoprodotti sono difficili da sostituire: “Questi sono ingredienti davvero preziosi per noi e sono difficili da sostituire. Vengono già utilizzati in modo molto sostenibile. Quindi, in realtà, deviare questi ingredienti verso i biocarburanti sta effettivamente creando un altro problema”. Una delle alternative ai biocarburanti rischia di essere l’olio di palma, un alimento noto per avere una Carbon Footprint molto elevata.

74 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views