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Un uomo è stato infettato dal fungo del “mal del piombo” delle piante: primo caso noto al mondo

Per la prima volta nella storia della letteratura medica è stata registrata un’infezione da Chondrostereum purpureum in un essere umano. Si tratta del fungo che provoca il mal del piombo nelle piante.
A cura di Andrea Centini
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Una pianta affetta da "mal del piombo". Credit: Strobilomyces / wikipedia
Una pianta affetta da "mal del piombo". Credit: Strobilomyces / wikipedia

Un uomo è stato infettato dal fungo responsabile del “mal del piombo” o “malattia delle foglie d'argento”, una patologia che interessa diverse specie di piante. È la prima volta nella storia della letteratura scientifica che viene diagnosticata un'infezione di questo genere nell'uomo, un salto di specie peculiare per diverse ragioni. I funghi specializzati nel colpire gli organismi vegetali, infatti, generalmente non sono ben adattati ad attecchire nell'organismo umano, a causa della temperatura, della risposta immunitaria e altri fattori. Ovviamente ci sono specie perfettamente in grado di infettarci: mughetto, piede dell'atleta e tigna sono infezioni fungine molto comuni. Altre, come quelle del cosiddetto "fungo nero" o del famigerato Candida auris, sono considerate serie minacce per la salute pubblica.

La nuova infezione scoperta nell'uomo – un indiano di 61 anni – rappresenta un caso del tutto eccezionale, non solo per la specie coinvolta, il Chondrostereum purpureum, ma anche perché il pazienta era in perfetta salute: aveva un sistema immunitario sano e non soffriva di patologie croniche come diabete o sindrome da immunodeficienza acquisita, che possono favorire le infezioni da agenti patogeni. Il suo caso clinico è stato descritto dai due medici Soma Dutta e Ujjwayini Ray del Consultant Apollo Multispecialty Hospitals di Calcutta, megalopoli da quasi 15 milioni di abitanti. Il 61enne si era presentato in uno studio medico con difficoltà nella deglutizione, voce rauca, tosse, stanchezza e un persistente malessere generale. È stato sottoposto a una tomografia computerizzata all'altezza del collo per accertamenti e i medici hanno immediatamente rilevato un ascesso pieno di pus nei pressi della trachea (paratracheale).

Gli esami di laboratorio condotti sui campioni biologici per identificare il patogeno responsabile non hanno evidenziato la presenza di batteri, ma hanno rilevato delle caratteristiche strutture filamentose determinate dai funghi: le ife fungine. La preparazione Lactophenol Cotton Blue ha evidenziato ife rotonde e tubolari. La crescita della coltura in agar ha invece dato vita a una colonia cremosa e pastosa con pigmentazione giallognola nel giro di 4 o 5 giorni. Poiché ciò che è emerso non era paragonabile ad altre infezioni fungine nota, i medici hanno contattato un centro di ricerca sui funghi dell'Organizzazione mondiale della sanità. Solo attraverso il sequenziamento (l'esame del DNA) è stato possibile risalire al responsabile dell'infezione, il Chondrostereum purpureum, un fungo basidiomicete appartenente alla famiglia Cyphellaceae. Che come indicato è ben noto per causare il mal del piombo nelle piante. Il nome deriva dal fatto che le foglie delle piante infettate sviluppano un caratteristico colore argenteo.

Il Chondrostereum purpureum aggredisce principalmente le piante da frutto (il pesco in particolar modo), ma possono essere colpite anche le rose, il rododendro e specie ornamentali. In primavera attacca soprattutto le piante appena potate e quelle coltivate su un terreno acido. Se non trattato porta a un rapido deperimento e alla morte della pianta, dalla quale fuoriesce con carpofori ben evidenti, rigidi e a mensola. Non è chiaro come il fungo abbia colpito il 61enne, ma trattandosi di un micologo molto probabilmente è stato esposto alle spore durante il lavoro. Il paziente ha comunque affermato di non aver avuto a che fare con questo specifico fungo prima dell'infezione.

Fortunatamente, grazie al drenaggio dell'ascesso e a un trattamento con un comune farmaco antimicotico durato 2 mesi, l'infezione è stata del tutto debellata e non si è ripresentata, come evidenziato dalle visite condotte nel biennio successivo. “Questo caso evidenzia il potenziale dei funghi delle piante ambientali di causare malattie negli esseri umani e sottolinea l'importanza delle tecniche molecolari per identificare le specie fungine responsabili”, hanno dichiarato i medici nell'abstract dello studio. Nonostante i rischi rappresentati dalle infezioni fungine, in particolar modo dal già citato Candida auris resistente ai farmaci, secondo gli esperti non rischiamo una pandemia analoga a quella raccontata nel videogioco e nella serie TV “The Last of US”. I dettagli della ricerca “Paratracheal abscess by plant fungus Chondrostereum purpureum- first case report of human infection” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Medical Mycology Case Reports.

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