TFA nei cereali per la colazione: sostanza chimica “eterna” rilevata a livelli elevati secondo PAN Europe

Un nuovo studio di Pesticide Action Network (PAN) Europe ha rilevato la presenza diffusa di acido trifluoroacetico (TFA), uno dei composti sintetici noti sostanze chimiche “eterne” (PFAS), in prodotti a base di cereali in 16 Paesi europei: il TFA è stato riscontrato in oltre l’81% dei campioni analizzati e le concentrazioni medie risultano fino a 107 volte superiori a quelle dell’acqua del rubinetto. I prodotti più contaminati sono risultati i cereali per la colazione, con picchi fino a 360 µg/kg in singoli campioni. Questi risultati indicano che l’alimentazione è una via significativa di esposizione umana al TFA.
“Tutte le persone sono esposte ai TFA attraverso molteplici vie, tra cui cibo e acqua potabile. I nostri risultati sottolineano l’urgente necessità di vietare immediatamente i pesticidi PFAS per fermare l’ulteriore contaminazione della catena alimentare” afferma Salomé Roynel, Policy Officer di PAN Europe. In aggiunta, PAN Europe chiede all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e alle istituzioni europee di stabilire limiti di sicurezza protettivi e il divieto dei pesticidi PFAS che generano TFA.
Le implicazioni per la salute sono concrete: recenti studi tossicologici associano il TFA a effetti sulla riproduzione e sullo sviluppo, oltre che a possibili impatti su tiroide, fegato e sistema immunitario. Per questo motivo PAN Europe invita a considerare l’applicazione di limiti massimi di residuo (LMR) più protettivi e a introdurre il monitoraggio del TFA negli alimenti a livello europeo.
TFA nei cereali per la colazione: i risultati dello studio PAN Europe
Lo studio di PAN Europe ha analizzato 66 prodotti a base di cereali acquistati in 16 paesi europei (fra cui cereali per la colazione, pane, pasta, biscotti, farina e dolci tipici). I risultati principali – dettagliati nel rapporto Unseen and Unregulated: TFA, the ‘forever chemical’ in Europe’s Cereals – includono:
- TFA rilevato in 54 su 66 campioni (81,8%).
- Concentrazione media: circa 78,9 µg/kg; valori di picco fino a 360 µg/kg in cereali per la colazione in Irlanda.
- Superamento dei livelli massimi di residui (LMR) precauzionali: tutti i 54 campioni contenenti TFA hanno superato il valore di LMR predefinito di 0,01 mg/kg (10 μg/kg) usato come riferimento per sostanze classificate tossiche per la riproduzione.
- Alimentazione come importante via di esposizione: le concentrazioni medie rilevate nei cibi sono state fino a 107 volte rispetto alla concentrazione media presente nell’acqua del rubinetto (utilizzata come paragone nello studio).
Lo studio segnala inoltre che i prodotti a base di grano (pane, pasta, biscotti) tendono ad accumulare più TFA, suggerendo che il grano possa assorbire e trattenere più facilmente questo composto dall’ambiente. Dopo i cereali per la colazione irlandesi, seguiti dal pane integrale belga e dal pane integrale tedesco.
Il PAN Europe ha interpretato i risultati come prova della necessità di misure normative immediate (monitoraggio, limiti e divieto dei pesticidi PFAS che degradano in TFA). “I livelli di TFA hanno superato il limite massimo predefinito di residui per sostanze tossiche per la riproduzione o che alterano gli ormoni nell'81,8% dei campioni. I pesticidi che emettono TFA devono essere vietati con urgenza” ha evidenziato la tossicologa ambientale Angeliki Lysimachou, responsabile della scienza e delle politiche presso PAN Europe.
Cos’è l’acido trifluoroacetico (TFA) e rischi per la salute
L’acido trifluoroacetico (TFA) è un prodotto di degradazione molto stabile di alcuni pesticidi fluorurati (PFAS) e di gas fluorurati usati ad esempio nella refrigerazione. È estremamente persistente, mobile e idrosolubile: una volta rilasciato nell’ambiente tende ad accumularsi in acqua e suolo, entrare nella catena alimentare e può essere assorbito dalle piante. Per queste sue proprietà, il TFA viene spesso definito sostanza chimica “eterna” (“forever chemical”).
Sebbene il TFA sia un metabolita (non sempre il composto “originario”), la letteratura tossicologica indica effetti potenzialmente dannosi su sviluppo e riproduzione, e segnali di impatto su tiroide, fegato e sistema immunitario in studi animali e in alcune analisi osservazionali. Di recente, tre agenzie governative tedesche hanno proposto la classificazione del TFA come tossico per la riproduzione (cat. 1B) sulla base di dati sperimentali. In precedenza, anche l’EFSA ha valutato il TFA (come metabolita di alcuni fitofarmaci) e raccomandato valutazioni specifiche. Queste evidenze sono il motivo per cui il PAN Europe richiede limiti più protettivi e il monitoraggio ufficiale.
Cosa dicono le agenzie internazionali sul tema PFAS/TFA
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha incluso i PFAS nel programma di aggiornamento delle Linee guida per la qualità dell’acqua, ampliando la sua revisione sulle preoccupazioni sanitarie associate ai PFAS . Anche se l’OMS si è concentrata storicamente su PFOS/PFOA, il lavoro è in corso per altri PFAS e le vie di esposizione.
L’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha recentemente avviato una consultazione pubblica sulla classificazione del TFA come sostanza chimica persistente, mobile e tossica per la riproduzione.
In questo contesto, lo studio di PAN Europe fornisce la prima panoramica UE su TFA nei prodotti cerealicoli e documenta una contaminazione diffusa con numeri che richiedono attenzione normativa e sorveglianza pubblica: monitoraggio obbligatorio del TFA negli alimenti, valori guida più protettivi e il divieto dei pesticidi PFAS ritenuti fonti principali del TFA nell’ambiente. Le autorità europee (EFSA, Commissione, Stati membri) sono indicate dal rapporto come i soggetti a cui spetta un’azione rapida per proteggere le popolazioni più vulnerabili, in particolare i bambini e le donne in gravidanza.