Svelato perché gli uomini sono più alti delle donne: lo studio genetico

Nei mammiferi i maschi sono generalmente più grandi delle femmine per ragioni biologiche sostenute dall'evoluzione. Da una parte c'è la produzione di concentrazioni più elevate di testosterone, l'ormone maschile per eccellenza, che catalizza la crescita delle ossa e della massa muscolare; dall'altra la selezione sessuale effettuata dalle femmine, che tendono a preferire partner riproduttivi più grandi, forti e robusti perché sono il risultato di geni "buoni", salute e capacità di difendere loro, i figli e il territorio. L'essere umano (Homo sapiens) non fa eccezione e tendenzialmente i maschi risultano più alti e grandi delle femmine, praticamente in ogni popolazione. Certo, ci sono naturalmente casi di donne più alte, ma in linea di principio avviene l'opposto. Ora gli scienziati hanno capito il meccanismo genetico che si nasconde dietro questa caratteristica del dimorfismo sessuale, ovvero l'insieme delle caratteristiche morfologiche che negli animali della medesima specie distingue la femmina dal maschio.
A determinare il motivo per cui gli uomini risultano in media più alti delle donne è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati del College Geisinger di Scienze della Salute, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti il Gruppo Nazionale del Genoma di Durham e l'Istituto per le malattie rare pediatriche dell'Università Statale della Florida. I ricercatori, coordinati dal professor Matthew T. Oetjens, docente presso l'Istituto per l'autismo e la medicina dello sviluppo di Danville (Pennsylvania), sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato a fondo i cromosomi sessuali X e Y.
Ricordiamo che nell'essere umano il corredo genetico si compone di 23 coppie di cromosomi e quelli che definiscono il sesso biologico sono XX nella donna e XY nell'uomo. Tuttavia ci sono condizioni genetiche note come aneuploidie dei cromosomi sessuali o SCA (acronimo Sex Chromosome Aneuploidies) in cui le persone che ne sono affette presentano cromosomi sessuali in più o in meno. Ad esempio, nella Sindrome di Turner c'è una sola X anziché due; in quella di Klinefelter gli uomini hanno un corredo X, X, Y, mentre quella di Jacobs è caratterizzata da X, Y, Y. Ciascuna di queste condizioni sfocia in anomalie e/o deficit specifici più o meno evidenti.
Il professor Oetjens e colleghi hanno studiato i cromosomi X e Y di oltre 1.200 persone affette da queste condizioni genetiche, concentrandosi in particolar modo sul gene SHOX (acronimo di Short-stature homeobox) che è presente in entrambi. Come suggerisce il nome, precedenti studi avevano già associato questo gene alla statura. Dalle analisi è emerso che il cromosoma Y sovraesprime questo gene rispetto alla Xi delle donne (il secondo cromosoma X “attenuato”, meno attivo del principale), determinando un'altezza media superiore di 3,1 centimetri. Questo effetto risulta indipendente dagli effetti degli ormoni maschili. “Concludiamo che l'espressione differenziale di geni pseudoautosomici correlati all'altezza sui cromosomi X e Y contribuisce al dimorfismo sessuale per la statura”, hanno chiosato gli scienziati nell'abstract dello studio.
In media la differenza di altezza fra uomini e donne è del 22 percento circa, pertanto l'effetto del gene SHOX è solo una delle componenti coinvolte; tra le altre ci sono anche gli effetti dei sopracitati ormoni sessuali, ma anche fattori ambientali come la ricchezza e dunque la disponibilità di cibo salutare. Curiosamente, la differenza tra l'altezza degli uomini e delle donne continua ad aumentare e sta accelerando. Un recente studio ha dimostrato che nel corso del secolo scorso i maschi sono cresciuti in peso e altezza di circa il doppio rispetto alle donne; nello specifico, sono stati osservati aumenti di 1,68 centimetri nelle femmine e 4,03 centimetri nei maschi per quanto concerne l'altezza e di 2,70 kg 6,48 kg rispettivamente nel peso. I dettagli della nuova ricerca “X and Y gene dosage effects are primary contributors to human sexual dimorphism: The case of height” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PNAS.